Un bastimento carico di podcast…
Un bastimento carico di podcast
(Potete anche non crederci ma stanotte alla una ero sul balcone, guardavo la neve che scendeva e mi chiedevo se fosse l’effetto dell’aspirina con la birra.)
Mhm non sarà facile scrivere di podcast musicali senza nominare Coverville dell’amico Brian Ibbott a cui sto mandando delle canzo… Cazzo, appunto, ecco: non ce l’ho fatta.
Ma qui ora vorrei dirvi di quelli che ho scoperto grazie a iTunes, ma che si possono ascoltare o scaricare anche dal web. Alcuni li conoscevo già, ma volentieri ve li risegnalo.
– Indie Eye podcast del preziosissimo Michele Faggi. Musica indipendente, interviste, intarsi sonori nello stile, a me graditissimo, dell’estinto (sob) L’Impostore podcast.
– Night Passage del romano Renato Biolcati. Il blog è in tre lingue, il podcast è in inglese. Il jazz è contemporaneo, piuttosto mainstream-easy listening, godibilissimo.
– World Music Profile del National Geographic. Pillole di pochi minuti con profili e interviste. In inglese.
– Afropop Worldwide, idem come sopra, settimanale, in inglese.
– Detroit Jazz Stage, episodi di un’ora e più, monografici, con brani e interviste.
– El Club de Jazz, trasmissione nata a Pamplona nel 2001, poi diffusa anche da alcune radio sudamericane. Jazz moderno e contemporaneo, anche e soprattutto in chiave latin, ovviamente. Parlato in castellano da voci spagnole e sudamericane.
– Piano Jazz, by Marian McPartland. E qui – scusate – ma io mi commuovo, perché di questa donna ascoltavo 20 anni fa il disco con Bill Evans. E ora me la ritrovo in podcast, questa signora pianista classe 1918, che alla soglia dei 90 anni conduce la sua trasmissione ospitando il meglio del jazz internazionale, pianisti e non solo. Si siedono al piano e chiacchierano. E suonano. Serve altro?
La voce di Marian è rugosa e meravigliosa. In una puntata del 1991 c’era Ray Charles, che anche quando parla sembra che canti.
Per questo stamattina in treno guardavo fuori nella pioggia, nascondendomi dietro al bavero della giacca.
Grazie per il passaggio e per le segnalazioni molto utili……….
Ah, per quello ti nascondevi dietro al bavero……. non per il baffo!
😉
Sabrina
Il baffo, ora che è solido e folto, conquista!
ok ok allora d’ora in poi ti chiameremo zio Paulista! 😉
dai, si scherzava, lo sanno tutti che il baffo è per antonomasia foriero di conquiste……..tra i gay.
ciao
Sabrina