Il babbo blogger e la privacy delle creature

Questo post in realtà inizia qualche riga più sotto, con la pubblicazione di un innocente scritto di mia figlia.

Come già detto altre volte, Alice ha capito perfettamente che esiste una cosa che si chiama internet grazie alla quale io condivido alcuni aspetti della mia esistenza di babbo e della sua esistenza di neonata, infanta, bambina, figliola (e presto chissà… ragazza). Questa però attenzione è la versione mia, del babbo, delle cose.
Lei direbbe: “esiste una cosa chiamata internet attraverso la quale il babbo racconta in giro i fatti miei!” (E’ che ancora non conosce il verbo sputtanare).
Un’altra volta disse di voler fare anche lei un blog in cui raccontare i fatti miei.
Un blog vendicattivo dunque. Read More

Regolamento ISMA – La preistoria di una cittadina

Ripesco dai meandri del mio portafogli, un foglietto scritto da Alice nell’estate 2009, alla fine della prima elementare. Trattasi della prima stesura del regolamento della sua gang del cortile. Un esempio classico di gruppo sociale che si dà delle regole, la preistoria del suo essere individuo e cittadino, il suo codice di Hammurabi, insomma.

Il nome ISMA, tra l’altro, viene da una bottiglia di acqua Levissima con l’etichetta strappata in parte, presente sul tavolo nel momento della fondazione del gruppo.

Alice mi ha vietato di parlarne ma io non resisto perché per me è splendido. Temo che sia una delle ultime volte in cui posso postare qualcosa di personale che la riguarda (ma su questo ho già in canna un altro post). Soprattutto dopo che scoprirà che l’ho fatto. Anzi per favore che resti un segreto tra noi ok? Ok, zia Miro? Ok zia Simo? Ok Michelle?

Regolamento ISMA

1. Non calpestare le formiche.

2. Le ISMA sono solo 3.

3. Non esiste il capo.

4. Non raccogliere i fiori.

5. La Emma è una rompipalle.

6. La Viola questo quaderno non lo può toccarlo.

7. L’Arquri è il nostro nemico.

8. Siamo amiche.


Aggiungo solo una riflessione. Beato quel popolo, la cui prima carta costituzionale si apre con il precetto “non calpestare le formiche”.

“Storia di un impiegato”, a Spaziomusica Pavia

Ormai da qualche anno Spaziomusica ricorda Fabrizio de Andrè con un concerto dedicato. Quest’anno tocca ancora a noi. La novità è che invece di riproporre per l’ennesima volta i grandi successi, eseguiamo live un concept album, Storia di un impiegato del 1975 appunto: il più politico e discusso disco di Faber, ma non il meno bello. Ma non faremo solo quello, tranquilli. Abbiamo messo in scaletta altre canzoni, più e meno note di FDA.

Vi aspettiamo mercoledì 26 gennaio.
Astenersi karaokisti, grazie.

CINESTESIA: Chaplin vs. Keaton

Noi ricominciamo martedì 18 gennaio. Solito posto, solita ora. Solito schermo dietro cui ci nascondiamo.

Musica sempre diversa però, perché noi improvvisiamo ogni volta. E ogni film, anche quelli che sono già stati “suonati” in precedenza, sono naturalmente diversi.

Vi aspettiamo lì. SpazioMusica Pavia: aperitivo ore 19, spettacloo ore 21.
Ci vediamo al buio.

CINESTESIA 2011 – Calendario

Martedì 18 gennaio
– CALMA, SIGNORI MIEI, di Buster Keaton 1924

Martedì 15 febbraio
– TEMPI MODERNI, di Charlie Chaplin, 1936

Martedì 15 marzo
– ACCIDENTI CHE OSPITALITA’, di B. Keaton, 1923

Martedì 19 aprile
– LA FEBBRE DELL’ORO, di Charlie Chaplin, 1925

Martedì 17 maggio
– LE SETTE PROBABILITA’, di Buster Keaton, 1925

Famosi o felici?

Insomma, con mio immenso orgoglio e smisurata soddisfazione Alice suona. Da quando va a chitarra ha scoperto che le piace il pianoforte. Circa 300 volte al dì, ogni quando passa davanti al piano diteggia un po’ goffamente quelle 3 melodie (per i posteri: Samarcanda, Il mattino di Grieg, Jingle Bells) che il caso e le dita le hanno imposto.

E poi pian piano la sto innamorando dell’ukulele. Anche grazie a Ukeit di Barlumen di cui presto riparleremo.

Così mi ha chiesto un uku nuovo per il suo comple tra un mese. “Lo voglio arancione papi”.

Ok, piccola se impari due canzoni te lo regalo. Tempo una settimana e vedrete che ne imparerà già 4. In giro di do, ma pur canzoni sono no?

Così poco fa, mentre la metto a letto – e dopo mezzora di musica insieme io ho il cuore fiero e subbuglioso come non mi accadeva da tempo – le dico che è brava e se andrà avanti così con la musica, ebbene io sarò per codesta cosa un uomo felice.

E lei, lei senza alcuna ironia mi spara la seguente domanda: “Papi ma secondo te io diventerò una cantante famosa o una… cioè una come te?”

“Bella domanda” dico (bella domanda stronza, penso) e con un guizzo di cui mi stupisco rispondo così: “Ma è più importante essere famosi o essere felici? Secondo te Marilyn Monroe era più famosa o felice? Pensaci.”

“Quella di A qualcuno piace caldo… beh era più famosa… era moolto infelice, si è uccisa.”

“Appunto. Pensaci. Notte.”

“Papi papi mi racconti di nuovo come si è uccisa Marilyn? Perché si è uccisa? Per l’amore?”

“Sttt ora dormi. A domani.”

Chiudo la porta.
Prima o poi le devo dire anche di Janis Joplin, Kurt Cobain e l’allegra compagnia dei famosi-infelici.

PslA 2010: Web2.0, il Natale del brand

Ed ecco il mio Post sotto l’Albero 2010, scritto per l’omonima raccolta orchestrata da Sir Squonk.

E’ ambientato su FriendFeed come vedete.
Per i miopi (come me) lo posto anche tutto quanto in formato PDF qui PslA 2010 Zio Burp – Web2.0, il Natale dei brand.

Immancabilmente “PslA 2010”

Toh, è arrivato il Post sotto l’Albero 2010, tradizionale raccolta di blog post (di argomento tendenzialmente natalizio) che Sir Squonk confeziona con cura da una manciata di anni: 6 o 7 direi.
Ricordo che quando ho mandato il mio primo PslA ero ancora uno splendido trenta-e-qualcosa-enne.

Il PslA 2010 si trova qui.

Ah stavolta ho messo in scena un tristissimo natale sul web2.0.
Buona lettura e grazie al Sir.

“A day in the life”, a Spazio per John Lennon

Era una mattina come tante. Stavo facendo colazione con il tè e il pancarrè e miele. Fetta spalmate di miele e poi richiuse su se stesse, a mo’ di piccoli parallelepipedi  calorico, come me le preparava il babbo. Ricordo perfettamente la radio alle mie spalle e il notiziario. Non ricordo a cosa pensavo quando dissero che avevano sparato a John Lennon. Ricordo che la mamma non ci credeva. Perché era suo coetaneo, perché l’aveva visto in concerto al Vigorelli (solo 15 anni prima? mi stupisco ora facendo due calcoli), perché era John Lennon insomma.

Ultimamente ho sentito questa: “in un mondo perfetto Mark Chapman avrebbe sparato a Yoko”. O magari no. In fondo che ne sappiamo noi di che avrebbe combinato John? Se alla fine magari invecchiando male sarebbe morto democristiano, dico per dire?

Comunque, io questo “Nowhere boy” lo vedrei più che volentieri.

Ma ora parliamo di “A day in the life”. Si chiama così una compilation, prodotta da SpazioMusica e registrata dal mio cine-amico William allo studio Downtown, in cui 24  gruppi della scena musicale locale omaggiano Lennon ciascuno con una propria cover. La compilation verrà presentata in 3 serate (8-9-10 dicembre) ovviamente a Spazio con la partecipazione di tutte le band e gli artisti coinvolti nel progetto. A introdurre le serate, a turno, Furio Sollazzi, Marco Denti ed Ezio Guaitamacchi.

Io ci sarò. Per tutti i motivi di cui sopra.
Comprese le fette di pancarrè col miele di quella mattina dell’8 dicembre 1980.

Com’è che maturando divento “green”

Ecco, come direbbe il Maestro, è tutto un complesso di cose, che fa sì che io mi trovi qui. A scrivere su Lo Spazio delle idee, un blog di idee, appunto, sostenibili.
Diciamo che già qualche tempo fa proprio qui sul blog avevo scritto dell’impegno “green” di alcuni amici.
Poi c’è la Franci. Che mi ha prestato il libro di Safran Foer.
Poi ci sono altre persone più verdi e sostenibili di me che mi hanno invitato a scrivere lì sopra.
Evidentemente ogni cosa ha una sua data di maturazione e io ho smesso di essere acerbo. Sì, perché nel frattempo io avevo iniziato a farmi qualche domanda e a parlarne alla prole.
Insomma ho deciso che non potevamo andare avanti a sbattercene e a vivere la questione ambientale così superficialmente tipo “ehi non gettare la carta per terra” e stop. Ho comprato qualche libro per me e qualcuno per le creature. Cose tipo Millemila cose da fare per salvare il pianeta. O Millemila cose da spiegare alle creature per aiutarle a salvare il pianeta. E in questi mesi, mentre accedevano tutte queste cose, iniziavo anche a lavorare sui temi di BCFN, Doppia Piramide, sostenibilità alimentare, e via dicendo. Oggi tra l’altro sono qui al BCFN Forum, appunto, non per caso.

Insomma è andata così che, superati i 40 anni, ho aperto gli occhi. E sono diventato un po’ un rompicoglioni, ovvio. Anche e soprattutto sulle piccole cose quotidiane (e dove sennò?). E così mi rieduco a sprecare un po’ meno, a riciclare, a pensarci, a pensarci prima, a pensarci prima che sia tardi.
Una temperatura un po’ più bassa in casa, comprare al mercato Km zero Coldiretti,  informarsi su un GAS, mangiare meno carne, usare meno l’auto.
Intendiamoci: non sono ancora un talebano verde, uno di quelli che non tirano lo sciacquone del wc per l’intera giornata per non sprecare acqua o che si fabbricano il sapone da sé. Non lo sono, no. Ma intanto educo. E imparo.

“Papà, ma se i miei capelli li asciugo con il phon, quanti cubetti di Polo Nord si sciolgono?”

Prossime date: Zappa, Giganti, “Storia di un impiegato”

Siccome ancora oggi c’è chi mi fa “maddai ma te suooni?” Allora – in assenza (o pigrizia) di cose nuove da scrivere, oggi vi beccate il calendario delle mie date da qui a Natale. E oltre.

– Venerdì 26 novembre – Kolumbia, via Pilotti 6, Tortona (AL)
MN & i Contenuti Speciali plays Frank Zappa

La settimana scorsa è venuto a sentirci uno strano tizio, un matusa, che poi ha scritto ‘sta cosa qui.


– Domenica 28 novembre, MEI, Faenza, ore 14, Sala del Palazzo Esposizioni

Spaziomusica Ensemble + Sacher Quartet + guests presentano: “Terra in bocca”
Il concept album, impegnato, incompreso, censurato che i Giganti incisero nel ’71. Una storiaccia di morti ammazzati per il monopolio dell’acqua che sembra uscita dal giornale di ieri. O di domani?
Tutte le info qui.
Certo, siamo solo un ago – e per giunta un ago fuori orario – nel pagliaio musicale del MEI ma intanto ci siamo.


– Sabato 17 dicembre, Osteria del Confluente, Pavia
Matteo Callegari presenta “American Tunes, il songwriting americano da Bob (Dylan) a Ben (Harper)”

Qui faccio solo l’ospite in una mezza dozzina di pezzi, rievocando il nostro giurassico comune passato di duo, di quel tempo in cui correvano veloci (e pure un po’ stronzi) gli ani ’80.


– Martedì 21 dicembre, SpazioMusica, Pavia

CINESTESIA presenta: Luci della città, di Charles Chaplin.

Guest: Marc Scipiò al sax tenò.
– Mercoledì 26 gennaio, SpazioMusica, Pavia
Esecuzione integrale di “Storia di un impiegato”, di Fabrizio de Andrè.

E altre misconosciute gemme. Astenersi karaokisti, grazie.