Alla Libreria dei Ragazzi, con Gek, Bernard e Giusi
Io e Alice sabato siamo stati a Milano per uno degli eventi del 40° compleanno della Libreria dei Ragazzi.
Lei alla Libreria ci era già stata una volta da piccola per uno spettacolo di Quelli di Grock. Io centinaia di volte in pausa pranzo quando lavoravo lì accanto.
Stavolta avevamo ottimi motivi per non mancare: c’erano due artisti che seguiamo e amiamo parecchio: Gek Tessaro a teatro con “Il circo delle nuvole”, e poi Bernard Friot (con Giusi Quarenghi) in libreria.
Ora, io potrei spendere molte parole per descrivere gli spettacoli di Gek Tessaro con la lavagna luminosa. Finirei un po’ per ripetere le cose che scrissi qui sul blog, quando lo vidi la prima volta. Questo signore fa dei disegni animati nel vero senso – “istantaneo” – della parola. Gek restituisce dignità da protagonista a una semplice lavagna luminosa di quelle che non si usano più. Ci lavora con diverse tecniche e materiali, si accompagna con parole in rima e con la musica. Gek racconta delle storie: divertenti o malinconiche, mai banali, con dentro una vagonata di fantasia, tanta leggerezza e della sana, sanissima poesia. Ora io potrei spendere molte parole ma le uniche che dovete ascoltare sono queste: andatelo a vedere, Gek Tessaro, portateci i vostri bambini, di ogni età (compresi voi grandi, intendo).
Avevo poi personalmente una grandissima curiosità di conoscere Bernard Friot, uno scrittore francese con i doni – tra gli altri – della brevità e dell’originalità.
Non sapevo nulla di lui e confesso – forse per lo stile così conciso e moderno – che lo immaginavo un poco più che trentenne ragazzo prodigio. Invece è un signore più grande di me, che fa l’insegnante e scrive in modo indimenticabile. La mia famiglia e altri disastri, Il mio mondo a testa in giù, Ricette per storie a testa in giù sono tra i libri più intelligenti e stimolanti che ho letto (e fatto leggere) in quest’ultimo anno. Fidatevi: con i ragazzi queste storie funzionano (anche se i ragazzi sono lettori pigri o discontinui) perché sono storie brevi e spiazzanti, come un calcio di rigore tirato di testa. Sabato, con pazienza e grande delicatezza, Bernard e Giusi Quarenghi hanno portato un gruppo di bambini in gita nei territori della poesia, una poesia che stavolta era bilingue e diventava anche musica.
Io alla fine volevo fargli un sacco di complimenti a Bernard ma Alice mi ha frenato: “papà se fai troppi complimenti a lui… poi l’altra scrittrice magari ci resta un po’ male”. E un po’ Alice aveva ragione, perché noi altri (che vergogna, ragazzi) di Giusi Quarenghi non abbiamo ancora letto nulla. Ma provvederemo presto. Da che libro iniziamo?
E mentre chiacchieravo con Gianna Vitali, mi è sfilato accanto silenzioso Roberto Denti. E ho ripensato a quella frase: “questo signore è l’Albus Silente della letteratura per ragazzi”. E poi mi sono chiesto dove conservo quella sua lettera in cui una manciata di anni fa commentava le mie storie (senza risparmiarmi sane critiche) e mi incoraggiava a continuare.
Di Giusi bisogna leggere tutto tutto tutto. Bernard è un grande, Roberto quando incontra i ragazzini per prima cosa legge loro il primo racconto dei “Racconti a testa in giù”. Quanto a Gek non ci sono parole. Felice di averti visto. Ciao