calcioA proposito dei MondialiOk, non si…
calcio
A proposito dei Mondiali
Ok, non si è ancora quasi parlato di Mondiali. Rimediamo.
A proposito di donne e pallone. Come molti esemplari femmine della specie umana, anche Lady Burp subisce il fascino di Eupalla solo quando ci sono i Mondiali. In questo mese accadimenti inediti e stranissimi: mi spediva aggiornamenti via sms, non si è persa una partita. Anche di quelle in cui non giocava Cannavaro, intendo.
A proposito, a Cannavà. Prima o poi ci spieghi come sei guarito dal morbo nerazzurro che quando stavi all’Inter sembravi tuo fratello o un qualunque Nazareno Canuti? Non sarà mica colpa (anche lì?) di Lucianone?
A proposito, su calciopoli. Io sono da sempre un garantista. No a condanne esemplari, no alla resposabilità oggettiva, no alle sentenze mediatiche, no alle pubbliche gogne anticipate. Fate con calma. Poi però poche palle: Juve e Milan levateceli dai cojoni uno o due anni, grazie.
A proposito di scaramanzia. A parte un paio di episodi in ufficio, le partite le ho viste tutte sul divano di casa. Io, la mi moglie, alcune contestate sigarette, birra, abbruttimento libero, gara di rutti nell’intervallo. E anche domenica, darling, stringiamci a coorte.
A proposito. Bello in questi giorni godersi sulla stampa le solite eccellenti calciofirme, Mura, Piccinini (quello di Figu eh), Di Corrado, il Foglin Sportivo, le schermaglie di Dipollina. E Gramellini e il suo corsivo in risposta allo Spiegel. Quello in cui era scritto che “il libro più corto del mondo è la storia dell’umorismo tedesco”.
A proposito di scritture. Un enorme sincero grazie a chi ha dimenticato sul treno Storie di calcio, di Osvaldo Soriano. Le cose non accadono per caso. Vorrei restiruirtelo, ti troverò?
A proposito dei tedeschi. La mia stima verso Jurgen Klinsmann me li faceva preferire agli altri, nel caso ci avessero spedito a casa. A parte le minchiate con cui hanno cercato la rissa mediatica sul caso Frings, sono stati poi, in campo e fuori, sportivissimi.
Il mio tedesco preferito resta quel gentiluomo del mio amico Axel, che martedì mi ha gentilmente spedito la vecchia canzone Zwei kleine Italiener, vecchio pezzo anni ’60 su due emigrati, i due piccoli italiani del titolo, che “vogliono tornare a casa”. Guardacaso tornato in auge proprio nei giorni delle partita.
A proposito. Ale, Pinturicchio, io non ce l’ho con te. Ti stimo come persona, come il giocatore che sei stato. Ma non ti avrei mai voluto mai più vedere in magli azzurra a ciccare tutti i palloni determinanti. Per questo, con svariati oggetti, ho danneggiato lo schermo del mio tv tutte le volte che ti inquadravano mentre ti scaldavi. Salvo poi inchinarmi e rimangiarmi tutti gli oggetti, felice. Ora tornatene in panca da bravo, grazie, le faremo sapere.
A proposito di feste. Erano anni che non c’era festa per strada. Forse da Italia ’90 o era USA ’94? Sono andato in bici in centro e ho rischiato la vita. Torme di individui seminudi su ogni tipo di mezzo dentro l’isola pedonale sventolando pericolosi vessilli dalle lunghe aste. “Signorina lei mi ha colpito sulla testa, stia attenta”. “Eh? Cazzo dici? Siamo fortissimiiiii”. Un altro pianeta: Tamarropoli.
Il fatto che a Radio Padania abbiano tifato per gli amici federalisti della Germania rappresenta un ulteriore valido motivo postumo per avere votato no.
Sì, cara, sono d’accordo Cannavaro è bellissimo. Ma io erano anni che lo dicevo.
Cari Gialappa, stavolta mi avete un po’ ammorbato. Routine, puro mestiere, zero invenzioni, ospiti così così. E la novità in video su Sky mi ha perplesso. Allora meglio il pane e salame di Catersport, in trafserta a RadioPop col Palacucco, gli ascoltatori in diretta. Anche qui molto mestiere ma qualche guizzo in più. E della sana liberatoria esplicita volgarità.
No, cara, così non vale: come sarebbe a dire che Ilaria D’Amico è soltanto carina? Ilaria è l’unico motivo valido per desiderare (di essere) Monica Bellucci.
“Purtroppo” questi mondiali li sto volontariamente ignorando. L’unico contatto che ho con loro è durante Blob. Ho assistito quindi alle raccapriccianti scene dei festeggiamenti.
Esagitati il cui unico scopo è piazzarsi davanti alla telecamera di turno, allargare le braccia, tirare il fiato e mollare il più forte urlo udibile nell’emisfero boreale.
A che pro?
Ciao (mi sa che su questa profonda riflessione ci scrivo un post)
e se il libro di Soriano fosse invece un bookcrossing ?
uè, ma se fila tutto come dovrebbe domenica riusciamo a trovarci in piazza, dopo?
(oppure a casa mia a consolarci con l’alcool…)
besos
p.s.: mi associo a lady burpa, cannavaro rasato è forse anche + bello…
O, io sono qua che inbianco (ma potrebbe anche tranquillamente essere imbianco) la casa con la maglietta bianca e le marlboro (che per me comunque sono e saranno sempre le malboro) infilate nella mezza manica. Mi manca giusto di andare in giro sbraitare “viva l’Italia”.E lo posso anche fare visto le mie bimbe sono in colonia, non a Colonia naturalmente.
A proposito come siamo messi con le cene da love con scadenza semestrale?
Isa