C’era una volta la carta assorbente

Leggo bartezzaghi su Rep a proposito di internet e scuola del futuro. a un certo punto leggo l’espressione “carta assorbente”. Penso pennino. Penso stilografica. Cerco di spiegarlo a mia figlia. Che mi guarda strano. “no, non in bagno per asciugarsi le mani ti dico, in classe per asciugare le parole, sulle pagine, l’inchiostro…”
Ecco, hai presente Abatantuono in Marrakesh Express “noi siamo gli ultimi ad avere i ricordi in bianco e nero”? Ecco, io ho usato la carta assorbente.

8 Comments on “C’era una volta la carta assorbente

  1. i miei figli usano ancora la penna stilo, ma la carta assorbente no. Eppure non sporcano il quaderno: Com’è ‘sta storia?
    Mi hai fatto venire voglia di andare in cartoleria a chiedere se ce l’hanno ancora, in quel formato piccino da quadernino (che almeno fino alle medie adesso invece usano solo quadernoni) 🙂

  2. Ah, ma c’è ancora.
    Si chiama acchiapp@colori, costa 5 euro per dieci foglietti e si usa nella lavatrice.
    Ciao!

  3. c’era una bidella con l’artrite alle mani che ci versava l’inchiostro nel calamaio da una specie di brocca di vetro. Per anni i banchi hanno avuto un buco circolare in alto a destra.. Un profumo che sento ancora, se solo ci penso. Una madeleine.

  4. Grazia… Carducci per caso? Se sì, quella bidella è la stessa che ricordo io.

  5. Anche io ho usato la carta assorbente!
    E sono poco più che ventenne, se la cosa ti consola 😉

  6. Lucyette detto tra noi… tu mi hai sempre un po’ dato la sensazione di appartenere a qualche altra epoca… Sarà la proveninenza sabauda… o alcuni toni un po’ più maturi di quelli che di solito associo a una matricola (che ora non sei più ovviamente). Una ragazza d’altri tempi, ecco.

  7. La carta assorbente bianca, l’ho usata anche io. Anche perché a me la stilo piaceva, mentre le maestre volevano che usassimo la penna s f e r o g r a f i c a…

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