Il gioco del ma-va-là
Adulto di fronte a bimbo su divano o con cuscini dietro la schiena.
Una domanda a testa. Vince chi sbaglia. Le risposte giuste non sono ammesse.
Dopo ogni risposta errata, il richiedente procede al gesto del mavalà: che è una lieve spinta sulle spalle all’altro, che si accascia sui cuscini.
Le domande devono essere semplici, perché il bimbo deve prima di tutto vedere bella luminosa la risposta giusta. Ma deve trattenersi dall’impulso di darla subito, deve cercarne una errata e fornirla per godersi il mavalà. (Ebbene sì è un gioco che insegna a mentire).
Ovviamente, oltre alle risposte, sono importantissime le sue di domande, quelle del bambino, che all’inizio saranno modellate su quelle dell’adulto ma poi possono prendere direzioni inattese: “perché le principesse sposano sempre i principi azzurri?” In questo caso la risposta giusta, chissà, potrebbe essere “per vivere tutti felici e contenti” e allora meglio rispondere “per trasformarsi in rospi” o “perché i principi rossi erano tutti partiti” o “perché gli idraulici erano già tutti sposati”.
Giochino tuttora praticato con la creatura, iniziato verso i 3 anni. L’estate scorsa è stato testato anche su bambini più grandi. I più piccoli vi trovano la soddisfazione fisica della spinta. Per loro senza cuscino o posto morbido alle spalle, non si può fare, non è lo stesso gioco. Alla loro risposta sbagliata devono ottenere la rassicurazione fisica del contatto giocoso. I più grandi invece naturalmente giocano più di testa.
Possibili varianti:
introdurre sessioni di gioco tematiche (ora ti faccio una domanda di “parti del corpo”, ora una di “fiabe e cartoni”);
introdurre concetti tipo errore vicino / errore lontano (sbagliare di molto o di poco);
introdurre regole di risposta (valgono solo le parole che iniziano con la A ecc.).
Se capiteranno creature con cui, lo proverò.
Sai che è davver oun gioco interessante, sembra una stupidata invece è bello. Mi piace trattare i bambini in modo un po “diverso” facendogli usare la testa
cent
E’ molto bello questo giochino! Stimola la fantasia. Ne avrei bisogno. Chissà se trovo qualcuno disposto a farmi un tanto rassicurante mavalà
Anzi, ora che ci penso: è molto “educativo”!
hei Zio, perchè non inventi il gioco del vanffanculo, ti lancio una dritta:
prendi un no global e un coglione (dopo il 9 aprile non è più un’offesa ma motivo di orgoglio mah? contenti voi), li metti di schiena, li fai contare fino a 49,8 poi si girano di scatto e si sputano in un occhio chi fa centro vince.
Ha ha ha
ciao Argig (sono tornato!!!!)
questo piacerebbe molto alle mie bambine!
Bisogna essere per forza no global e c. o possono farlo tutti.
Isa
Bene, provatelo e diffondetelo dunque. A piacere. Poi ditemi come è andata, please.
Chissà perchè ho la netta sensazione che a questo gioco potrei essere bravissima senza il minimo sforzo, mah!
Che stai diventando famoso, Burp? Commenti brillanti (e anonimi) come quello del sedicente Argig fanno pensare di sì. Che sputazzate negli occhi ne deve aver preso da piccolo, e non solo.
Allora non glielo faccio fare questo gioco alle mie bambine, perchè non vorrei mai che da grandi mi andassero a fare dei commenti sui blogs dei burps incitando la gente a sputazzare…mavalà! (ehm, se abbasso il livello del tuo blog dimmelo eh, tanto siamo amici, abbiamo fatto anche le medie insieme e ci vediamo anche al gs, ehm ciao eh).
isa
Pis & lov, raga. Tutto tranquillo, abbiamo qualcuno che ci visita per movimentare l’ambiente, il mondo è vario, amen.
Domani sono a To tutto il giorno, se fate risse poi pulite il sangue, grazie.
in quanto adepta fedelissima e convertita al mavalà con la mia bambina “grande” di 3 anni e mezzo, rivolgo un accorato invito alle/ai mamme/padri di provare a ritagliarsi quei 10 minuti che in breve diventano 20 di mavalà=risate, coccole, complicità (quanto si impegna la mia piccolina a non dare la risposta giusta!)… buon mavalà a tutti:-)
Giulietta