Se lei d’amor si strugge (e piange pure il plotter)
Qui in ufficio, nella stanza social media (ex stanza creativi & adv) siamo sempre stati tutti maschi. Quando è stata proprio piena questa stanza, ci siamo trovati in 4. Tre esseri umani e un gigantesco plotter. Maschio anche lui. Nemmeno un accenno di femminilità. Nemmeno una stampante, ecco.
Intendiamoci, non che si stia male tra maschi, ma si sa che l’altra metà del cielo – dai tempi di Adamo in giù fino a noi – ha sempre il suo perché e in quache modo ci completa. Così ieri eravamo davvero felici di ripopolare una scrivania con una collega trasferitasi da altra stanza. Il plotter stesso, per dire, è rimasto come incantato dalla novità. E ha abbandonato per un giorno intero i discorsi da caserma che in modo naturale – si sa – fioriscono negli ambienti escusivamente maschili. (Avete idea della temperatura che può raggiungere a Milano in luglio un plotter sessualmente eccitato?)
E poi all’improvviso, dal mio iTunes in funzione random, se n’è uscita fuori una canzone. E dopo un paio di minuti, noto la collega lì muta e sognante che un po’ si strugge. “Di che ti struggi, oh damigella?” (Noi in ufficio si parla sempre così). E parte la madeleine proustiana. E si apprende che la canzone serendipicamente uscita dal cilindro le ricorda una persona, conosciuta all’estero tanti anni fa. Ma non accadde nulla: “Ero troppo giovane e pischella, così mi disse lui. Faceva l’idraulico in un paese sperduto della campagna inglese. Sempre solo, un po’ ombroso, maschio e anche un po’ rozzo… Indimenticabile”. E allora siccome siamo gente social e lei sta al gioco, la istighiamo a usare Facebook, territorio che prima o poi tutti dragano coi nomi degli ex amanti ed ex amati (invano).
E ovviamente basta qualche minuto e lui salta fuori. Sta ad altre latitudini, probabilmente. Forse è impegnato, chissà. La collega lo “adda” e già in serata saranno amici. Lei non è più pischella, ma la storia (per ora e probabilmente per sempre, almeno per voi curiosi) finisce qui. Il resto saranno pure affari loro.
Commentiamo l’accaduto. Erano aaanni che in questa stanza non si parlava d’amore. Questo penso asciugando una lacrimuccia al plotter, appena appena intiepidito.
il plotter che ci ho qua io, invece, non si sdilinquisce mica mai, è di un professionale che non si scomoda nemmeno a ringraziare quando gli facciam la pulizia delle testine, si limita ad un semplice ok
l’altro plotter, invece, quello termico che è andato via quando l’abbiam sostituito con questo a getto d’inchiostro, mentre lo imballavo, dopo diciotto anni di onorato servizio, mi è parso di sentirlo singhiozzare
ehm, nella fretta, non ho compilato i campi prima di premere il tasto submit; son marcantonio [emmesevergnini]
ciao marcantonio, scusa il ritardo! A volte hanno sentimenti sì, questi plotter…