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autoreferenzialità vacanziero-natalizia, poco altro
10 giorni 10 (dieci!) di blogvacanza
Quando il pc di casa esplose per ben tre volte di seguito alla sola apertura del browser, intesi subito con serenità che sarebbe stato un Natale di disconnessione. Quando la mia signora mi regalò una vacanza in montagna chiusi mentalmente il file blog per alcuni giorni.
Così ho scoperto nell’ordine che:
una festa aziendale può persino essere divertente se si appalta la fase ludica a un professionista invece di assegnarla d’ufficio a noi schiavi che quella sera abbiam solo voglia (e diritto) di maggnà e beve e ballà etc.
se la tua azienda a Natale compra 50 libri di Baricco e li regala ai dipendenti, forse dovresti alzare la mano e dire “scusate ma vi pare il caso? Indipendentemente da bariccosì/bariccono, dico, che non è questo il tema. Non siete la Holden, non siete la Feltrinelli, cazzarola, ci vuol molto a variare un po’? Con tutti ‘sti giovani scrittori e piccoli editori che meriterebbero ecc. ecc.” Bah.
se ti sei riprodotto, l’universo mondo di amici e conoscenti smetterà di fare i regali a te e li farà alla creatura. Ma tu li gabberai passando ore e ore con pennarelli, chiodini, lego, libri di aladin, dvd di Shrek e quant’altro. È o non è Natale diamine?
che tutti i luoghi delle amene montagne in cui trascorresti una beata infanzia hanno ora anche il loro bravo web. Così la valle, il paese e così persino il burrone (che però ora si chiama canyon per questioni immagino di marketing). Restano fuori dal prefisso www, per ora, la biblioteca, il parco giochi, il bar Croce Bianca, la stalla maleodorante del vicino e infine il gloriet. Sorta di gazebo ligneo in cui anni fa si schitarrava (e si limonava) di brutto, ora adibito – come da mia puntuale spiega alla creatura – a luogo di spontanei congressi dei fantasmi del vicino cimitero.
che se vai a Roma con delle tipe, amico, è meglio se ti porti un corpo contundente pesante. Potrebbe servirti per imbastire una minchiata che lasci il segno nella cronaca e sulla zucca del nano. Poi se ha fatto colpo anche sulle tipe, gradirei saperlo grazie. Quante di voi hanno un fremito ormonale all’idea di copulare con un pisquano che ha agito d’impulso, su treppiedi insomma?
che sebbene tu sia in montagna, puoi capitare in un posto (il link non c’è sennò giuro lo mettevo) in cui persino la polenta e le patate fanno cagare.
che l’ex giovane mona danzereccio, poi motociclista tatuato e seduttore che ti fu compagno di adolescenza ora è (pur restando beninteso un amabile mona) un giovine artigiano imprenditore dal fulgido destino che non perde occasione per dirti “dai, vieni su con la famiglia, lavori qui, facciamo il grano, dov’è il problema?” Già, dov’è? Forse che alle 16.30 d’inverno non c’è un’anima in giro per il paese. (Che comunque, tipo con la vita sociale che faccio ora non vedrei grosse differenza. Vabbè.)
che se spieghi alla creatura che tutti quei bimbi della tv sono tristi perché il mare cattivo gli ha portato via i giocattoli, non dovresti stupirti se lei poco dopo ti chiede il telefono per chiamare Babbo Natale e dirgli di ripassare da loro, grazie.
che tuo fratello all’occorrenza può essere un Babbo Natale assai credibile. Almeno al telefono.
che per quanto ci si voglia tutti bene, la convivenza forzata in 7 (sette!!) in una camera d’albergo può anche mandare a puttane una vacanzina sui monti.
Personaggi e interpreti: la mia signora, la creatura, io, la tosse e il vomito della piccola, le ansie della grande, quel lieve impercettibile fremito che dicono io emetta la notte e che impropriamente elle definiscono “russare come un trattore sbronzo”.
che la periartrite non è causa dei miei mali (le mie scuse a tutte le periartriti), ma effetto perverso di un altro malanno (new entry, pago da bere, sambuca grazie) detto conflitto scapolo-omerale destro (in altre parole scheletro, muscoli e legamenti sono vicini di casa ma si odiano). Che si cura, detto conflitto, con ginnastica, pazienza, rassegnazione, antidolorifici, laser, rieducazione, imprecazioni. Che se non si cura, il conflitto, si fa una bella protesi di spalla e via, ma grazie prima dei 40 mi pare eccessiva, eviterei.
che l’automatismo con cui per ragioni di sopravvivenza fai dello stretching anomalo ormai dovunque e all’improvviso può anche causare spiacevoli fraintendimenti. Cara signora che stamattina in treno leggeva il suo libro e sgranava gli occhi di fronte alla mia postura. Era quella la posa di uno stretch schiena-gluteo dalla posizione seduta.
Le assicuro che non era mia intenzione petare a vanvera e che non ci trovavamo in uno spot (già evaporato) di Dolce & Gabbana.
ecco. finalmente sei tornato.
LaMir
welcome back
Cielo, mai nessuno che ritiri le cose *veramente* immonde 😛
ciao!
ah, zio burp, quanto mi sei mancato!
cassie