scrittori: tra chat e cartoon …
scrittori: tra chat e cartoon
Libri che sono un paesaggio
La chat con Alessandro Baricco di quest’anno mi è parsa un pochino meno interessante di quella dell’anno scorso. O forse che quella era una novità e mi aveva intrigato di più. O forse che “Senza sangue” mi ha un po’ perplesso e non sono il solo. Però anche quest’anno non sono mancate le cose interessanti (vedi per esempio l’estratto qui sotto) o quei casi strani in cui una semplice domanda è talmente più bella della possibile risposta che finisce per basire anche lo scrittore.
Chat a parte, sempre a proposito di Baricco, andrebbe comunque letto (anche se non vi piace Baricco intendo), il pezzo che ha scritto su Repubblica a proposito di “Appuntamento a Belleville”, il magnifico cartoon francese in arrivo per Natale.
“A me non piacciono molto i libri che vai avanti perché vuoi vedere come va a finire. Mi piacciono quelli in cui, potendo, staresti lì, senza andare avanti. Quielli che sono un paesaggio, e non una strada. Per cui anche quando scrivo libri che sono strade (Seta, ad esempio, lo era) li scrivo come uno che costantemente si lascia distrarre dal paesaggio, e perde tempo per strada, e alla fine si siede sotto un albero e guarda quello che c’è intorno, e parte con la fantasia. “