Pubblicità: saturazione e smaronamento
La pubblicità ormai ci segue ovunque, hanno messo schermi dappertutto, non c’è mai silenzio manco a pagarlo.
Sì, lo so che non è una notizia. Ma secondo me voi che comprate gli spazi per le campagne dovreste ragionarci su. Il rischio saturazione è altissimo ormai. Che poi dipende anche da dove li mettete ‘sti video. Ebbene, le stazioni non sono solo il luogo dove passeggeri sereni e ricettivi aspettano treni comodi e puntuali per fare meravigliose vacanze.
No, le stazioni sono altro.
Per milioni di pendolari le stazioni sono regolarmente altro.
Per dire, l’ultima volta che ho sentito quell’allegra canzoncina che accompagna un’automobilina ero a casa mia tranquillo e al calduccio. Già, ma le volte precedenti dov’ero? L’ho realizzato subito, non appena è partita. Sì, perché alle prime note il viso mi si è contorto, ho sentito chiaramente il freddo delle 7 del mattino, ho assunto lo sguardo cattivo da “non avrò pietà: devo conquistare un posto a sedere sul regionale”, ho affilato i gomiti sperando di imbroccare il vagone riscaldato (ma non quello a microonde) e di poter distendere i piedi una volta seduto. Insomma mi sono rapidamente trasformato nel me stesso delle 7 del mattino.
E naturalmente hanno iniziato irrimediabilmente a girarmi i maroni.
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Bravo!
Anche passare gli stessi spot 30 volte all’ora non aiuta…