esami di maturitàIl giorno del giudizio e il…
esami di maturità
Il giorno del giudizio e il mio tema
Ma le scuole non erano finite? mi chiedevo oggi incrociando parecchi ragazzi delle superiori. Ma alcuni di loro si trascinavano un dizionario e allora, pur mezzo addormentato, ho capito. E allora in bocca al lupo (altro che auguri, ministro, ma chi gliele scrive ‘ste robe?) a tutti quanti, in particolare ai miei compagni di pausa pranzo della scuola qui accanto.
Ah, quando i grandi minimizzano con cose tipo “l’esame è una stupidata” e cose così, voi prima spaccategli il naso e poi tornate a cacarvi sotto. Che fa solo bene.
Ed ecco il tema che darei io oggi.
Issue critica: scarpini e vesciche per un gladiatore
Siete l’agenzia di comunicazione di una multinazionale dell’abbigliamento sportivo. Pagate ogni anno 500mila euro a un campione perché indossi il vostro marchio qua e là. Al debutto europeo il vostro gladiatore fa una figura proprio scarsa (come tutti i suoi colleghi), rischia pure l’espulsione e poi si lamenta degli scarpini (i vostri, quelli nuovi di pacca che avete progettato per l’evento sportivo in corso) che gli fanno venire le vesciche ai piedi.
“È come tenere i piedi nella sabbia bollente”, “ È come giocare con le catene” sono le due frasi più significative della lamentazione del campione.
Il candidato risolva il problema delle relazioni coi media e col testimonial.
E con un intero paese di commissari tecnici che naturalmente si beve tutto quello che dice il suo idolo, lo perdonerà sempre qualunque boiata faccia o dica, e dunque vi guarda già malissimo.
Update: a guardar Mr Google la vicenda sembra già risolta (in effetti l’urgenza del tema era di ieri), ma questo i ragazzi sui banchi non lo sanno: per l’ultima volta, credo, nella loro vita globalmente cablata, per l’ultima volta oggi essi sono sconnessi dal mondo. Almeno per qualche ora. Dai su, sono 6 ore a partire dalle nove, fate mente locale, non abbiate fretta, non copiate e se avete dei dubbi chiedete. E buon lavoro.
L’agenzia di comunicazione suggerisce un atto di forza, un cambio di rotta epico e storico.
La situazione internazionale, l’evoluzione in atto del consumatore, nonchè la triste situazione etica e morale del calcio nostrano giustificano una presa di posizione nuova e sconvolgente che farà storia nei libri di comunicazione e negli accademici classici tomi del marketing. Seppur non priva di rischi e variabili non provedibili, come qualsiasi rivoluzione, del pensiero, del costume, politica o sociale, il consulente attizzato dal sacro fuoco insiste sulla scelta alla quale probabilmente l’Economist dedicherà una copertina ed in base alla quale poltrone dirigenziali di sommo peso (economico) trabelleranno paurosamente o si salderanno al suolo come marmorei e inamovibili scranni medioevali.
MANDARE A CAGARE TOTTI!
Italiani, romani, cittadini, è giunta l’ora. Alea iacta est. Liberiamoci dalla tirannia degli ignobili maranza baciati dalla dea della palla di cuoio. Mandiamoli a lavorare! Che corrano, sudino, si stanchino e segnino senza rompere i maroni. E chi sbaglia, sia spedito a Guantanamo! Eccheccaz…
mmm noto, come dire, una mano professionale in questo testo… Chissà…