Uno che è solo parole
Insomma, poi un’amica mi gira un post che parla di libri per bambini.
Lo leggo e ci trovo tanta curiosità, competenza, passione.
Questo 403 è quel che una volta chiamavamo “un blogghino di splinder…”. Senza alcuna pretesa grafica, pronti-via.
Mi ricorda qualcuno.
Il giorno dopo lo riapro quel blogghino e leggo altre cose. Non riesco a catalogarlo. Non è un foodblogger, nè un travelblogger, non è un photoblogger, nè uno scegli-tu-la-parola-blogger. E’ semplicemente un tipo che dice la sua su splinder.
Mi ricorda qualcuno.
Qualcuno che sono stato anche io, ai tempi del mio blogghino su splinder. E sembra una vita fa, e un po’ lo è davvero.
Noto che non ha nemmeno i link pulsantici, iconici, biquadratici, ai socialcosi più a la page, quelli ormai praticamente obbligatori. E’ uno, questo 403, di cui non posso vedere subito la faccia, il cv, le foto di famiglia. E mi rendo subito conto che non voglio vedere nulla di lui. E’ uno che non nomina mai il web2.0, che probabilmente non riceve mai prodotti in prova, che non viene corteggiato dalle aziende, invitato agli eventi.
Lo cito su twitter e lui gentilmente mi viene a salutare qui sul blog. Ma io non rispondo. No, 403, perché voglio che questo incantesimo duri.
Questo 403 è uno che io sono contento di sapere che c’è.
Perché è uno che è solo parole.
E sostanza.
ok, allora non rispondere neanche a questo 🙂 comunque grazie
a.
mi sento la defilippi che ha fatto incontrare una coppia destinata all’ammmore.
e comunque per me il 403 è eccezionale. ma non dirglielo, che poi si monta la testa.
È che io parto con la testa già montata, non c’è rischio di far danni ulteriori… grazie anche a te vivi!
@francesco, ciao! (è più giusto dire aveva, che – almeno per ora – ho deciso che quello che ho da dire lo dico in 403, però resta l’archivio e lì qualcosina l’hai postata pure te : )
andrea è uno che quando mi ha detto che milano è piccolissima io ci ho creduto. Poi mi ha regalato una biglia che tengo nella borsa. Poi altre cose che non voglio dire qua
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