libri & caldo: viaggi &…
libri & caldo: viaggi & allucinazioni
L’angelo obliteratore
Ci sono dei libri che quando decidete che li prestate, prima volete farci di nuovo una nuotatina dentro, soprattutto se fa caldo e vi ricordate la fereschezza di un passaggio in particolare. Che magari vi ha fatto sghignazzare.
Poi ogni libro è un viaggio, e se questo viaggio lo fate dentro un altro viaggio, in treno per esmpio e magari fa caldo allora possono accadere cose strane.
Il libro è Generations of love, di Matteo B. Bianchi, libro letto e assai piaciuto qualche anno or sono. Romanzo di formazione, di crescita e svelamento di personalità e identità. Sessuale ma non solo. Scritto da un coetaneo, intriso di anni ’80, ambientato in parte nella mia città e dentro le biblioteche dove mi trascinavo allora (e da qualche parte probabilmente a lettere, c’era anche lui). C’era un passaggio in cui avevo sghignazzato proprio tanto, improvvisamente per una frase semplice ma che nel contesto era perfetta. Ieri sul treno la cerco, la trovo, rido, alzo gli occhi e allibisco: il controllore più bello del mondo. Una sorta di Keanu Reeves fatto e finito, meno perfetto ma più intenso: moro, con gli occhi verdi scuro e la faccia sveglia. E una presenza quasi mistica. Non suda neppure nella sua splendente divisa da controllore. Divisa che esercita un certo qual fascino pure su di me, alieno per formazione al fascino di ogni divisa.
Tanto bello e lontano dall’iconografia del controllore FFSS che non sembra nemmeno vero. Riabbasso gli occhi sul libro e sulla frase. Che a questo punto ve la devo dire. In questa pagina, il protagonista, insieme a due amici, arriva ad Amsterdam e scopre quel mondo che lui giovane timido gay provinciale neppure s’immaginava. Gira i locali gay, entra in un posto chiamato Havana. E scrive così.
“Appena ci mettiamo piede ringrazio il Signore,
Ecco spiegato tutto. L’angelo obliteratore Keanu è evidentemente un’allucinazione indotta dal caldo e dal libro.
Ma quando alzo gli occhi lui è ancora lì, che sbircia la gazza dietro le spalle del passeggero di fronte. E, fatto assolutamente incredibile, nessuna delle donne sul treno lo guarda neppure di striscio.
Colleghi e colleghe pendolari della MI-GE…
(Inserto musicale improvviso:
Colleghi pendolari, eletta schiera,
che si scioglie sui treni, al mattino e alla sera.)
… ditemi voi se ho visto un fantasma, un’allucinazione o un personaggio del libro.
Quale treno???? đ
Mi pare perfetto che il primo commento sia tuo, collega pendolante.
7.38 da pv.
Fosse stato l’8.01 non avrei trovato posto a sedere.
Zio Burp, a proposito di divise e fascino e bellezza, hai notato quante belle vigilesse ci sono a Milano? Non le ausiliari…quelle sono prevalentemente….non piacenti. Parlo delle vigilesse “di ruolo”. Sussurrare un complimento pacato e non volgare ad una vigilessa si configura come reato?
Caro fuoco, sempre attento alla realtĂ muliebre che tutti ci avvolge…, in realtĂ no. Nel senso che Milano la giro pochissimo e mai in auto. Però prometto che ci baderò.
Un complimento pacato e non volgare (anche a una donna in divisa) non può essere reato. Almeno a rigor di logica.
la prossima volta che lo avvisti, fai un fischio alla mi’ sorella, che la dobbiamo accasare prima o poi…