Cinque giorni di tristezza e poi*… li racconti sul blog
Io se fossi poniamo un’azienda attenta che produce assorbenti intimi (o anche pillole antidolorifiche per “quei giorni”) ecco, io se lo fossi, io azienda oggi starei incollata alla rete a seguire il più ampio focus group pubblico mai attivato sul tema del ciclo mestruale.
Io se fossi poniamo un’azienda lungimirante che produce vedi sopra, questa conversazione l’avrei in qualche modo stimolata.
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Io sull’argomento ciclo, avevo cominciato bene. La mamma mi aveva correttamente informato su cosa fossero. E il mio amichetto Sandro, che con due fratelli maggiori già sessualmente attivi era la mia wikipedia vivente, lo sapeva pure lui ‘sto miestero. Però diceva meSTUrazioni. Godetti quando lui richiuse il vocabolario. Tié.
Poi in seconda media, lo shock.
Capitò che una ragazza down della sezione A ebbe delle perdite in classe. La notizia fece il giro del corridoio sulle ali di un passaparola di drammaticità lievitante. A noi della sezione L, giunsero racconti e testimonianze che evocavano: pavimenti allagati, panico, inondazioni.
Ecco, se fossi stato nella sezione B, probabilmente con il ciclo avrei avuto un rapporto di gran lunga migliore.
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* Da “Essere donna oggi” di ELST.
cinque giorni di tristezza? cinque giorni di tristezza? e ti sembra tutto qui? tu non sa cosa voglia dire avere l’ormone in giostra.
guarda, effettivamente tristezza non è la parola giusta. Ritenta
Parliamone: nel mio caso è un giorno di euforia e gli altri sono del tutto normali.
Mie care, leggasi “cinque giorni di tristezza e poi, corri in contro alla vita tuuu col tuo paracadute” come citazione da “Essere donna oggi” di ELST. (Ergo se a noi maschietti mancano i fondamentali sul ciclo, ad alcune tra voi mancano i fondamentali sui nostri pensatori di riferimento.)
questo è sacrosanto. Però può sempre essere che anche ai tuoi pensatori di riferimento manchino i fondamentali sul ciclo, come la mettiamo?
Prima che questo gatto si morda la coda entrando nel circolo vizioso del cul de sac mentre i buoi galoppano lontano, prima di abbandonare a mia volta la stalla vorrei sottolineare che quando uscii il brano di ELST avevo un’età per cui i fondamentali me li ero già fatti sul campo. Ripongo il carretto. Buoi all’orizzonte.
cani? buoi? ma la pecora dove è?
Make peace, not war!
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