Al suo posto io mi buttavo dal 50° piano
Io alla sua età mi sarei buttato dal 50° piano piuttosto che cantare in pubblico.
A 8 anni feci l’esame del primo anno di teoria & solfeggio. Le materie erano tre: dettato, solfeggio parlato e solfeggio cantato. Per l’intero anno scolastico sul cantato avevo fatto scena muta. Chinando il testone zazzeruto sul pentagramma, la matita per scandire il tempo ritta e immota nella destra, muto, aspettando che il Maestro Angelino Rossi di fronte al granito della mia timidezza passasse a interrogare un altro.
Così mi portò all’esame sulla fiducia. Perché c’avevo orecchio, ecco.
All’esame poi cantai.
Cantai un paio di misure e poi scoppiai a piangere e scappai fuori e giù per le scale e ripresi aria che ero già in cortile.
Passai con un 7. Perché c’avevo orecchio.
Io alla sua età mi sarei buttato dal 50° piano piuttosto che cantare in pubblico.
Oggi Alice è salita sul palco di un teatrino, davanti a 30 persone, genitori e bimbi del suo corso di teatro. Ha imbracciato il mio ukulele rosso e ha cantato “Fango“. Che è orecchiabile e facile sì, son quattro-accordi-quattro, ma provateci voi a cantarla tutta, a memoria, con quegli inghippi di ritmica e di testo che sembra uguale e invece è diversa. Provateci voi.
E stavolta non ho nemmeno pianto, ecco.
Grandissima Alice!
Alla sua età sul palco ci salivo… purtroppo il pensiero della vergogna è arrivato dopo e ancora più prepotente… magari Alice mi spiega qualche trucchetto 🙂
Ma l’ukulele soprattutto è stradifficile da suonare!! Io la manderei all’Ariston al posto di uno a caso del 75per cento degli atristi in gara.. e noi che come recite facevamo “il Pifferaio magico”, grande generazione 3.0..
io se penso che tra po’ arriviamo alle recite e alle canzoncine in pubblico devo correre a prendere il mio sacchetto di carta.
ps: ma c’è anche che tua figlia è una gran fica, sempre stata. per questo ha l’ukulele come zucchero kandinsky.