Io ho ucciso
Domenica suonavo a un matrimonio, tra il faggio e lo stagno, e nel mezzo di un caldo e sereno promeriggio un insetto che da qualche minuto ronzava tra il mio naso e lo spartito si è suicidato gettandosi con chirurgica precisione sotto il mio dito medio. Su un tempo medio, swing. Sai una di quelle finte api con l’addome piatto che stanno su ferme come gli elicotteri? Ecco, si è tuffata tra dito e tasto lasciando una chiazza rossa sul fa3.
Che si sia trattato di un gesto di protesta?
Sono le mosche mimo, si travestono da insetti più stimati e pericolosi per ottenere rispetto.
Una volta ho ucciso un insetto rosso che si era poggiato su un libro di storia della Rivoluzione Russa. L’ho ucciso accidentalmente e gli ho fatto un funerale solenne gettandolo nel water. Non so perché solo lui si è meritato questo trattamento d’onore, uccido moltissimi insetti d’estate.
La tua finta ape e il mio insetto rosso sono morte per un preciso scopo, forse, farci rapportare con il nostro Karma e obbligarci a riflettere sulla vita? Bah, come sono buddhista oggi…
L’insetto rosso schiantato sulla foto della piazza rossa durante la rivoluzione russa, certo. In questi casi il funerale d’onore è d’obbligo.
Una volta cacciavo mosche per una pianta carnivora non autosuffciente.