Il violino: una lezione concerto in prima elementare
L’idea di andare a suonare il violino il prima elementare è stata di Viola (anni 6).
Lei suona da poco più di un anno, ha avuto la fortuna di trovare la miglior maestra in circolazione e tra le due, come in parte sapete già, c’è un feeling decisamente invidiabile. Ai limiti dell’innamoramento ecco.
Viola è una bimba “esibizionista”: studiare le piaciucchia sì, ma adora avere un pubblico. Tipo che se viene il dottore a casa a visitarla lei non lo lascia andare via se prima non gli ha fatto sentire (almeno) un minuetto di Bach.
Però questa cosa del suonare a scuola, naturalmente non poteva essere così immediata e improvvisata. Quando ho capito che Viola faceva sul serio, che voleva davvero esibirsi nella sua classe, quando le sue richieste in merito iniziavano a superare la soglia tollerabile delle 30 volte al giorno, mi sono deciso. Ho chiamato la maestra Filomena (che da anni mi invita a leggere storie al mattino nelle sue classi e che non vedeva l’ora che facessimo qualcosa anche con la musica). Le ho chiesto se ci fossero “problemi” sia burocratici, sia soprattutto verso gli altri bambini: se in qualche modo insomma era d’accordo che Viola assurgesse a protagonista unica di un piccolo evento musicale in classe.
Una volta rassicurato, le ho proposto un miniformat: io, Viola e la sua maestra cogestiamo in un’oretta una piccola lezione-concerto.
A quel punto ho chiamato Silvia, la maestra di violino.
Non ci ho messo molto a convincerla, seppure per lei l’idea di andare in una classe a suonare non sia una novità assoluta, come per me dato che lo fa di mestiere ogni dì.
Quindi le ho detto: Metti che uno o due di quei bambini, ben stimolati da noi, poi diventano tuoi allievi (e questa era la leva economica).
E poi: Metti che anche solo uno o due di quei bambini, ben stimolati da noi, poi vanno a casa e dicono che vogliono ascoltare il violino, o la musica classica. O anche solo della musica. (E questa era la leva sentimentale, messianica). Insomma Silvia, in un caso o nell’altro, con un’oretta di volontariato nostro, abbiamo già migliorato il mondo no?
Silvia era al telefono, e ha sorriso forte.
Il miniformat inizia, ovviamente, mi conoscete, con una storia.
Ho scelto di leggere, da un libro di cui vi parlerò e che ho comprato al Museo Stradivari di Cremona, una leggenda zingara sulla nascita del violino. Mentre leggevo, la maestra Silvia mi accompagnava con lo strumento.
Poi ho passato la palla a lei, che ha mostrato e raccontato in breve cosa è e come funziona il violino. Il gesto dei crini di cavallo “sganciati” dall’archetto e fatti accarezzare ai bimbi è stato un vero colpo di teatro.
Quindi, mentre fioccavano le domande, stava scadendo ahimè anche la mia ora di permesso dal lavoro. E pure Silvia doveva tornare alla sua scuola a insegnare ai suoi bambini. Quindi, consci che avremmo potuto restare lì tutta la mattina e non saremmo mai rimasti senza argomenti… abbiamo lasciato spazio al finale del miniformat: il mini concerto. Viola e Silvia insieme hanno suonato Bach.
Se mi conoscete, sapete che quando sono uscito da scuola quella mattina avevo un sorriso grosso così.
E camminavo su un cuscino d’aria.
ciao, ti ho scoperto per caso…complimenti per il tuo blog e per le fantastiche iniziative! in particolare questa mi ha colpita tanto. andrebbe rifatta e strafatta in tante scuole! Anzi, magari mi puoi aiutare se volessi proporla al Pascoli(di Pavia)? Le maestre di mio figlio sono molto toste e sicuramente sottoscrivono subito!
Mi piacerebbe contattare anche questa maestra di Violino. Ha un sito? una mail?
grazie …ora continuo a navigare tra i tuoi post!