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Il quintet di sabato scorso (e la sfida tra Monk e una cernia)
Insomma non capita spesso di trovare un locale accogliente, tipico e caruccio, che associa la passione per la buona cucina a quella per la buona musica e i buoni spettacoli.
Io mi ci trovo bene, sia quando ci mangio che quando ci suono. Certo, da Milano non è proprio a portata di mano, ma vale la pena e mi auguro che prima o poi ci si possa vedere anche laggiù. All’Osteria Germinal di Taggia, dico.
La serata è andata benone, il gruppo cresce e macina gli standard. La sfida è quella di trovargli una personalità distinta, attraverso brani originali e lavoro su dinamiche e interplay. Per queste cose ci vogliono le prove e ci stiamo lavorando.
Si è poi trattato di un quintet, giacché l’erede di Martino se n’è stato tranquillo a nuotare, fregandosene altamente della scadenza.
Miglior esecuzione della band: Hackensack, di Monk
Miglior esecuzione della cucina: spezzatino di cernia, di Danilo.
Di foto fatte ai musicisti swinganti & sudati non ne ho. Ho solo due mani e a volte sono pure troppe, le mani dico. Magari mi arrivano, le foto, dico.
Uh, il grande Thelonious! 😉
bravo zietto, che belle cose tutte insieme: jazz, amici, liguria, osteria, pesce
mi piacerebbe molto questo luogo ligure, per dire alla cernia che mi guarda con l’occhio bollito “ehi, quel jazzista che suona è un mio amico sai?”