blog e comunicazione politicaProdi bocciato,…

blog e comunicazione politica
Prodi bocciato, Scalfarotto promosso

Sul sito dell’Osservatorio di Pavia – e per la precisione qui – c’è un mio articolo sui blog dei politici italiani.
Se volete dirmi che ne pensate, fatelo qui sul blog, o in mail. Grazie.

3 Comments on “blog e comunicazione politicaProdi bocciato,…

  1. Credo che il primo blog di un politico italiano in ordine di tempo sia stato quello di un deputato diessino Piero Ruzzante, nel 2003 (pieroruzzante.splinder.com) ma ce ne sono anche altri: Adinolfi (marioadinolfi.ilcannocchiale.it), Soru (blog.progettosardegna.it), Della Vedova (www.benedettodellavedova.com)… cmq il punto è un altro, il blog è uno strumento che trasmette opinioni. Il rapporto tra chi scrive, legge o commenta è paritario e il flusso d’informazione bidirezionale. La trasparenza è d’obbligo. Se utilizzato come strumento di diffusione di un messaggio politico resta difficile da omologare alle esigenze di chi lo utilizza. Ed ecco allora che il sito internet del politico-blogger medio assomiglia più a quello di una vetrina aziendale: ha una bella grafica, qualche foto sorridente, una raccolta dei comunicati stampa, qualche link al partito, l’agenda dei prossimi eventi.

  2. Non sono certissimo della parità nel rapporto tra chi scrive e chi interviene. E’ paritario nel senso che, come giustamente dici, la comunicazione è bidirezionale. Ma c’è sempre chi conduce il gioco. L’interattività consente di affrancarsi sicuramente dalla dittatura-conduzione-imposizione del blogger (banalmente, è lui che decide se scrivere, di cosa scrivere, quando scrivere). Volendo estremizzare un po’ il discorso, credo che spesso sia la facoltà di scrivere che ci è concessa ad attirarci irresistibilmente (e dopo tanti anni di passività mediatica ci mancherebbe!). Con questo non intendo comunque dire che si scrive o si interviene semplicemente perchè “si può” (abbiamo avuto tutti a che fare con flamer, troll, ecc. di forumistica derivazione), ma è un lato interessante della cosa, secondo me. Come scriveva il buon Severgnini in un suo pezzo, da quando esistono i posti numerati e assegnati al cinema, difficilmente rinunciamo al posto che ci spetta di diritto, e siamo pronti a mugugnare se troviamo il NOSTRO posto già occupato. Il paragone non è dei più azzeccati, ma credo che il principio alla base di questo (strano) comportamento sia essenzialmente lo stesso che ci fa storcere il naso quando ci viene preclusa la possibilità di postare il nostro pensiero, o quando un blog non viene aggiornato con la frequenza che vorremmo, o, peggio, quando questo viene arbitrariamente (e non potrebbe essere che così, d’altronde) chiuso. Fuori tema? Un pochino. Ma i blog sono belli anche (soprattutto?) per questo, no?

    il Tinez

    PS

    Ok, mi autosospendo per abuso di caratteri, incisi e parentesi.

  3. Grazie ragazzi. Segnalazioni e spunti preziosi. Magari ci si torna su al momento opportuno (che poi sarebbe qualunque momento meno quello in cui ho le palle che girano e una montagna di letame da spalare).

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