chi cerca trova, se poi cerca ancora,…

chi cerca trova, se poi cerca ancora, trova meglio
Nuntio vobis gaudio magno:
Habemus machina investigationibus (1)
Ciao, curioso viandante del web. Questo post è per te. Per te che sei capitato qui cercando su un motore di rierca cose come:
– Joe Denti, Ali G, Alessandra Lucarini, Gualtiero de Marinis, Carlo Sotis, Severina Vukovic (e altri personaggi di altalenante popolarità) 
– sms gori-ventura, brani tratti da 100 colpi di spazzola, gonzo journalism, concorso tette, a 5 anni vuole fare la cacca nel pannolino (e altre vicende più o meno di cronaca)
– auguri frasi pensionati, asimmetria arti inferiori video, meniscopatia mediale, caballero settimanale (e altre richieste tipiche di un motore di ricerca)
– cercasi gestione palestra milano, cercasi traduttori di albanese, cercasi guaritore (e altre legittime ricerche di lavoro).
E altre cose ancora, tra le più assurde e scompagnate che si trovano qui. Ma anche pertinenti, ebbene sì, a volte capita. Che se l’elettronica ti manda qui, un motivo c’è. Magari non trovi quel che cerchi esattamente. Ma trovi il motivo per cui Google ti ha spedito da me.
Quindi, o viandante, raffina la tua ricerca una volta approdato qui, usando il motorino di ricerca interna che trovi in fondo a destra.
E poi goditi i risultati.
Però, se sei colui che ha cercato la seguente stringa "cerco lavoro come impaginatore grafico al corriere della sera", ahime, già ti anticipo che non ti posso proprio aiutare.

1. motore di ricerca si dirà così, no?

…in attesa di titolo*…

Qui un concorso per costruire un giocattolo di qualsiasi genere, usando qualsiasi materiale o cosa recuperata.

Qui l’annuncio della presentazione del libro di Susann Linn Il marketing all’assalto dell’infanzia. Oggi alle 18 a Milano alla Hoepli.

Io andrei di corsa se non fosse che ho appuntamento alle sette con mammà per caricare in auto un comò e due materassi che poi domani vado su in valle con lei.

Qui – grazie a Cassandra – una recensione del miserabile scrittore che mi ha messo addosso una contagiosa curiosità per un libro per ragazzi: Il drago in discarica, di Cristina Brambilla.

Qui, da un blog interessante appena scoperto, la segnalazione su un annuncio pubblicitario di McDonald’s Austria. Bastonabile, bastonabilissimo.

Ohi, noi lunedì si sale a Milano. L’ultima volta che sono stato alla manifestazione del 25 aprile a Milano era il 1994, pioveva a dirotto (Manu se ci sei batti un colpo!) e qualche centinaia di migliaia di ombrelli (milioni dite? Questura, che dici?) si inzuppava allegramente. E da solo un mese avevamo un grande imprenditore come nuovo premier.

Insomma lunedì sarà il battesimo della creatura in una manifestazione nazionale (che l’anno scorso era robetta locale, ma divertente via).

Quindi, gente, mi raccomando: se anche viene il Silvio, niente casini per favore: stiamo tutti composti ad ascoltarlo.

E appena finisce di parlare, però, ridiamo tutti insieme.

Ma forte.

* se qualcuno trova un titolo che tenga ragionevolmente insieme tutto, me lo dica e lo aggiungo, grazie.

filastrofando …

filastrofando
Una sciocca gnocca barocca
ruppe un dì una brocca
del color dell’albicocca.
E ne uscì una filastrocca.

Ora, siccome io non c’ho tempo da perdere, il tempo è denaro, il tempo libero è sempre meno ecc., ho deciso che dedicherò una piccola quota del tempo che non ho a un’attività decisamente ludica. Ma come sempre in questi casi, serissima e impegnativa: la creazione di una filastrocca.
E non avendo mai scritto una filastrocca mi sono piccato di scovarne le regole. Che a quanto vedo, almeno online, non esistono.

Esistono i dizionari, che dicono:
1. composizione cadenzata con versi brevi, rimati o in assonanza, solitamente priva di senso compiuto, recitata o cantata spec. per divertire o far addormentare i bambini
2. serie noiosa e lunga di parole, discorso interminabile:
mi ha fatto una f. di lamentele

Esistono i sinonimi, che sono:
poesiola, tiritera, chiacchierata, filatessa (ant. e poet.), nenia, scioglilingua, canzonetta, cantilena, litania, solfa, lungaggine, manfrina, sproloquio.

E poi esiste questo posto qui, solo che è un pochino vasto da esplorare: leggere 10mila filastrocche per cavarne le regole?
E poi questo qui. Che però contiene spunti e link meritevoli di un post intero.

Il titolo di questo post (sai quando stai 10 minuti a pensare al titolo? Ecco, appunto) è solo una rimata volante con rimario online.

A proposito, scusa: la prima filastrocca che ti viene in mente? Me la reciti o solo accenni nei commenti? Grazie.

congratulazioni …

congratulazioni
Tempi moderni?
Le mie più laiche e più sincere congratulazioni alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana per aver scelto come Pontefice nel 2005 un uomo considerato progressista nel 1967.

curiosando …

curiosando
I post degli altri
1. Non sempre pubblicare (dentro) un libro porta fortuna. Prendiamo alcuni blogger… 
2. Sottoscrivo l’appello: troviamogli una donna. In fretta.
3. Blog re-censore: dov’è che si prenota scusi? Prendo il numerino eh…

costumi (ristretti) e società (in…

costumi (ristretti) e società (in evoluzione)
Che bambola!
Già. Che bambola?

Bratz
Le bambine sono diventate più aggressive e dinamiche – bruciano più dei maschi le tappe della loro evoluzione sociale e affettiva, ecco perché le Bratz piacciono più delle tradizionali Barbie, che rappresenta un po’ la vecchia bambina-modello. Si è avuta una profonda trasformazione del mondo femminile, dovuta anche ai modelli che abbiamo proposto tramite i media. (…) Tutti questi prodotti riflettono questa anticipazione femminile del percorso evolutivo in ambito sociale. Le Barbie erano l’infanzia tradizionale, le Bratz sono il nuovo mondo.
Devo dire che ci sono prodotti anche più aggressivi delle Bratz, anche con componenti distruttive. La loro diffusione è preoccupante perché bruciano troppo presto l’infanzia.
 
Ernesto Caffo, presidente di SOS Telefono Azzurro.

Insomma, prima c’era la Barbie e per 40 anni ha dettato legge (qui il mio sgomento quando si mollò col Ken). Poi sono arrivate le Bratz: minigonna, zatteroni, pancini scoperti.
Lievemente inzoccolite insomma, proprio come le teen e le tween di oggi. Che non ha caso ne hanno decretato il successo.
Poi Mattel rilancia con la Barbie "My scene" e recupera un po’ di mercato. Ma si becca la causa del gruppo Mga che produce le Bratz: Mattel è accusata di aver plagiato le Bratz.
Plagiato?
O ha solo dato un’occhiata a come vanno in giro vestite ma non dico le liceali, dico le otto-decenni.

Il che, in quanto babbo di una futura tween e poi teen (e ovviamente strafiga e furba come il demonio), non può che inquietarmi. Perché la creatura comincia già a voler scegliere da sè i vestiti con cui andare all’asilo. A tre anni, com’è giusto che sia, apprezza fogge giustamente fiabesche: con tanto di viadema da principessa sulla testa (sì, con la vi, viadema). Ma lo so che tutto ciò presto cambierà.

E in tutto questo bamboleggiare, da un lato Cicciobello non se lo fila più nessuno e dall’altro le bambole veramente zoccole sono certamente altre.

chick lit: un bel libro per femmine …

chick lit: un bel libro per femmine
"Si vede ancora l’alone. Dunque addio, tra noi tutto finito".
“… quando Helen Fielding ha scritto “Il Diario di Bridget Jones”, un romanzo rosa con senso dell’umorismo, e quando di Bridget si sono venduti taluni milioni di copie, l’editoria ha creduto di aver trovato un filone, invece che una semplice narratrice di genio. E a quel punto qualunque analfabeta scrivesse storie di presunto amore con presunte battute veniva pubblicata.”

Big Love copertinaQuesta è Guia Soncini che sul Foglio di oggi (online tra poco direi) si lamenta di avere la scrivania sepolta dalla chick lit.
Che non leggerà mai.
Salvo poi scoprire Big Love di Sarah Dunn (edizioni Salani) e recensirlo alla sua maniera come “un bel libro per femmine”. Trovando non poche similitudini tra l’autrice del libro e la se stessa autrice dell’articolo. O la protagonista della serie Murhpy Brown (autrice sempre la Dunn medesima), che non perdona al fidanzato l’abbandono di una Coca senza sottobicchiere sul comodino di noce.

Ps per Guia: occhio che ti è rimasto nella penna il nome di battesimo dell’autrice. Mia mamma sul web non lo troverebbe mai. A proposito: ma mia mamma lo leggerebbe ‘sto libro?
Ps per Cassie: sapendoti assai indaffarata, ho postato io su uno dei tuoi argomenti favoriti.

dei delitti e delle pene …

dei delitti e delle pene
Come noi nessuno mai
Non solo non abbiamo potuto festeggiare di nuovo come alle amministrative. Noi interisti di sinistra, dico, gente con la sconfitta scritta nel dna.
Non solo non abbiamo neppure lontanamente vinto sul campo. Come era ampiamente previsto dalla cabala, essendo testè deceduto il pontefice.
Non solo non abbiamo giocato bene o almeno tirato fuori i maroni, insomma.

Non solo.
Di più.

Abbiamo perso nettamente dentro il campo. Di fronte ad avversari fortissimi e giustamente pronti ad approfittare delle nostre sciocchezze.
Abbiamo perso pure fuori dal campo. Cose mai viste a un derby di Milano. E stavolta viste in tutto il mondo. E non è che m’importi molto ora capire che era una contestazione organizzata e che si sarebbe svolta comunque indipendentemente dal risultato finale. Nelle curve calcistiche i cretini germogliano da sempre. La nostra ieri sera era una fulgida piantagione di pirla (sì, caro, anche tu mio biscugino bebeppe di Macherio. Detto tra noi, sempre pensato lo fossi, pirla.)

E dunque ci meritiamo una bella mazzata.
La squalifica del campo è certa.
La squalifica dalle coppe è probabile.
E l’addio di Moratti è possibile.
Circostanza tragica quest’ultima.
Mitigata solo dalla certezza di perdere per sempre anche Recoba.

Zio Burp e le identità presunte …

Zio Burp e le identità presunte
Io, la mia coppia di buoi e un picco di audience improvvisa
Premesso che non è che mi dia fastidio ricevere improvvisamente una valanga di visite.

Aggiunto che mi incuriosisce sempre capire, per quanto possibile, chi sono, da dove vengono, cosa cercano. E soprattutto: lo trovano quello che cercano?
(Ragion per cui presto metterò un motore di ricerca qui in alto a destra: così chi arriva con la chiave Bianca Berlinguer Merolone, potrà cercare precisamente dove ne ho scritto).
Aggiunto anche che non ci trovo nulla di disdicevole a tenere un blog che parla di sesso. Io stesso a volte ci faccio un pensierino: alla tentazione di coltivare hot dreams & hot writing nella pubblica totale anonimità.
Aggiunto che rispetto chi lo fa e naturalmente, se lo trovo interessante e non banale, lo leggo.
Ringraziato con sincerità chi mi linka. E in questo caso mi porta un oceano di contatti improvvisi, ma ahìloro – temo – delusi. Che passare da un posto in cui si scrive liberamente di sesso – attraverso uno dei due soli link del blogroll – a uno in cui si scrive liberamente di un sacco di cose, può essere spiazzante, i know.

A scapito di qualunque misunderstanding, infine, ci tengo a precisare che daunlettoallaltro NON è il il mio unofficial erotic blog.

playlist presidenziale …

playlist presidenziale
It ain’t me, it ain’t me / I ain’t no senator’s son
I ain’t no military son / I ain’t no fortunate one

Nell’iPod di Bush ci sono solo 250 canzoni. Tra cui molto country e – abbastanza a sorpresa – anche Van Morrison (vedere per credere), Joni Mitchell e Jon Fogerty, ex Creedence. Non risulta che ci sia la canzone che parla proprio di Gergedabaliù, di quando per evitare il Vietnam si imboscò nella guardia nazionale.
E comunque chi l’avrebbe detto che sarebbe diventato proprio lui un testimonial Apple? Qui le considerazioni di Luca Sofri.