musica: il GospelChristmas alla paveseGospel…

musica: il GospelChristmas alla pavese
Gospel Fusion, Christmas Songs
Gospel coverÈ uscito Gospel Fusion, Christmas Song, secondo lavoro in studio della Corale Valla di Pavia. Per tanti motivi ne voglio parlare. Per altri motivi non ne posso parlare in modo completamente obiettivo. Il coro è ormai un pezzo importante della musica pavese. Ha fatto molta strada da quando (1992) lavorai con loro come sassofonista contralto di belle speranze ma di ance fischianti. Il diretur, Francesco Mocchi, è un amico e la voce solista principale è quella di mio fratello Matteo.

Dichiarate vicinanze e parentele affettive (e aggiunto che io in tutto ciò non ci prendo una lira) passiamo al disco. Che è bello. E a differenza del precedente (svantaggiato da una grafica inguardabile) è bello fin dal momento in cui te lo rigiri tra le mani (l’ha fatto Tinez).
Dietro questi lavori c’è implicita una considerazione: siccome per quanto ci applichiamo non saremo mai dei neri del Missisipi o di un coro di Harlem, allora cerchiamo un’altra strada mescolando il gospel con qualcos’altro. Ecco il perché del termine fusion, definizione in sé terribile che rimanda alla gelida involuzione commerciale del jazz-rock, ma qui usata nel senso di commistione, mescolanza. Quindi Francesco prende i classici del gospel, scrive arrangiamenti nuovi e talvolta spiazzanti, aggiunge qua e là del reggae, dello swing, del rock e persino della dance. Poi, col gruppo di bravi musici che accompagna la Corale, si chiude in studio e ci lavora. Non so se abbiate idea di cosa significhi registrare un coro (intonazione, attacchi, dinamiche, interpretazione) insomma un gran casino. Infine tenente conto che si tratta di un coro di amatori e quindi moltiplicate tutto per un certo coefficiente x.

Il mio orecchio attento e affezionato (e anche doverosamente ipercritico) nota anche alcune scelte artistiche discutibili, le ingenuità, i piccoli errori di mixaggio. Ma queste son cose che in una recensione non le scrivi (anche perché l’ascoltatore medio neppure se ne accorge), queste cose le commenti col direttore: ovvio che si cresce imparando dai propri errori. E che ogni lavoro sarà più maturo del precedente.

Discorso a parte per Fratel Teo, la cui anima gospel-soul non è mai stata in discussione: la sua voce e la sua presenza maturano con gli anni, proprio come il vino buono nella botte piccola. In questo disco fa il crooner e il predicatore. E tira fuori anche una voce di zolfo che non gli conoscevo. Che poi diventa un ruvido urlo molto rock anni ’70. E va da sé che siccome ci tengo a lui e alla sua maturazione, ogni sua sillaba viene da me adeguatamente scannerizzata e ove occorre duramente criticata. In altre parole dietro ogni complimento ci sono un rigore e delle pretese di eccellenza che insomma solo tra fratelli, non so se mi spiego: non gliene faccio passare una. 
Ciò detto, per me Teo è e resta una delle migliori voci in circolazione sul pianeta terra nei secoli XX-XI.

Amen, l’ho detta.

Il cd costa € 10 (fanno 15 in accoppiata col precedente), può essere un bel pensierino natalizio (anche per il 2006 e seguenti dico).
A questo punto la vostra curiosità dovrebbe essere lievitata a sufficienza.
Se ne volete una copia, ditemelo e vi arriverà dritta nella cassetta delle lettere.
E auguri.

3 Comments on “musica: il GospelChristmas alla paveseGospel…

  1. zioBurp, esco dall’anonimato e da quei 2 o 3 nick (che ti hanno anche incuriosito, eh 😉 e ti dico che sì: ti mando una mail: 1 copia, 3 se mi arrivano prima del 31.

    Buon natale

    annalisa

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