Vostro Onore. E che vogliamo dire di quelli…
Vostro Onore. E che vogliamo dire di quelli che…
Ecco, io non vado quasi mai alle mostre ma talvolta sono loro che vengono da me. E così lo IAP, Istituto Autodisciplina Pubblicitaria, mi ha piazzato in Stazione Centrale a Milano proprio sul "mio" binario l’esposizione "Pubblicità con giudizio" dedicata ad alcune campagne bloccate in questi 40 anni di Autodisciplina.
Un po’ di immagini stanno sul Corsera, io segnalo – tra i chissà quanti che ne hanno parlato – il post e le foto di Disruption e il dibattito sul blog dell’ADCI.
A parte i pezzi di storia patria, tipo il culo biblico di Levi’s, tra quelle meno note alcune sono terribili (Radio Kiss Kiss), altre divertenti (IKEA) o inquietanti (Eastpack). Tutte sono comunque interessanti.
E se oltre a guardare le figure (o i video) trovi anche 5 minuti per metterti a leggere, accanto a ogni campagna trovi 3 pareri: le ragioni del no, quelle del sì e la decisione finale del Giurì. Accusa, difesa e sentenza insomma.
Alcune ragioni del sì (Kiss Kiss su tutte, mannaggia nessuno l’ha fotografata?, nel sostenere che le gambe spalancate richiamino solo la posizione delle antenne) mi paiono paragonabili – per siderale paraculaggine e stridore di unghie sui vetri – solo alle arringhe dell’avvocato Messina a W Radio 2.
L’ho vista un paio di settimane fa, ed è un piccolo gioiellino secondo me. Mostra piccola e concentrata, ma ricca di spunti, su alcuni aspetti della pubblicità a volte scomodi. Mi pare di aver capito che il catalogo della mostra è edito da Mazzotta.. e non mi dispiacerebbe affatto recuperarlo.
il Tinez
Visitando la micromostra ho avuto una stranissima sensazione.. quella di leggere un blog..