La febbre (della fiaba) del sabato mattina
Avevo parecchia curiosità per Le grandi fiabe del Corriere. E devo dire che mi paiono benfatte, sia per la cura del libro che – in modo particolare – per quella del cd (edito dall’Istituto Barlumen). E che hanno un prezzo (6.90 + il quotidiano) assolutamente irresistibile. Irresistibile per me che son curioso di mio e poi ci ho da allevare la fantasia della creatura. (Anche se credo che alcune le avrei comprate anche solo per me…). Irresistibile anche per la concorrenza. Che non è difficile immagnare l’urlo di dolore dell’editoria per l’infanzia, che non può certo muovere la guerra a RCS.
Anche la campagna ha un buon claim: C’era una volta… e ci sarà tutti i sabati.
Già: tutti, ma tutti. Infatti la creatura ormai ha capito che il sabato, quando scendiamo a prendere il giornale accade qualcos’altro. E ce ne andiamo a casa con libro e cd. Questo se fa la brava durante la settimana, naturalmente. Escono tutti i sabati fino a inizio settembre. Quindi ho tempo tutta l’estate per spiegarle che è una collana, che poi finisce e non è che poi tutti i sabati del mondo le si può comprare un libro. Invece ho tempo ancora 2 settimane per inventarmi qualcosa per schivare Barbablu. Fa paura a me, Barbablu, vorrete mica leggerlo a una treenne? Insomma spero che la settimana prossima non faccia la brava.
E per intanto ho già imparato alcune cose:
– che se la creatura ascolta il cd poi non accetta racconti a braccio: ti interrompe e recita con voce impostata i passi più crudi che tu vorresti aggirare. “I due anatroccoli furono colpiti e caddero nell’acqua, morti”. E ti fa specie sentirla parlare al trapassato remoto.
– che il Lupo non mangia immediatamente Cappuccetto Rosso perchè il sentiero su cui la incontra è troppo frequentato e vicino ai campi in cui lavorano i contadini. E questo non banale interrogativo se non erro era stato anche oggetto di una delle 100 domande della vita e dell’esistenza degli ascoltatori di Caterpillar.