letture, classici sì ma quali?Ehi, tu…
letture, classici sì ma quali?
Ehi, tu mi consigli un libro per mammà?
Una signora oltre i sessanta che frequentate da sempre passa troppo tempo ad assopirsi davanti alla tv.
Voi glielo fate notare suggerendo di passare a dei buoni libri.
Lei vi dice sì, mi piacerebbero però dei classici però, non queste robe moderne che leggete voi…
Quella signora è vostra madre, naturalmente: è colei che per anni si è occupata delle vostra educazione e ora il naturale contrappasso della vita vi invita a rovesciare i ruoli.
Voi lo scrivete sul blog chiedendo consigli ai passanti.
La mia, di mammà, mi ha stupito esprimento una passione per la poesia (confesso che l’avevo sottovalutata…), e pensando che anche la mammà di mio moroso ha gradito la poesia che le ho regalato (Hikmet), io quasi quasi ti consiglierei poesia. Senza dover ricorrere alla cavallina storna, qualcosa di meno scolastico – ma qui bisognerebbe sapere qualcosa di più sui gusti della mammà! 🙂
Fiera della Vanità. Autore, Thackeray William M.
LaMir
Alla mia di mamma, che ha la stessa età della tua, ho regalato Un cuore così bianco di J. Marias. DIce che le è piaciuto….
Saluti, BM
Per intanto grazie a tutti.
La mia sensazione è che lei voglia leggere delle storie. Sicuramente non si spaventa di fronte a un librone se quel che c’è dentro le piace. Ieri per esempio ha detto: che so Jane Eyre, Cime tempestose, qualche russo che non ho letto (tutti meno Guerra e pace, credo). A me era venuto in mente Henry James… Che non conosco.
Poi sono andato in biblioteca e le ho preso Paola Mastrocola che lei da ex insegnante gradirà. E poi sui classici ho chiesto a voi e ora siamo qui. E adesso torno al lavoro.
la mi’ mamma, che ha 73 anni, ha appena letto “furore” di steinbeck, e non si stanca mai di dirmi quanto le sia piaciuto.
un giallo: fruttero e lucentini “la donna della domenica”
una ferocissima commedia hollywoodiana snob : evelyn waugh “il caro estinto”
uno sceneggiato rai anni ’60: charles dickens “grandi speranze”
avvincente più di una soap: bohumil hrabal “ho servito il re d’inghilterra”
la mia implosione : jorge amado “dona flor e i suoi due mariti”
spero siano ok !
baci
la mia mamma legge molto volentieri libri di donne. potrei citarne un sacco e come al solito non me ne viene in mente neanche una!
vediamo… toni morrison?
un’italiana che le è piaciuta molto anche se non è un classico è simona vinci
e io di mio consiglio jhumpa lahiri (che ho appena finito)
sui classici classici bisogna vedere che resistenza (e gusti) ha mammà se sui russi è già ben messa io consiglio montpassant, i racconti. lirici, moderni, crudueli
Mia madre legge Wilbur Smith o Christian Jacq.. Lettura condivisa con mia nonna, che però predilige i romanzi storici.. Ho almeno così vengono descritti sul catalogo Euro Club! In realtà sono Harmony che hanno come protagonista Conti, Cortigiane, Cavalieri Serventi e Matrigne.. Un classico che mia nonna prende spesso in mano è “Radici”.. (nb. Mia madre non ha neanche 40anni ecco perchè ti ho parlato delle lettura di nonna.. Senza offesa per mamma Burp!)Buona giornata!
consiglio J.Austen. dialoghi irresistibili, scrittura d’alto livello, il più classico dei classici però avvincente, “leggero”, moderno anche se descrive situazioni distanti anni luce dai problemi di oggi.
Invece di James ti direi piuttosto una sua amica : E. Wharton. “La casa della gioia” , per esempio. Più storia, meno minuziose analisi psicologiche, meno digressioni sugli ambienti. Ciao
Tra le ultime scoperte della mia mamma, ebbene sì è ancora lei che mi dà gli input dei libri da leggere: Ann Tyler turista per caso, tutta e dico tutta la bibliografia della Kinsella (lo so sono leggerini, ma è da morire dal ridere).
Dott.ssa Raffa
fruttero e lucentini – se ama le storie – mi sembra una gran bell’idea.
“L’amore ai tempi del colera”, più che un classico è un immortale. Se poi si appassiona a Gabo ne ha da leggere per un bel pezzo.
Prova con “Chiedi alla Polvere” di John Fante, bello davvero
Be’, per stare proprio sul classicone,
le consiglio vivamente Shakespeare: di rileggerlo se l’ha letto tanto tempo fa, o di leggere quello che non ha mai letto (se però l’ha proprio già letto e riletto, allora potrebbe condividere l’amore con Bob Smith, che qualche anno fa ha scritto “Il ragazzo che amava Shakespeare”: in pratica, la sua autobiografia – di Smith, s’intende – in cui l’autore racconta la sua passione per il teatro nata giovanissima e diventata, con la maturità e la triste pratica di vita, passione per l’insegnamento; ma, attenzione, non a giovani studenti: alle anziane signore dei circoli della terza età; qui viene il bello! è uno di quei libri che mi ha fatto piangere, lo consiglio a tutti).
Rimanendo sul sentimentale, poi, potrebbe continuare con “Un amore”, di Dino Buzzati (basta il suo nome, vero?).
Ma amore potrebbe far rima pure con “La felicità” di Seneca, che in questo dialogo dedicato al fratello Annèo Novato sostiene che la felicità risiede non nel piacere ma nella virtù. Insomma, un buon strumento di lavoro per abbellirci un po’…
Di virtù in virtù, varrebbe la pena rileggere anche “La leggenda del santo bevitore” di Joseph Roth, grande grandissimo.
Ma ci sarebbe molto altro da dire sulla letteratura tedesca: come ignorare “Il tamburo di latta” di Gunter Grass? Sono 600 pagine, è vero, ma ogni pagina è un’opera a sè, un’invenzione, una creazione da mago delle parole ma anche da uomo che alla passione per la finzione narrativa affida la speranza di convincere gli altri, noi, a riflettere sul peso del nostre azioni passate e sulle possibilità del nostro futuro.
Però non farebbero male neppure due passi anche a teatro, con un altro bel classicone, “Il giardino dei ciliegi” di Cechov; gradevolissimo.
E pure in radio, accompagnati da Pedro Camacho, l’autore di radiodrammi per Radio Central a Lima nonchè protagonista di “La zia Julia e lo scribacchino”, di Mario Vargas Llosa.
Un racconto brevissimo (40 pagine, dunque val la pena leggerle) ma concentrato e, aggiungerei, sempre attuale ce lo offre invece Anatole France, che nel 1902 pubblica “Il procuratore della Giudea”. Leonardo Sciascia, traduttore dell’edizione che ho io, lo definisce “un apologo e un’apologia dello scetticismo”.
Per concludere con un degno finale americano: “Tenera è la notte”, Francis Scott Fitzgerald.
Invece di James ti direi piuttosto una sua amica : E. Wharton. “La casa della gioia” , per esempio. Più storia, meno minuziose analisi psicologiche, meno digressioni sugli ambienti Bè, forse meno cervellotico (leggere HJ è come addentrarsi in labirinti) ma non meno psicologico. Di suo però la Wharton aggiunge grande passione e un impeto di sentimenti che commuove nel profondo. Ehi, Su, mi hai rubato il consiglio: La casa della gioia è uno dei miei romanzi preferiti. Anche L’età dell’innocenza è ottimo per una signora dalle buone letture classiche.
Io sconsiglierei la Kinsella piuttosto, non è da 60enni.
E dei classici del giallo?
ooppsss mi era sfuggito il concetto dei classici….ma probabilmente mammà ha chiesto “classico” per essere tranquilla!
Quindi sottoscrivo le scelte fatte sinora e chiedo alla mia omonima perchè no la Kinsella?
Ed aggiungerei dei classici della letteratura di viaggio, tipo fosco Maraini
Inoltre direi che mamma burp ex insegnante avrà già letto una bella quantità di classici…e piuttosto che “rileggere”…
Dott.ssa Raffa
Il profumo di Patrick Suskind: odora di classico ma non lo è.
Succo
Per quanto mi riguarda, “rileggere” molto spesso ha lo stesso valore di “leggere”:
Shakespeare, per esempio, io lo rileggo più volte per apprezzarne la scrittura, perché solo rileggendolo scopro ogni volta nuove architetture, nuovi passaggi; un po’ come succede riguardando un quadro a distanza di qualche ora, giorno, mese o anno: la vista scopre dettagli persi al primo sguardo, oggetti seminascosti che ricompaiono alla luce, sfumature non colte alla prima occhiata.
Se invece l’interesse è quello di scoprire sempre nuove trame e personaggi mai incontrati prima, e quindi nuove creatività, nuove invenzioni, storie mai sentite, allora, indubbiamente, “leggere” innanzi tutto.
Ma perché non fare questo e quello?
La mi mamma (che vi leggerà stasera su carta) vi ringrazia tutti per la messe di indicazioni.
Io mi accodo e vi ringrazio tutti. La prossima volta che mi sento solo o che mi lamento dei pochi commenti, vi chiedo altre dritte di questo tipo.
Per i meno informati aggiungo che la mi mamma fece sì l’insegnante per una vita ma di disegno e storia dell’arte. L’esser figlia di edicolante (ed edicolante lei stessa nella Milano degli anni 50-60) la iniziò alla lettura.
Io la pungolo ad abbandonare nell’ordine: il fumo (ma poi le chiedo da accendere), la tv e il solitario al pc. In questi gg sono riuscito a farle produrre due meravigliosi costumi da pappagallo che hanno già debuttato in provincia e presto compariranno anche qui e forse sabato dal vivo a Milano.
Avrei voluto scrivere un commento sui vostri consigli ma son tanti e non saprei da dove cominciare. A rigrazie
AIUTATELA!