assenze/ricorrenzeCry me a river …

assenze/ricorrenze
Cry me a river

40 anni or sono, dopo un banale litigio in un motel a ore, la tenutaria, impugnato un revolver, spegneva per sempre la voce di Sam Cooke, l’angelo nero che “inventò” il soul.

Apprendo ora, grazie a Mr Google, che Sam Cooke è solo al 25° posto nella speciale classifica degli artisti il cui business si è impennato per cause correlate con la loro morte.
Qui invece, una sua intervista (la trovo in spagnolo, bien?) del luglio 1964 alla testata “Rythm and Blues”.

SOUNDTRACK: Twistin’ the night away, Wonderful World le sue interpretazioni forse più universalmente conosciute. Gigantesca per classe e semplicità la sua versione dello standard che titola questo post.









serissima invocazione di aiuto in forma di…

serissima invocazione di aiuto in forma di poesia

Santa Lucia,
patrona della decrescita felice,
aiutami a resistere

alle tentazioni del Troppo Natale

alle luci, alle vetrine,

alle insidie del superfluo,

ai pacchi dentro i pacchi,

alle pacche sulla fronte

il dì della vigilia

chè ti sei scordato la zia Emilia!


Santa Lucia, guidami
e illumina la mia via
di consumatore consapevole e redento
ma soprattutto

e ben più urgentemente
mandami l’ispirazione

per un’autoproduzione
da portare alla stazione
nel giorno ormai venturo
della tua celebrazione.

Ora, dato che Santa Lucia sicuramente mi darà udienza, ma può anche essere che c’abbia da fare gli affaracci suoi, la pubblicazione su BURP! vale come invito a coadiuvare la Santa nella mia richiesta di assistenza.
Ergo, grazie in anticipo per tutte le idee di autoproduzione di beni che vorrete depositare nei commenti qui sotto, possibilmente dopo esservi documentati leggendo il “Manifesto del movimento per la decrescita felice”.
O anche no. Anche a vanvera, grazie. All makes soup, insomma.



















malincronache autoreferenzialiUna giornata…

malincronache autoreferenziali
Una giornata particolare
Ho passato il santambrogio in città.
Nella mia. Non nella metropoli che mi assorbe cinque giorni su sette. Me ne sono andato a zonzo in bici, con la creatura incuffiata e insciarpata che pareva un tuareg. Andavo a trovare i pavesi al lavoro, guardavo le vetrine, le pozzanghere, la nebbia. Senza correre. Senza meta. Senza dover combinare una beata. E poi a piedi, respirando un sole anoressico dietro gli odori del mercato del pesce e la puzza del McD. Ho chiacchierato e visto gente e fatto cose e saluti e baci e come va bene grazie e voi?
Una giornata normale, provinciale, banale. Una giornata senza computer e email e senza gente che per lavoro e per diletto ti passeggia sui maroni e senza giornali tra i piedi e riunioni da fare e l’abstract del pezzo e il testo da rivoltare e il titolo che non gira e senza il capo e senza pure la coda e senza pause siga e senza panino e senza treni freddi e rotti e silenziosi.
Una giornata che alla fine ho deciso che voglio fare la cassiera del GS.
In fatto di grande distribuzione, si sa, io sono uno che ama la Coop. Ma stavolta la tradirei. Sì, perché il GS è giusto fuori dal mio portone e potrei alzarmi alle 8.40 per cominciare alle 9 e finire alle 17 e rientrare alle 17.02.
E starmene lì, beato e beota, a far passare i prodotti sul lettore, ping, e strappare e porgere il conto sguish e chiedere ha la tessera e un prezzo alla 15 e un resto alla 9 e non ha pesato le olive e le pile sono laggiù. E spegnere il più possibile il cervello in un lavoro alienante e ripetitivo, investendo sul risparmio energetico creativo, meditando le prossime mosse, rigenerandomi dal basso, senza scavare, from the bottom up to the stars, maybe one day, chissà vabbè, bla-bla cucù.
E odiare, ricambiato, i centesimi di euro. Cosa che già faccio, anche senza una parrucca bionda e il trucco che mi cola sulla faccia ripida di barba malfatta.

Nessuna cassiera, nè la sua professionalità, è stata maltrattata, neppure col pensiero, durante la stesura di questo post.













aforismiDifficile dargli torto”Ma troverò…

aforismi
Difficile dargli torto
“Ma troverò mai il tempo per non leggere tante cose?” (Karl Kraus)

Ps: in tempi di vacche magre, si sa, senza il tempo di scrivere si va a cercare tra chi ha già scritto.







editoria online: le news di qua, il sex di…

editoria online: le news di qua, il sex di là
Gossippari, retroscenisti e cazzari della rete, gioite or dunque!
Da ieri potrete sbirciare dagospia anche in ufficio senza preoccuparvi di dover giustificare con la collega (o il capo) che vi passa alle spalle la copoisa torma di donne nude sullo schermo.
Ora, infatti, Dagospia è una cosa, l’altra è Dagosex.

Il discorso vale ovviamente anche rovesciato per gli onesti pornografi che correttamente si vergognassero di essere colti in frangrante sbircio di foto o news politiche o finanziarie.








dal paese delle meraviglieIl gioco del…

dal paese delle meraviglie
Il gioco del mescolanimali
Gattopotamo, zebrefante, formicalla, giraffuro, coccopardo, cangadillo, serpucca, panteceronte.
Improbabili incroci, fornicazioni intercontinentali, accoppiamenti tra regni animali, multipli salti di sponda e di specie, in vitro, in volo, in ovulo.
Anche qui via libera all’invenzione di storie. E disegni, naturalmente.







marchette gratuite: libri di giochiUn, due,…

marchette gratuite: libri di giochi
Un, due, tre… stella!
Ecco, non so se avete presente quando entrare in un negozio per curiosare e scoprite una cosa che non potete non portarvi via perché non ne conoscevate l’esistenza, ma ora che la vedete e la stringete tra le mani pensate qualcosa tipo: “Che bello, che bello. Chiunque abbia fatto questo, ha pensato proprio a me”.

A me capita in genere in libreria e negli ultimi giorni è successo due volte: con due mazzi di carte della serie “52 cose da fare (per la precisione “52 cose da fare quando piove” e “52 alternative alla tv”) e un libro, Il giardino dei giochi dimenticati (qui la prefazione di Stefano Bartezzaghi). Tutto edito da Salani. E visto che si avvicina l’orgia regalonatalizia, se prevedete di dover soddisfare grandi e piccini, segnateveli, che aspettate.







Il nome della… cosina

La creatura ieri sera a cena alla domanda cosa hai mangiato all’asilo risponde serena: “Ecco, oggi all’asilo ho mangiato i piselli. Pisello come quelli che hanno i maschietti, quelli che poi si mangiano.”
Naturalmente rido sotto i baffi, mi va di traverso tutto, però insomma il problema teorico lo intravedo assai chiaro. Se i genitali dei bimbi li chiamiamo confidenzialmente con termini che indicano anche altro (banalmente il pisello e la patatina) ci infiliamo da noi nell’ipotetico ginepraio dei distinguo su oggetto, ruolo e sua possibile commestibilità. Tra l’altro, vi confido qui in gran segreto che la creatura si riferisce ai suoi genitali con il nomignolo di Bernie (vezzeggiativo del più greve e padano bernarda). Ma prima o poi qualcuno le dirà che Bianca & Bernie è un cartoon Disney. E che lì Bernie è il maschio.
Certo, esistono le omonimie di cose e persone, ma il concetto non è semplicissimo per chi ha 33 mesi.
Comunque poi ieri sera me ne sono uscito con un distinguo su pisello e pisellino che insomma, ci ho messo una pezza. Per ora.

E comunque sarei tentato di curiosare tra i vostri nomignoli infantili (o che usate da genitori, naturalmente) sui genitali. Chi comincia?

tv: divieto di zappingLa fiction con la EFFE…

tv: divieto di zapping
La fiction con la EFFE maiuscola
Stasera su LA7 la prima puntata di “Angels in America”, pluripremiata serie di HBO in tre puntate (da oggi a giovedì) ambientata negli USA degli anni ’80, tormentati dall’aids (e dal regansmo). In occasione del World Aids Day, con tanto di campagna al seguito.





comunicazione Marchette e product placementÈ…

comunicazione
Marchette e product placement
È uscito per Stampalternativa “La repubblica delle marchette“, un’indagine sulla pubblicità occulta (o ben mascherata) sui media. Nel libro, “genesi ed evoluzione della marchetta sono spiegate anche attraverso testimonianze di esperti, venditori di spazi pubblicitari, responsabili di uffici stampa, opinionisti e colleghi (giornalisti, ndb) ‘pentiti’ che finalmente vuotano il sacco”.
Il libro è di Paolo Bianchi e Sabrina Giannini (già nota anche come collaboratrice di Report).
Sul Foglio, Emmebì appunta i suoi “Consigli a Lapo” in tema di strategie di marketing. In questo caso, scrive di product placement in cinema e videogame.
Marchette e product placement, due facce di una stessa medaglia.