Annunci, curriculum, colloqui, stagisti: riflessioni sparse
Ok, come molti di voi sanno, ho pubblicato un annuncio (amplificato anche da Luisa Carrada) per la ricerca di uno stagista, ho ricevuto un pacco di curriculas (licenza poetica), ho fatto alcuni colloqui e ho riflettuto su alcune cose. Ve le regalo aggratis a patto che me le lasciate dire in ordine necessariamente sparso e confuso. Sarò un po’ lungo, ma per il solito motivo: che non ho il tempo di essere più breve.
1. I giornali oggidì sono pieni di avvertimenti: non mettere le tue foto compromettenti su Facebook soprattutto se stai cercando lavoro! Sì, perché il selezionatore scaltro e senza scrupoli va anche su Facebook e – ahi ahi ahi – se ti trova brillo o fumato o cose così, addio colloquio. Nessuno però pensa all’eventualità che sia il selezionatore medesimo – specie se poco scaltro – ad avere online foto in atteggiamenti imbarazzanti. Ci ho pensato su. Alla fine ho scelto la coerenza, presentandomi ai colloqui di lavoro con una foglia in testa.
2. I vostri cv, benedetti ragazzi. E le relative lettere d’accompagnamento. Che la vendetta di Montezuma (aka il cagotto perenne) perseguiti senza pietà l’inventore del formato europeo o come diavolo si chiama, quello per cui i cv oggi sono tutti standardizzati e per trovare un briciolo, un lume di personalità, lo devi cercare nella lettera d’accompagnamento. Se c’è. Sì, perché a volte nemmeno c’è e il cv ti arriva così, appeso al filo di un’email con una molletta da bucato, che basta un colpo di vento e flop: ed è subito cestino. Meditate.
E qui il consiglio è semplice. Le parole chiave sono due.
Le parole chiave sono due: personalità e personalizzazione.
La prima, se ce l’hai la devi tirar fuori, altrimenti come ti riconosco io? Soprattutto se ti proponi per un mestiere o per un ambiente creativo, devi metterci del tuo.
La seconda è la personalizzazione. Ora, io non ti dico di rifare il cv da capo ogni volta che lo invii, ma di pensare e ripensare sempre attentamente a chi lo spedisci e a come puoi farlo diventare più interessante per chi lo riceve. Ora, io non ti dirò di mettere in testa al cv una tua foto con una foglia in testa, no, ma di farti furbo sì. Ormai siamo tutti online, anche noi che cerchiamo uno stagista (e anche quelli scaltri sì). Ormai non è difficile capire a che tipo di datore di lavoro lo mandi e spesso anche a che persona lo leggerà. Pensaci. In ogni caso è un buon esercizio quello di farne due o tre di cv. Uno più formale, uno più informale, uno… raccontato. O disegnato. O a fumetti. Non sto scherzando. Non ci sarà mica un modo solo di parlare di te, no? Se provi a farlo in terza e poi in prima persona, già ti rendi conto di come cambia il punto di vista e il tono. E’ un esercizio. Magari quello raccontato e quello a fumetti non li userai mai, ma intanto ti sei esercitato. A dire di te, a costruirci su. Che di questi tempi male non fa.
3. Se sei online, dillo. Posto che non hai nulla da nascondere e che stai cercando un impiego nel settore mio, comunicazione, adv, social media, metti in testa al tuo cv il tuo account friendfeed. Stai certo che se il selezionatore non è scemo, prima ancora di finire di leggere il cv ti avrà followato. Eggià. Perché spiegamelo tu: chi me lo fa fare di sorbirmi il tuo ordinato e incravattato cv quando io posso vedere in tempo reale che cosa combini in rete?
4. Lo so che sei giovane e che forse è il tuo primo colloquio. Che la tua agitazione è palpabile. Ma potevi intuire che ti avrei chiesto di parlarmi di te… Allenati a raccontarmi chi sei. Possibilmente in modo interessante. E magari non convenzionale. Sappi che ti chiederò quali sono secondo te i tuoi difetti. E poi lo sai che ti chiederò di noi, dell’agenzia. Cosa hai scoperto di noi? Cosa ti piace? Cosa no? E se hai una critica, al sito web, alla nostra ultima campagna, al colore del soffitto della sala riunioni, al sapore del caffè che ti abbiamo appena offerto, diamine tirala fuori questa critica. Sarà – credimi – molto più interessante e personale di qualunque sviolinante e piaggioso complimento teso a captare la nostra benevolenza (aka leccare il culo al tuo eventuale prossimo datore di lavoro).
5. Il giorno in cui ho iniziato a ragionare su queste cose ero esausto per tre lettere di presentazione più lunghe di un discorso di Fidel e più noiose di un editoriale della Pravda dei tempi d’oro. Quindi pensavo che il punto uno di questo post sarebbe stato: “ehi tu, ascoltami bene: ricordati la brevità, nella lettera di presentazione!” Poi, siccome il mondo resta un posto sorprendente, quello stesso giorno ne ho ricevuta un’altra di lettera d’accompagnamento. Lunga, ma così lunga che erano due cartelle fitte. E personale e creativa. E con un paio di riferimenti alle mie passioni, ad alcuni miei punti sensibili che pareva uno scherzo. E invece era vera. Fortuna che veniva da troppo lontano per essere presa in considerazione per un’occasione di stage. Eppure è stato lì che ho deciso di rispondere. E poi non è che posso fare preferenze, quindi ho deciso che – contro ogni regola dello scaltro selezionatore – io risponderò a tutti.
Ah, per inciso. Noi poi lo stagista l’abbiamo trovato. Si chiama Marco (il fu Italo Scot).
questo bellissimo post mi ricorda quest’altro, di grande ispirazione per me, scritto dal vanz. http://www.maestrinipercaso.it/2008/06/verboso-scrivere-un-curriculum-per-il.html tutto sommato è questa l’indole con cui bisogna affrontare il mondo del lavoro oggi. bravo!
Io il mio primo lavoro nel 2006 l’ho trovato così..
http://www.slideshare.net/Freebizprojects/io-promuovo-il-sottoscritto
@Antonio è un bel metodo 😀
L’hai preso solo perché è interista
Troppo spesso si dimentica il punto di vista di chi deve leggere una montagna di cv tutti uguali.
Qualcuno ti ha segnalato tra le critiche la sezione news del sito? Dopo maggio avete fatto una lunga vacanza? 🙂
Daniela
PS: spazi per i complimenti d’obbligo. Leggiucchio il blog da molto tempo, sempre con un sorriso.
Ottime considerazioni e spunti interessanti. Dovrebbero insegnarle a scuola ‘ste cosine 🙂
Concordo in tutto, soprattutto sul punto 2: al decimo CV in formato europeo ti viene da vomitare. ma chi lo ha inventato? E poi se mandate un CV allegato, il file non chiamatelo CV.doc, ma chiamate il file con il vostro nome. Capperi, ho perso più tempo ad aprire e chiudere file per capire di chi erano di quanto ne ho impiegato a leggerli 🙂
Altra cosa: la lettere di presentazione è fondamentale. Se proprio non potete rinunciare al formato europeo, dedicate un po’ di cura alla lettera di accompagnamento, è l’unico modo che avete per distinguervi. Vengo da due settimane di selezioni e ne ho viste di tutti i colori. Massima solidarietà ai selezionatori!
interessante soggetto! Grazie per gli spunti!
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Ciao Tzio, ciao lettori dello Tzio.
Vi segnaliamo brevemente un evento imperdibile in quel di Pavia!
a presto,
h5n1
Giovedì 17 dicembre ore 21,00 al cinema Corallo Ritz – via Bossolaro 15 – Pavia – verrà proiettato il film POESIA CHE MI GUARDI di Marina Spada. Alcune parti del film sono state girate a Pavia e i protagonisti hanno preso ispirazione dai poeti d’amuro H5N1.
un gorsso in bocca al lupo allo stagista e un “clap clap” a te, zio.
A presto,
vitz
Grazie da parte dello stagista 😉
ciospa…mi sa che avevo partecipato anche io alla selezione inviandoti il mio personalissimo CV:
LETTO POST SU BLOG CARRADA -STOP
VISTO VS. SITO NON AGGIORNATO – STOP
FACCIO TUTTE LE COSE CHE CHIEDETE OGNI GIORNO
NO STAGE MA OPERE DI COLLABORAZIONE ?
PS
SONO SU LINKEDIN, FACEBOOK, TWITTER
vabbè, lo so sconto l’età…;-)
comunque lo scopo di questo commento è quello degli auguri di un accettabile 2010!
una lurker incallita
Sì Donata, confermo: ricevuto! E mi hai fatto venire in mente che mi sono impegnato a rispondere a tutti… e sono in ritardo tanto per cambiare…
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Caro Callegari,
per caso mi sono imbattuta nel suo blog saltellando nel ‘Mestiere di scrivere’. Ho letto con grande attenzione tutte le osservazioni e le trovo così vere e condivisibili che circa due anni fa mandai ad una società di comunicazione ( HDG di Mogliano Veneto) insieme al CV in formato europeo, un CV da me elaborato che rispondeva ai dieci punti che, nella sezione Job in Hangar, definiva come avrebbe dovuto essere il candidato ideale. Mi ci sono dedicata e ne ero abbastanza soddisfatta. Non che da questo mi aspettassi un’assunzione, magari un colloquio. Di certo mi aspettavo almeno una risposta, mai arrivata. Me l’aspettavo perchè solo pochi giorni prima, durante un convegno cui avevo partecipato, uno dei due proprietari aveva orgogliosamente detto che loro, che sono creativi ma umani, anzi che sono umani perchè sono creativi, rispondono sempre ai CV. Si vede che il mio se lo sono dimenticato. La copia in pdf che poi avevo stampato e spedito ce l’ho ancora, lo posso mandare? una valutazione mi farebbe piacere, così tanto per curiosità. elisa
Elisa, grazie del commento. Ti direi “manda pure alla mail che trovi sul blog…” il fatto è che io stesso mi sono impegnato a dare una risposta ciascuno ai cv che ho ricevuto… e non per stronzaggine sono tragicamente indietro. Anzi grazie per avermelo ricordato! Tu però mandamelo e perdonami se ti metto in fondo alla coda.