uomini & donne …
uomini & donne
La sconosciuta del bigliettino: un caso clinico?
Non vi copio la mail dell’amico di cui sotto, nè vi sbobino la nostra telefonata.
Vado al succo: all’approccio vergato a mano di lei, dopo mille ambasce (e la lettura del mini dibattito nei commenti) lui risponde con mail garbatamente interlocutoria ma chiara (grazie, sono sorpreso, dal gesto e dalle parole azzeccate). Lei all’incontro successivo produce e recapita nuovo mini papiro a cui segue un breve scambio di parole, da cui si evince quanto segue.
Ella, da sempre pasionata di pittura, coglie nella rinascimentale lezione leonardiana il segreto per entrare nell’animo altrui, ritraenedone le private sembianze. Trattandosi di animo, non usa il pennello, bensì la biro, non la pittura ma la scrittura. Ma il senso è lo stesso.
Ella va, dunque, serena per il mondo studiando l’animo altrui e sbozzandone i tratti su bigliettini. Che poi ella medesima recapita personalmente all’oggetto dell’indagine. E sì radicata è in lei tale missione, ch’ella non si cura di dipingere un marrano se un marrano incontra. O uno stronzo, per tornare a questo secolo.
Così l’amico mio che soavemente si era emozionato, si ritrova declassato: da oggetto di un misterioso incuriosimento a semplice numero di campione statistico.
E la intrigante sconosciuta curiosa si muta in gelida tomponzi dell’anima altrui.
varie ed eventuali …
varie ed eventuali
Emozioni sparse nel weekend
Saltando di palo in frasca, alcune cose per cui mi sono emozionato nel fine settimana:
– Mystic River, un filmone grosso così. Era tanto che non vedevo una storia così forte e ben raccontata.
– Thirteen, altro film: se avete delle figlie femmine, è bene che vi prepariate con largo anticipo. Probabilmente le vostre non si bucheranno lingua e ombelico, non faranno sesso in tre, non spacceranno droga, non commetteranno furti per comprarsi magliette firmate e non vi tratteranno come delle emerite merde. Però nel caso, questo film vi aveva avvisato che poteva capitare. Non che contenga la ricetta perchè non càpiti, però, ecco.
– La pasta "spada pomodorini e mentuccia" che la mia signora mi ha concesso in deroga alla seconda settimana di RAC.
– La puntata di The West Wing in onda ieri sera: Il lungo addio. Con SJ disarmata di fronte al suo babbo che sprofonda nella vecchiaia e nell’alzheimer.
– L’esecuzione in tv da Arbore della canzone Mamma mia dami cento lire. Tre strumenti, il contrabbasso di Ferruccio Spinetti, il piano di Stefano Bollani e la voce spaziale di Petra Magoni, a raccontare mille storie di immigrazione finita in fondo al mare. E con il vezzo di un verbo definitivo (naufragò o sprofondò) con la chiusa della O tragicamente calante: da si salvi chi può.
E già che siamo sprofondati negli abissi marini, apro una parentesi, grossa temo, per dire della Sirenetta di Hans Christian Andersen. Facciamo che diventa un post a sè, dai. Facciamo che ha un titolo incisivo, ecco.
il magico mondo delle fiabe
L’amore e la morte dal basso dei tre anni
Come ho già scritto, io compro le fiabe col Corriere il sabato e filtro quelle troppo cruente o spaventevoli a tutela della creatura. Così finora ho imboscato Pollicino e Barbablù. Il guaio è che la Sirenetta non la conoscevo. E poi avevo l’impressione che ci fosse un cartoon Disney (che a questo punto immagino assai emendato) e sono andato sereno. E così io e la creatura eravamo entrambi vergini di fronte alla fiaba, pardon alla tragedia.
Lei palesava ingenue preoccupazioni tutte femminili: "però però però ma come fa a mettersi il vestito di sposa se ha la coda di pesce?".
Io man mano che procedevo nella lettura mi rendevo conto di alcune cose non propriamente marginali: non solo è la prima fiaba (dal punto di vista suo, della creatura) in cui la protagonista non sposa il principe. Ma in più il principe sposa un’altra, la rivale. E la protagonista è diventata sì donna, con un bel paio di gambe, ma ora è muta e non può spiegare quanto lo ama nè che è stata lei a salvarlo dal naufragio e dunque a lei spetta di convolare a giuste nozze.
E per chiudere in bellezza, la Sirenetta ha l’opzione finale decisiva: deve scegliere se morire e convertirsi in anonima spuma del mare o sopravvivere e tornar sirena. Ma per far ciò, deve uccidere il principe (ch’ella sì disperatamente ama) con un coltello stregato, che le sue stesse sorelle le porgono e per il quale, pur di offrire alla tapina una speme di salvezza, hanno rinunciato alle proprie chiome.
Dunque la protagonista non solo non lo sposa il principe. Ma si trova anche a dover decidere se ucciderlo o meno. Come va a finire lo sapete, no?
Così alla fine della fiaba, la creatura ha imparato una parola nuova: l’aggettivo triste.
in tasca 5 giga di disordine assoluto …
in tasca 5 giga di disordine assoluto
Lo Zen e l’arte del lettore portatile
Mi sono fatto un regalo, alle mie orecchie e alla mia comodità di ascolto. E anche alla mia borsa in cui il tondeggiante lettore cd capeva con una certa scomodità e peso. (Capeva? Dopo controllo dai…).
Questo Creative Zen Micro l’ho scelto per i 5 giga, perchè ha radio e registratore e per il prezzo. È il mio primo lettore, ho ascoltato alcuni consigli e spulciato recensioni qua e là. Le prime impressioni sono buone, anzi di più.
Ovviamente il suo software ha litigato col mio pc e non fosse stato per fratelMaxi oggi sarei qui con la Ferrari in garage e lo Zen tutto vuoto.
Invece proprio vuoto non è. Anzi c’è già dentro un gran casino: dai cori alpini a Dave Douglas, da Robbie Williams a Wayne Shorter, Barney Kessel, Bollani, gli Area, Battiato, Tenco, Allevi, Sinatra, i remix altrui della silvestriana Salirò, Tom Waits, Fresu, Chet, Evans, Liebman, Costello, Rava, Don Byron, Frankie Hi NRG, Zorn, James Taylor, Ruben Blades, Capossela, Monk, Jarrett, Willy De Ville, Chemical Brothers e il Trio Lescano. Olè.
media: ce n’è per tutti i gusti e…
media: ce n’è per tutti i gusti e dimensioni
La tv globale e quella condominiale
Qui e qui si parla di Current tv, la prima tv il cui palinsesto sarà costruito solo con contenuti prodotti dai telespettatori.
Qui invece si parla di un pensionato di Bologna che, con idee e buona volontà e un miserrimo investimento, ha realizzato una tv condominiale: Teletorre 19. Hanno persino l’ok della SIAE per trasmettere i vhs di proprietà dei condomini. E nel w/e si concedono una pazzia: noleggiano un blockbuster! E un giorno alla settimana c’è un Tg condominio che va in loop tutto il dì.
E io che ancora mi credevo che i pensionati andavano al bar a giocare a carte o stavano in giro a ipnotizzarsi davanti ai lavori in corso.
Quasi quasi oggi cerco un signor pensionato tecnologico nel mio condominio e poi gli parlo io.
la posta di BURP! …
la posta di BURP!
La sconosciuta: approccio & incuriosimento.
Un amico (che mi legge anche qui sopra) mi manda una mail per lavoro e alla fine ci attacca il seguente post scriptum (lungo si badi il triplo della mail stessa):
Ieri al corso si avvicina una ragazza e mi consegna un foglio dicendomi "leggi, l’ho scritto per te" e ha scritto una cosa molto carina e simpatica, cioè scritta proprio bene, ma anche molto azzeccata, è stato molto piacevole ma non so come ribattere…una mail oggi, un sorriso quando la rivedo (ma senza dire niente?), una battuta e basta, solo per simpatia intendo…
la cosa + curiosa è che lei ha proprio colto bene dei miei lati, qs cosa mi incuriosisce di molto
Zio… secondo te, che fo?
Aggiungo che l’amico e la ragazza si conoscono poco e niente: frequentano un corso insieme ad altri e stop.
Questa ragazza peraltro ha doti evidenti: prende l’iniziativa, scrive un messaggio a mano su carta, azzecca al buio precisi stati d’animo e aspetti caratteriali dell’amico.
La sua curiosità incurioscisce no?
Ora mi rivolgo a te, lettore, ma soprattutto forse lettrice, memore di quando un’analoga vicenda sul blog-rimorchio scatenò qui una ridda di commenti e relativo dibattito:
Che gli diciamo di fare, a ‘sto benedetto ragazzo?
scegliere, regalare, leggere …
scegliere, regalare, leggere
Libri regalati al buio. Epperò azzeccati.
Non so voi ma quando si tratta di regalare un libro (atto meravigliosamente gradevole in sé), qui si apre il dibattito: meglio un libro che ho già letto e vado sul sicuro? O meglio qualcosa che non ho letto e magari faccio centro e alla fine ne guadagno anche io (in conoscenza di un nuovo autore, dico)?
Ultimamente ho preso la seconda strada. E ho goduto assai quando la collega Paola e l’amico Beppe mi hanno dato feedback entusiasta sui rispettivi regali. Che erano Gli Schwartz di Mattew Sharpe (qui la recensione di Giuseppe Genna) e Disturbo della quiete pubblica di Richard Yates (qui idem), che se non erro avevo scelto dopo averne letto da qualche parte in un post di Simona.
Dato che ci siamo qui c’è anche un’altra recensione. Del nuovo Huellebeq.
la recensione che non scrissi …
la recensione che non scrissi
Specie da salvare: l’insegnante valido e appassionato, o insegnante-panda
Quando nello scorso gennaio ho letto il libro di Paola Mastrocola "La scuola raccontata al mio cane", mi è rimasta in canna una recensione.
È un libro bello e importante. Divertente e terribile. Parla di una specie in via di estinzione. Quella degli insegnanti che amano dello stesso amore la propria materia e l’atto di insegnarla. Ognuno di noi ne ha incontrato almeno uno. A volte accade che siano dei pazzi, ma alla fine, a distanza di anni, sono quelli di cui ci ricordiamo.
Tra i molti insegnanti, io ne avevo due proprio in famiglia. Ed entrambi entusiasti del loro lavoro e di quanto esso li mantenesse svegli e sintonizzati sui giovani e sul mondo. E questo libro mi faceva pensare un po’ anche a loro. E allora forse diventava una cosa troppo personale per una recensione.
Il libro della Mastrocola (che insegna italiano e letteratura dalle parti di Torino) è il racconto di una passione, di una missione e della sua decadenza in questi tempi di riforme, scuole-azienda, accoglienza, crediti, progetti. Tutte parole di un linguaggio importato a forza dentro la scuola. E che entrandoci dentro ne hanno espulse altre.
Un libro che ho consigliato caldamente a tutti quelli che potevo, specialmente se genitori o insegnanti o entrambe le cose.
La recensione poi non l’ho mai scritta. Ma vi segnalo quella della prof. Capecchi Gaia: una recensione vissuta perchè questo libro parla di lei. Anche di lei.
Aggiungo due link con interviste all’autrice
Un’intervista su Infinite storie.
Un’intervista (audio, streaming o mp3) di Alessio Aymone da acabnews.
mangiare & bere …
mangiare & bere
"Era l’ultima portata? Allora posso avere il bis del dolce?"
Sabato scorso sono sceso a patti con la mia coscienza. Ho convocato il raziocinio, ho parlato chiaro a desideri e appetiti e poi li ho mandati giù a parlamentare con le viscere. Si è addivenuti a una votazione che – a maggioranza – ha sancito per quella sera la sospensione del nuovo RAC (regime alimentare cautelativo, che la parola dieta proprio non riesco a usarla).
Nella sera di sabato, era infatti prevista la cena in un posticino che volentieri vi consiglio: trattoria Righini, Inverno e Monteleone (PV).
A tavola dalle 20.45 alle 00.15 (ho visto cene di matrimonio più agili), antipasti, lardo, coppa, salame, raspadura, ravioli, risotto, pasta, funghi, faraona, capretto, vitello, coniglio, sorbetto, polenta, lumache, dolce, grappa (in bottiglia da 5 litri).
E sicuramente mi son dimenticato qualcosa. Ah sì, c’era pure un vip della tv, anvedi.
Tutto molto buono e con un rapporto qualità/prezzo (35 €) assai interessante.
Unico consiglio: resistete alla tentazione di chiedere il bis. O non arriverete in fondo.
Se ce la fate, fate come me. Poi, felici, riattivate il RAC.
titoli efficaci, un anno dopo l’altro …
titoli efficaci, un anno dopo l’altro
"Il paradiso è quel posto dove si beve sempre il caffè"
L’ha usata l’Ansa e c’è su tutti i giornali.
Carina, penso. Ma dov’è che l’ho già sentita? Dov’è? Dov’è?
Ah già (uso il mio motorino di ricerca qui sotto e la ritrovo nel febbraio 2004), proprio qui.
cose che voi umani …
cose che voi umani
Non è bellissimo tutto ciò?
Dico il fatto in cui qualcuno (Vanz) si prende la briga di scrivere una paginetta dettagliata per darti le risposte alle domande che tu non ti sei ancora fatto. E che se e quando mai te le saresti fatte, saresti andato a elemosinare una risposta dal tuo IT manager di fiducia.
Io e il mio IT manager di fiducia, dunque, sentitamente ringraziamo.