correttori di parole (eventualmente di…
correttori di parole (eventualmente di mondi)
Me parlare bello un giorno
No, meglio essere subito chiari: il libro di David Sedaris ora non c’entra. Lo sto leggendo a sprazzi in viaggio. E a stento sopprimo risate su treni pendolari silenziosi e assopiti.
Comunque, per chi è curioso: recensione da Dispenser qui, articolo di Giuseppe Genna qui.
Ma il titolo del post è un pretesto per parlare ancora del correttore ortografico-grammaticale di Word.
Solo perchè ho scoperto che c’è uno studioso americano che si chiede che senso abbia. Sì, che senso abbia investire denari in ricerca e insomma avere il software di videoscrittura monopolista e poi corredarlo con un controllo ortografico che, in tutte le lingue pare, lascia sempre parecchio a desiderare.
Nella pagina del prof. Sandeep ci sono un sacco di esempi. Che gli amici-lettori traduttori si gusteranno appieno.
Il consiglio è sempre quello del post di un anno fa: spegnete le righette rosse e verdi e accendete occhi e cervello. In assenza (anche temporanea) di questi due utili accessori, tenere a portata di mano un dizionario di carta o un collega alfabetizzato.
E infine un bello slogan che volentieri regalo all’area no-global, no-profit, no-microsoft: Meno correttori di Word, più correttori di World!
Il correttore ortografico, una volta istruito con le nmila parole mancanti, funziona bene; è il correttore grammaticale che fa “cagare sassi appuntiti” (cit.). E le righette le ho tolte subito perchè mi facevano crashare Word 97, non ho avuto il coraggio di rimetterle neanche adesso che sto al 2003.
Infatti Chettimar, uno dei motivi per cui è altamente sconsigliabile è che destabilizza tutto il sistema.
Posso chiedere chi è l’autore (se pubblico o comunque noto) dell’azzeccata citazione?
In questo momento non mi sovviene, ho precisato per non essere tacciato di appropriazione indebita di citazione. 🙂