mi acconti unna ttoia? DaTata che vai, fiaba…
mi acconti unna ttoia? Da
Tata che vai, fiaba che trovi
Da giovedì a sabato, a Pavia, un convegno dal titolo “La via delle fiabe. L’Europa e l’altra Europa: un viaggio tra oralità e cultura”. Qui e qui i pezzi del Messaggero sulla nuova realtà italiana: chi racconta le fiabe ai nostri bimbi oggi? Le nuove “affabulatrici domestiche” sono spesso albanesi, romene, polacche. E portano la loro storia e le loro storie. E insomma c’è tutto un altro mondo nuovo e diverso da scoprire e mescolare.
Minimemo ad uso mio e dei passanti: comprare prima o poi “Fiabe balcaniche”, Einaudi, prefazione di Antonio Faeti.
Titolo ideale per questo post: l’espressione “C’era una volta” tradotta in albanese (o rumeno o polacco). Scartato per il semplice motivo che non so dove pescare la traduzione.
ehste ne dite: su tutte le e ci va la dieresi e vuole dire c’era una volta in albanese.
ciao zio burp, e grazie per il post di oggi (giovedì) sulle cose di ieri. alessandra
“Bilo jednom”: vuol dire “c’era una volta” in serbo.
baci da belgrado!
uh, chi si vede!!! Ok, per par condicio provvederò a inserire anche la dizione serba, per tema di nuove frizioni inter-etniche. Avevo citato anche polacchi e rumeni ma vabbè: dici che se la prendono? 😉