dal paese delle meraviglieCantiamo quella del…
dal paese delle meraviglie
Cantiamo quella del leone di montagna con il mal di pancia?
Ultimamente, diciamo da quando sono diventato grande, non posso mai andare a prendere la creatura all’asilo. Ah, altri tempi.
Ma nelle prossime due settimane capiterà spesso. Tutte le volte attacco bottone. O coi bimbi o con le maestre.
Quindi, dopo le solite chiacchiere su vivacità (troppa), curiosità (assai), emotività (assai), tenendo la creatura per mano mi rivolgo alla sua istitutrice.
– Ma, cara maestra, mi dica un po’: anche all’asilo questa bimba continua a dire cacca, caccona, cacchetta, caccato, caccotto e via caccando?
– Oh no, all’asilo no…
Col canonico candore, interviene dal basso la creatura:
– Ieri a tavola il mio papà ha inventato la canzone Caccarella di puma…
– … (sguardo maestra, mani sui fianchi, rimprovero muto, risata trattenuta)
– Ahem, io vado eh, salve…
è troppo divertente essere tua figlia!
Non c’è un posto libero a casa tua?
Grazie. Allora facciamo che io ne parlo in famiglia e poi vediamo.
Diciamo subito che avere un lavoro proprio ed essere disponibili a “portare lo stipendio in casa” è considerato un requisito preferenziale per un’adozione.