i blog degli altri …
i blog degli altri
Dall’etere al blog. O forse no
Vedo che Matteo Bordone (Dispenser) si è aperto un blog. E leggo il suo messaggio di esordio. Minimale ma contiene un suo nocciolo preciso: oggi il blog ce l’hanno tutti. Quindi se sei un personaggio un minimo noto e il blog lo apri ora devi fare i conti con la considerazione che tu te lo apri ora, ‘mbe che c’avete voialtri da guardare? Apro ora, sì, ma mica perché ora lo fanno tutti. Perché ci ho avuto tempo o voglia ora, tutto qua. Capita, no?
Poi mi viene in mente che anche Linus di Radio Deejay mi dicono ne abbia aperto uno di recente. E allora vai che son due (diversissimi) uomini dell’etere e l’idea di oggi è analizzare il suo post di esordio, che dovrebbe teoricamente avere una qualche valenza di manifesto. Trovo il blog ma già vedo che è tematico, Running blog. Nulla di male, ognuno ha le sue perversioni. È giustamente anche corporate. Nel post di esordio non c’è nessun manifesto, vabbè si vede che andava di corsa, mica è obbligatorio.
Ma… il fatto è che – se non sbaglio – questo di Linus non è un blog. Gli mancano proprio dei pezzi. In primis un blogroll e almeno qualche link dentro i post. Così di primo acchito sembra più un forum vecchio stile. Sui contenuti non metto bocca. Vorrei prima leggerli se ho tempo. E comunque, mica stiamo a discutere il personaggio Linus no? Però diciamo che con in mano un personaggio così, insomma ci si poteva sforzare un attimino in più. Sempre che si volesse fare un blog, dico.
Ora scusate ma devo finire di costruire la mia nuova chitarra di ultima generazione. La sfida è farne una senza le corde e riuscire ugualmente a farvela chiamare chitarra.
7 Comments on “i blog degli altri …”
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i blog degli altri
Il mio grosso grasso blog greco
La fine delle avventure di Carrie & c. deve aver creato un vuoto che da più parti si cerca di colmare. Milioni di trentenni più o meno single e più o meno in carriera cercano nuovi punti di riferimento.
Oltreoceano impazza questo blog qui, di miss Stephanine Klein, con relativo libro in arrivo.
Se ne parla qui su Panorama e oggi anche sul Corsera di carta.
eh eh…
Humm.. i link interni ai post sono elemento caratterizzante un blog? Non saprei.. mi pare che un blog sia una cosa talmente personale e da un certo punto di vista anarchico che dovrebbe quindi sfuggire a qualsiasi regola stilistica.. o no? Per lo stesso motivo stento a definire il mio un blog.. E allora perchè qui quando si lasciano commenti c’è il campo “blog”? Solo i bloggers possono inserirvi un link? E, ancora, come si distingue un blogger da un non-blogger?
Miii, Tinez, benedetto figliolo, quanta carne al fuoco… Ci torniamo su con calma che ora mi aspetta un aperitivo.
Però secondo me sì: se non linki all’esterno e sei solo autoreferenziale, allora magari sei bellissimo, ma io non ti chiamo blog. Le parole sono importanti. Che ne dite?
L’aperitivo è sacro e inviolabile. Ma a naso il blog che deve eteroreferenziare mi pare un po’ costrittivo. Il blog è veterofemminista e lo gestisco io. Non devo sottostare a regole. E se non eteroreferenzio, e quindi non sono un blog.. che cosa sono? Un’isola nella rete? Un vicolo cieco nello stradario del web? Un cul de sac binario?
Il Tinez
Discussione invecchiata male, come ricorderai. C’è stato un tempo in cui poteva avere senso definire un blog – io sfottevo quello di Sabelli, allora: un forum – ma oggi che ogni blog è a modo suo avere un blog è come essere innamorati: è vero se pensi che lo sia. Un blog è un blog è un blog. Ciao, L.
Invecchiata male ma non di luna caprese (o di lana caprina che dir si voglia). L. è sempre il solito: dice così perché non ha i commenti e quindi tutti gli facevano buu. E così ha adotatto questa teoria negazionista minimale.
Ma ora la vera questione diventa: per essere innamorati bisogna linkare all’esterno e aprire ai commenti?
> “per essere innamorati bisogna linkare all’esterno e aprire ai commenti?”
..oppure ti accorgi di essere innamorato quando fai dell’extralink una ragione di vita?
Il Tinez