Una vita da lettore

Una vita da lettore COVERRodney Rothman, Early bird (quello dell’ospizio)
Robert Harris, Pompei (per mammà?)
Joshua Ferris, Then we came to the end (quello dell’agenzia di adv)
Andrej Kurkov, Picnic sul ghiaccio (quello del pinguino)
Jennie Erdal, Ghosting (quello della ghost writer)
Jess Walter, Senza passato (1/2 pompino)
Richard Price, Clockers (thriller?)
Julie Orringer, Quando ho imparato a respirare sott’acqua (?)
Jonathan Lethem, La fortezza della solitudine (bianchi e neri)
Matthew Collins, This is Serbia calling (x Beppe?)
Mark Salzman, True notebooks (scuola scrittura in carcere)
Charlotte Moore, George e Sam (autismo)
Lynne Truss, Virgole per caso (punteggiatura, equivoci, quello col titolo buffo, in originale)
Francis Wheen, Come gli stregoni hanno conquistato il mondo (buon senso)
Dennis Lehane, La morte non dimentica (da cui il film Mystic River)

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Una vita da lettore, quando l’ho scovato qui in biblioteca ho pensato bah come farà a piacermi una raccolta di recensioni di libri e autori che non solo non conosco, ma che nemmeno probabilmente mai sono stati o saranno tradotti in Italia. Però c’era la firma di Nick Hornby e una seconda di copertina accattivante.
Ovviamente non sapevo, come tutti voi invece sì, che …

non sapevo che quelle recensioni, mensilmente ospitate dall’americano Believer, uscivano in Italia su Internazionale. Ma voi me lo potevate anche dire, no?
Un signor libro, questo. Che ti fa venire un sacco di voglia di leggere. Quelli sopra sono i miei appunti sui libri che mi hanno incuriosito di più. Lo stile e l’umorismo di Hornby credo siano in grado di recensire qualsiasi cosa, mescolandola con l’Arsenal, con un concerto dei Marah (esistono i loro dischi?) o con un mazzetto di cazzi suoi. E poi trovare uno scrittore che dichiara la sua battaglia quotidiana contro il romanzo contemporaneo “alto”, contro i libri scritti per i critici, contro quelli che parlano solo di scrittori, uno che non si vergogna di ammettere le proprie lacune (Dickens), insomma fa bene al cuore.
Di Hornby lessi – godendo – solo Alta fedeltà, che se non erro me lo passò il Beppe in tempi non sospetti, prima che fosse di moda insomma.
Coraggio avanti. Cos’altro mi sono perso? Opinioni?

4 Comments on “Una vita da lettore

  1. Di Hornby ti sei perso “Un ragazzo” e “non buttiamoci giù”, due libri fantastici. Carino anche “Febbre a 90°”, mentre decisamente poco riuscito, secondo me, “Come diventare buoni”. Poi c’è “31 canzoni”, stesso stile di “Una vita da lettore” ma sulla musica.

    PS: poi aggiorno il link eh, promesso! 🙂

  2. Ottima cosa il grande salto. Però vedo ancora un po’ tutto scassato sulla destra. Sarò pignolo e scassacazzi, ma a me manca terribilmente il non vedere l’ora di postaggio.

  3. Il libro l’ho consigliato anch’io a qualcuno che era scettico, avendo letto le sue pagine su Internazionale, ricche di insight e ironia come poche… un grande.

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