Un piovoso barcamp spiegato a mia suocera
Pioveva che iddio la mandava sabato a Genova. Non era stato semplice spiegare a mia suocera che ci teneva la piccola, cosa andavamo a fare a Genova e con chi. Sì, una gita ma con chi? Ma non potete farla a primavera?
Un Barcamp itinerante che fdamente (neologismo) è stato ribattezzato ViadelCamp. Abbiamo passeggiato per vicoli e caruggi (carrugi o carruggi, neppure wikipedia sa decidersi), chiacchierato, scoperto palazzi e piazzette, visto gente, fatto cose, mangiato focacce. Abbiamo scattato foto e scambiato sorrisi e pacche sulla spalle. Con chi? Con un gruppone di persone “conosciute” in rete, è questo che ho detto a mia suocera. No, non la rete da pesca, no, che per altro con Genova c’entra ancora di più.
Poi a me capita sempre così. Il giorno dopo guardo online le foto degli altri partecipanti, ricostruisco dalle didascalie nomi e blog e capisco che c’era anche tizio, caio e soprattutto sempronia. E li saluto ora. Ché noi dopo pranzo ci siamo eclissati perché dovevamo rientrate a riprendere la piccina. E spiegare a mia suocera con chi diavolo eravamo andati a spasso per Genova in un giorno che iddio la mandava.
Io, da genovese, scriverei caruggi. Comunque, al prossimo camp ci salutiamo, eh?
anch’io, da genovese, scriverei caruggi
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