Micro fiabe (in cerca di morale)
Due favole in non più di 100 parole (con morale esplicitata) per il gioco del Domenicale del Sole 24 Ore. La prima più tradizionale, la seconda più ardita.
Il serpente e la volpe
C’era una volta un lunghissimo serpente che mangiava chiunque entrasse nel suo bosco. Un giorno, una volpe gli disse che nel suo territorio c’era un altro serpente. “Seguimi e te lo mostro”, gli disse. Si avviarono e fecero tutto il giro del bosco. Poi la volpe indicò una coda di rettile tra i cespugli: “Eccolo.” Il serpente, adirato, scattò e il suo morso velenoso colpì.
La volpe disse: “Stolto. Sei così lungo che non sai dove tieni la coda.”
E rimase lì, a guardarlo morire.
(Le dimensioni contano. L’ingegno di più.)
Imprevisti
C’era una svolta.
E il lupo e l’agnello non sapevano che fare. Nessuna strada pareva quella giusta. Erano usciti di nascosto dal libro delle fiabe e ora dovevano farvi ritorno. Ma si erano persi. Il lupo cominciò a piagnucolare. L’agnello sbuffò, si guardò attorno e poi disse: “Di là, seguimi.”
Dopo poco si trovavano sotto l’arcata di un ponte. L’agnello disse “Ci siamo, guarda su.” Il lupo alzò il muso e sorrise.
C’era una volta.
…
(Ora, ammetto che la morale di quanto ho appena scritto mi sfugge. Che dite?)
imprevisti l’hai scritto tu? ma sei bravissimo! davvero!
quanto alla morale: chi lascia la strava vecchia per la nuova ecc ecc. o è troppo banale?
baci. alessandra
io avevo scritto questa:
Un airone zampetta sul fondo di fango ghiacciato di un fosso. Lungo le sponde l’erba è secca e sterile. La nebbia imbeve l’aria di grigio. Un pettirosso si posa vicino all’airone e gli chiede stupito: «Cosa ci fai qui? Non parti? Non torni in Africa a svernare?».
L’airone continua a zampettare, il capo chino a scrutare il greto, e risponde: «No, rimango. Il freddo dopo un po’ non lo senti più, di cibo ce n’è più qui d’inverno che laggiù tutto l’anno. Alla solitudine ci si abitua, allo squallore del paesaggio anche. Ogni emigrante lo sa.»
Cassandra… io pubblicherei da te e istantaneamente manderei anche al Sole. Ma magari l’hai già fatto, tra un rodeo e una bistecca di pollastrella alta tre dita. // Grazie Isabeide. Cercavo una morale più legata all’errore iniziale della (s)volta. Tipo non tutti gli errori vengono per nuocere. O qualcosa del tipo Tutte le strade portano a. Il massimo sarebbe trovare qualche gioco con una esse di troppo così da legarsi all’incipit. Tipo non tutte le esse sono di troppo. Mah… E comunque se anche la morale necessita di una spiega essa non funge. E tanto ormai l’ho spedita così, ma specificando che si tratta di un divertissement. A rigrazie davvero.
che bel modo di divertirsi! ogni tanto penso a quelli che si divertono passando da un *apero* all’altro ;-P
no, proprio non la trovo…ma quello che conta, almeno in questa sede, non è la morale ma la svolta!
…verso mezzogiorno il lupo e l’agnello iniziarono ad avvertire un certo appetito.
C’era una colta. Una mela, intendo.
L’agnello iniziò a salivare, pregustando il primo morso. Poi si voltò e vide negli occhi del lupo lo stesso sguardo. Su di sè. La vacanza era finita.
(Titolo: Peccato Originale
Cinzia