taccuino vacanze: Ustica #2 …
taccuino vacanze: Ustica #2
Sangue bollente e unghie affilate
Il passeggio a Palermo è in mezzo ai ragazzini. È sabato mattina ed è un po’ il Tamarro Award, come dappertutto di questi tempi. Una ragazzina alta e dotata di tutti gli accessori indispensabili (tattoo e pircing e zinne pushuppate) si stacca dal suo gruppetto e corre a piantare gli occhi in faccia a un’altra che risaliva il viale tra due amiche. Il tema è antico, tipo: “miii, bella, tu il mio ragazzo a quel modo non lo guardi, capito?”. Ma i gesti, la lingua, l’atteggiamento sono spaventosamente affascinanti. Si spintonano a sguardi come due bulli su un campo di calcio. Arrivano i maschietti, vieni via dai che fai, le due se ne vanno ognuna per la sua strada sfanculandosi a sguardi feroci.
Meditare: pregi e difetti di avere una donna così. Rumore di unghie. Zinne & zanne.
Tu, creatura, vedi di non litigare coi bambini del posto, grazie.
Non riesco a cogliere il fascino. Non posso fare a meno di pensare al “terreno” che genera questi comportamenti, alla cultura che li alimenta. La stessa che alimenta ben altri “bullismi”.
Ben tornato zio burp!
Sto meditando se smettere di mangiarmi le unghie oppure imparare il dialetto siciliano…
pante
Anonimo: il fascino stava nell’inatteso e nell’improvviso, nel duello rusticano di sguardi e gesti. Comunque sì, già già, la tua riflessione mi pare possa portare lontano.
Pante, le unghie non ricordo ma quanto a mediterraneità ricordo che stai messa bene no? Qual è il problema? Devi graffiare qualcuno/a? A parole?
certo i bullismi non portano anulla di buono, trovo comunque interessante come certi istinti primitivi sopravvivano inalterati nell’era digitale..ruoli e comportamenti quasi inalterati dopo secoli… deve essere l’effetto dell’Africa… comunque le unghie non me le mangio, e sono sempre molto mediterranea e, non ho nessuno da graffiare!
pante