non si finisce mai di imparare (e di…

non si finisce mai di imparare (e di pagare)
Chiappafresca e capafresca

Mi è esploso il cambio. La bicicletta su cui macino ogni giorno un tre chilometri in vista di un treno ha fatto crack. Raccolgo i pezzi, vado dal ciclista con animo pugnace: è nuova perdio, regalo di Natale. Espongo la mia tesi. Lui scuote il testone e nell’unico padano idioma di cui dispone mi fa notare che “è tutta ruggine”, che una bici così non la si tratta. Mi preventiva 60 svanziche e aggiunge che “è come con le macchine, un occhio ogni tanto c’è da darglielo”.

Obiezione, vostro onore: ho avuto almeno 7 cicli e non ho mai usato grassi, oli o lubrificanti di altra natura. Non so voi, ma vi oliate la catena voialtri? Sospetto. Sarà mica che lo faceva sempre il mio babbo buonanima? E non mi diceva nulla? O io non ci sentivo? Possibile, già. Come con la macchina, ché i meccanici prima li vedevo solo nei film. E poi in effetti, tornando alla bici… forse non dovevo lasciarla parcheggiata tutta l’estate proprio qui sotto, giusto accanto all’irrigatore condominiale. Anche se, amettiamolo: nelle afose albe agostane, quella patina di rugiada artificiale sul sellino, aveva il suo bel libidinoso perché. Insomma: 60 euri per posare il proprio culone assopito su una finta pelle viscida e accogliente.




3 Comments on “non si finisce mai di imparare (e di…

  1. Zio Burp, il tuo ciclista lo sa bene: a differenza di quando lei era giovane, ora risparmiano sui trattamenti galvanici che erano la fonte della giovinezza delle due ruote e non solo…

  2. sorry acdmlk, ma ti devo segare il commento, non perchè fuori tema come dici ma perchè linki a un’immagine rivoltante.

  3. trattamenti galvanici? Fonte di giovinezza non solo delle due ruote? approfondire, direi. Hai ricette di elisir di eterna scorrevolezza delle catene x caso?

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