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Weekend con un certo groove
Germinal di Taggia pieno di gente tutta prenotata, pubblico attento. Buon concerto, con Fabrizio Bruzzone validissimo contrabbasista ospite.
Su St. Thomas sbocciavano poliritmi inediti.
Dalla cucina sbocciava uno stoccafisso acconciato, ma acconciato così bene che a momenti me lo portavo fin sul palco.
A XXMiglia Moscabianca elegante e accogliente grazie ad Alex, che, come tutti i gestori di locali pazzi per il jazz, va elogiato e incoraggiato prima che lo rinchiudano in un’oasi per specie protette. Buon concerto anche qui. Va da sé che il pianoforte vero, quando c’è, fa la differenza.
Sul tardi si presenta Fabrizio, privo del suo contrabbasso imbraccia il soprano e poi la chitarra. In quel momento il brano è il modalone Footprints, che allora si allarga, si allunga, insomma lievita un bel po’. Miles, dovunque sia in quel mentre, socchiude un occhio e ghigna soddisfatto. La Moscabianca ci reinvita tutti quanti domenica prossima, per una jam con il trio di Alberto Marsico.
Così domenica sera vado a nanna alle 2. E alle 5.30 suona la sveglia. Scendo sull’Aurelia, acchiappo un bus e poi un treno zeppo e zozzo per l’ufficio. Arrivo alle 11 canticchiando Everything happens to me. Quando mi risiedo qui non so se mi fa più male la capa o la schiena, che son tutto un groove di dolorini interattivi (un bad grooviglio?).
Insomma questi due localini non son proprio dietro l’angolo. Ma vale proprio la pena.
* Se volete vedere le foto più grandine, cliccate qui.
On jazz groove… ne so qualcosa! 😉