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adv: ach, diafolo di un publicitarien
Le avventure di tetta & culo nel mondo dell’advestising
Spesso si parla male della pubblicità, che fa uso eccessivo e strumentale di tette & culi e con ciò lede l’immagine della donna in quanto persona e bla e bla. Ok, ma non è questo il momento del dibattito.

Segnaliamo invece il cartellone tedesco di Playboy, moolto sensibile alla pioggia e sovrastato dall’invito “Guys, pray for rain”. Più piove e più la canotta raffigurata aderisce alla forme della modella e si intrasparisce. Qui, su un blog messicano (!) il particolare delle due foto prima e dopo la pioggia.

E segnaliamo anche un’agenzia che propone nuovi spazi su cui ospitare le inserzioni.
Spazi particolarmente osservati, almeno da una quota del target, spazi tali da battezzare correttamente l’iniziativa con il nome di ass-vertise.

Tette & culi, appunto.

FONTI: la prima notizia stava su Panorama Economy e poi, ma con tono assai più pecoreccio, su Il Giornale. La seconda l’ho vista qui.















3 Comments on “adv: ach, diafolo di un publicitarienLe…

  1. la prima campagna ha vinto un award nel 2002. Chissà perché la notizia si sparge solo adesso. Dovrebbero scriverlo sulle guide turistiche dove stanno quelle affissioni.

  2. La seconda risolve il problema della visibilità: collocare i messaggi dove tutti guardano. Vale per quelli rivolti al pubblico maschile, quelli per il femminile su borsa e scarpe di altra donna o in zona pubica maschile. Mi sa di pacco.

  3. la notizia solo ora forse perché, data la siccità, sono auspicabili copiosi acquazzoni estivi. Almeno in Teutonia. Chissà in Italia che avrebbe detto il Moige di un cartellone simile… // benevenuto franciskje e la proposta di pack-vertising. Un’inserzione simile, poniamo, sugli slip di Goldenballs Beckam intento a sistemarsi i gioielli avrebbe fatto un fottio di readership.

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