Quattrocchi (ma senza spargimenti di sangue)
– … quindi papi potremmo prenderli azzurri… oppure arancioni davanti, dove ci sono le lenti e poi di tutti i colori qui di fianco…
I suoi occhi ora sono due enormi olive nere, con un sottile contorno verde. La visita oculistica è finita ma l’effetto delle gocce dilatanti durerà tutto il giorno.
“Occhio di falco”, la chiamavamo quest’Alice, per la capacità di osservare, scovare e memorizzare di tutto. La capacità è salva e non è in discussione. Ma si è scoperto che uno degli occhi di falco è in realtà un classico occhio di talpa. Buono per stupire con il grigio azzurro cangiante che ha preso dalla mamma. Buono per sventolare ciglia nerissime e lunghissime. Buono per distinguere un’elefante da un’auto grigia. Non per molto altro. E benvenga allora l’occhiale.
– Papi adesso te lo posso dire quello che ho pensato stanotte. La Teresa mi ha detto che suo nonno quando aveva una malattia nell’occhio l’hanno portato all’ospedale degli occhi… e io stanotte avevo una paura che mi facevano come a lui.
– Cioè cosa gli hanno fatto?
– Papi, avevo troppa paura che stamattina mi cambiavano l’occhio!
Povera Alice! 🙂
Bella l’immagine in stile “Requiem for a Dream”…
fulmine a ciel sereno, e chi se l’aspettava? prime chicche scolastiche. dille comunque che a me “mi hanno cambiato l’occhio” e tutto sommato resisto …
io ho il suo stesso colore dell’occhio e ho molti problemi di vista ma non me ne preoccupo…