mondo crudele…
mondo crudele
Della cicogna e del pulcino
Questo blog si è aperto chiacchierando con una gallina.
L’altro giorno, la cicogna.
– Ciao Cicogna Bianca come ti va?
– Ciao… anche tu qui per quella storia?
– Quale? Ah quella dei bimbi, no no tranquilla. So tutto. Faccio da me. È Anche più divertente.
– Scusa?
– Accoppiarmi con mia moglie invece di costruirti il nido sul tetto.
– Contento te. Comunque io ho smesso. Fine del business bimbi, basta con le consegne a domicilio. Anche con URSS e Cina, fine forniture alimentari.
– Già. E vivi qui a Zerbolò.
– Per ora sì. Ora sto con questa tipa, un’indigena. Lei è del Canarazzo. Io invece son nato a Marrakesh, pensa te. Ma a settembre me ne torno a casa che si sta meglio.
– C’avete dato dentro eh?
– Prego?
– Intendo… bella famigliola.
– Quattro bocche da sfamare.
– Ma te, oh cicogna bianca, a proposito: si può sapere cosa mangi di preciso?
– Rane, rospi, topolini, lucertole, bisce, uova altrui, cuccioli di nutria, altri uccelli, quel che trovo insomma. Una volta… un gattino. Ma piccolo.
– Azz.
– Qui comunque il vitto è ottimo. E abbondante. Un po’ monotono se proprio vuoi sottilizzare.
– Ma cosa vi danno?
– Pulcini.
– Scherzi?
– Pulcini surgelati. Me ne pippo anche 75 al giorno. (tock tock tock sbatte il becco golosamente)
– Pulcini…
– Vuoi favorire? Van giù che è una meraviglia. Cara – aprendo il freezer – offriamo qualcosa al signore?
Se poi è vera quella storia della metempsicosi, devo ricordarmi di evitare l’effimero ruolo del pulcino congelato.