Di nuovo al Park Albatros, esplorando i dintorni…
Che il Park Albatros di S. Vincenzo (Livorno, poco più sopra di Piombino, insomma la Costa degli Etruschi) fosse un gran posto, noi l’avevamo scoperto già nello scorso agosto. Quindi quando gli amici di ECVacanze ci ha invitato al blogtour diciamo che non ci abbiamo pensato due volte: avevamo già le infradito ai piedi.
Stavolta eravamo in tre, perché la piccola ha pensato bene di prendere la varicella. Se ci ha sfiorato minimanente – dite – il pensiero di rinunciare al weekend per stare al suo capezzale? Francamente no. Ci incuriosiva vedere l’Albatros semivuoto, stavolta era fine maggio, dopo averlo visto in agosto, colmo di ordinatissimi ed educatissimi turisti biondissimi. Quando è pieno è un paese di oltre 5.000 persone e tutto funziona perfettamente, a parer mio per un paio di motivi: 1. è molto ben gestito 2. il 90% dei turisti è biondo, nordico e civile. Il che aiuta molto. Non riesco a immaginare, infatti, che il soggiorno nello stesso villaggio, popolato da 5.000 italiani, tipicamente famiglie con bambini 0-14 anni, possa essere così serenamente ordinato e riposante. Sono stronzo? Sono esterofilo? No, sono realista.
Quest’estate stavamo così bene che non siamo praticamente mai usciti dal villaggio. E io ero diventato un fan della baby dance, sì, confesso: ho anche comprato il cd, imparato le canzoni e le ho canticchiate per tutto l’inverno. Incredibile a dirsi, il team degli animatori, in particolare Ruggero, Sara e Cristian (qui la fanpage) si ricordavano di noi. E della nostra esibizione con l’ukulele nella serata dei “dilettanti”. Stavolta baby dance poca (anche perché a quell’ora eravamo sempre seduti a tavola insieme agli altri blogger e molto molto concentrati), ma ne ho approfittato per fare acqua gym. Sì, avete capito bene. Io, mia figlia e una cinquantina di signore e ragazze teutoniche, olandesi, danesi e belghe, tutti per mano a ballare, unz unz, nella vascona. Riflessione socio vacanziera: a volte hai la sensazione che questi villaggi ti annullino il pensiero, ti levino dei freni inibitori e ti facciano fare cose che altrove, altrimenti non faresti. Poi ti rendi conto che ci sei andato proprio per quello. Per staccare, spegnere, cambiare. Al Park Albatros la mia vita cambia così bene che dormo la notte (se ti sfianchi di baby dance e acqua gym, credetemi, non è difficile).
Stavolta, complice una giornata senza sole, siamo andati anche un po’ in giro nei paraggi. Per questo nello slideshow qui sopra (a differenza di quello estivo) trovate diverse foto dei dintorni, Populonia, Sovereto, Baratti.
Oggi mentre scrivo qui a Milano piove. E non è l’unico motivo per cui io vorrei tornare al Camping Village Park Albatros.
Nel caso tornassi a San Vincenzo e avessi voglia di uscire dal villaggio, fammi un fischio: ho affittato un appartamento dalle parti del porto, starò li fino al 25 agosto.
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