erezioni presidenzialiBush o Kerry, stasera…

erezioni presidenziali
Bush o Kerry, stasera si tromba
Il sesso come “arma” per convincere i giovani a votare. Se i dati sull’affluenza sono confermati, direi che ha funzionato.
Votergasm ha invitato i giovani di tutto il paese a fare sesso la notte del 2 novembre solo con chi ha votato e a rifiutare i propri favori (fino alle prossime presidenziali!) a chi non ha votato.






vita da pendolare Il cappio in trenoIl…

vita da pendolare
Il cappio in treno
Il supercapo delle FS, Elio Catania, ha avuto un’idea geniale: mandare i suoi manager sui treni dei pendolari a tastare il polso degli utenti e a raccogliere le lamentele dei viaggiatori. (La notizia è qui, in fondo alla pagina, ma è uscita anche sui quotidiani).

Beh, geniale no? Credo sia un modo elegante per sbarazzarsi dei propri sottoposti.
Com’è noto infatti, il pendolare ha diversi livelli di incazzatura così schematicamente riassumibili in un climax di pericolosità crescente:
– 1. Il solitario. Nervosismo e rassegnazione. Il pendolare del primo stadio scuote la testa, guarda l’orologio, usa il telefono per commentare il ritardo del treno su cui viaggia o annunciare il proprio ritardo al lavoro.
– 2. L’agitatore. Nervosismo crescente, ansia proattiva, ricerca di alleanze. Il pendolare del secondo stadio sbuffa e commenta la situazione a voce alta. Può imprecare ma di solito manca di fantasia perché concentrato altrove: nella ricerca di sguardi di solidarietà che possono generare alleanze.
– 3. L’assalitore. Nervosismo oltre i limiti, aggressività, sudorazione eccessiva, logorrea, possibile bava. Il pendolare del terzo stadio ha trovato l’appoggio dei colleghi di sventura e solitamente in branco percorre le vetture in caccia del capotreno, o di un controllore. Quando lo raggiunge gli fa presente (di solito con modi poco urbani) le proprie lamentele. Di qui in poi può accadere di tutto. Normalmente non accade nulla perché il buon senso (e l’istinto di sopravvivenza) del controllore o l’intervento di pendolari agli stadi precedenti abbassa i toni del contendere.
In ogni caso, ogni tribunale sommario di pendolari sa che il linciaggio di un capotreno non gioverebbe alla causa. Da che mondo è mondo, infatti, graziando l’incolpevole capotreno, ricomponendosi e sbuffando, mollando il di lui bavero, ogni pendolare pensa tra sé: “Te ti lascio vivo che non ci hai colpa. Ma il giorno che mi capita tra le mani un dirigente…”










presidenziali: marketing elettorale…

presidenziali: marketing elettorale transoceanico
Lettera a una casalinga dell’Ohio
“Volevo solo dirle buona fortuna: lei va a votare, e cambia qualcosa
in tutto il mondo. Ci vuole del fegato.”
Luca Sofri






lettureI libri che girano in giroLa sezione…

letture
I libri che girano in giro
La sezione “leggendo” qui nella colonna di destra è un casino tenerla aggiornata. Da mesi non a caso contiene una lista di autori tra quelli più significativi letti negli ultimi tempi. È che i libri sono tanti. E tutti in giro. Vediamo di fare un po’ d’ordine e qualche link.

A quel vecchio incorruttibile rocker di mio fratello ho appena regalato la biografia di Tom Waits e poi ho guidato la scelta della mamma che gli ha regalato il duo Assante-Castaldo.
Alla mamma medesima mi devo ricordare di chiedere indietro la Pitzorno che poi lo voglio prestare a Cassandra che poi mi passa Grande Madre Rossa di Gennaro, pardon Giuseppe Genna.
Alla Feltrinelli dietro l’ufficio, ogni tanto digerisco con L’importanza di chiamarsi Elio, ma ieri ho prenotato L’America di Renato Carosone di Stefano Bollani.
In treno leggo quasi sempre Saltatempo di Stefano Benni, ma ieri ho sbirciato Get Back e ho buttato una palata di informazioni sulla mia storica lacuna sul punk.
Alla mia signora ho comprato Rumble Tumble di Lansdale e sinceramente credo che glielo ruberò prima che se lo finisca…
In biblioteca ho preso un Lethem, mai letto, La fortezza della solitudine, e ho ripreso Lasciamoli leggere di Roberto Denti che ricordo interessantissimo e poi anche Calicanto, la poesia in gioco che mi incuriosisce.
Il Beppe mi deve passare Colaprico e poi anche Houellebecq
.
Sul comodino ho il librino della “Prima rassegna di poesia postale” indetta da Caterpillar.
Sabato prossimo vado alla presentazione de La notte dei blogger, seguirà festicciola.
La creatura legge grossi libri di cartone con anelli e buchi e ogni tanto ti insegue e quando le dai retta ti punta col dito le parole e dice “peppiacere mi racconti qui?”.
Alla sera non leggo quasi mai. Una volta scrivevo il blog. Ora più spesso crollo davanti a un film. Buone letture a tutti.

















Gentile Dott. Avv. Azzeccargabugli

Le scrivo per sottoporle il seguente quesito, oggi per me di vitale importanza.
Lo smaltimento nel cassonetto di uno scatolone di considerevoli dimensioni contenente svariate vecchie cassette vhs da parte della propria moglie può costituire la base fondante di una ragionevole causa di divorzio?

Contestualmente alla richiesta in oggetto mi corre l’obbligo di precisare che:
– il fatto è avvenuto a mia insaputa ed è stato da me casualmente scoperto

– le cassette che ivi risiedevano da alcuni mesi a impolverare, diversamente da quanto sostenuto dalla controparte in sede di immediata contestazione amichevole, NON erano tutte sue

– tra loro c’erano alcuni rarissimi documenti filmati del musicista che una volta avevo il tempo di essere (e altri documenti filmati di carattere strettamente personale di cui dirò solo al giudice in persona)

– in subordine alla richiesta di divorzio in oggetto, chiedo l’internamento rieducativo finalizzato all’apprendimento del rispetto del disordine altrui, internamento da realizzarsi in apposito istituto di cui mi appresto a verificare l’esistenza

– detta richiesta di divorzio, anche ove fosse presentata et indi accolta sarebbe soltanto temporanea.

In attesa di un Suo immediato riscontro, porgo cordiali saluti e un paio di capponi
Zio Burp

editoria & mondanità- Ancora Prosecco,…

editoria & mondanità
– Ancora Prosecco, signore?
– È solo il decimo, grazie, buonuomo, versi versi…

Ieri sono stato al cocktail di festeggiamento per l’uscita di Psychologies, il nuovo mensile di Hachette-Rusconi, che entra sul mercato a rompere i maroni a Yourself e Per te nel neonato settore dei periodici psicoqualcosa.
Con euro 1.50 vi mettete in tasca il primo numero: un servizio su bimbi e tv, tanta pubblicità, la breve recensione di un libro di Dolatov firmata da Tiziano Scarpa, la brevissima recensione del nuovo cd di Carlo Fava (che mi dicono essere personaggio e musico assai interessante). E poi certo… anche altre cose che però sfogliandolo non mi si sono attaccate a nessun neurone. Il fatto è che io forse non sono proprio il target preciso della testata. Ebbene sì, sono maschio e le (psico)seghe mentali sono bravissimo a farmele (e levarmele) da me.
Altro? Ah, sì: il web della testata ha un suo blog (diamine, chi non ha un blog oggidì?), la direttrice non ha 25 anni come si direbbe dalla foto dell’editoriale.
Ah sì: e i salatini erano buonissimi, decisamente lussuriosi.









terzo dibattito elezioni USA: analisi…

terzo dibattito elezioni USA: analisi testuale
La macchina trita-parole
13 ottobre scorso, Tempe, Arizona, notte. La sala dell’auditorium è completamente vuota quando entrano alcuni omini con la tuta arancione, muniti
di scope, palette e sacchi di plastica. Dalle quinte accedono al palco e cominciano il loro lavoro.

Le parole sono tutte lì, sparse sul pavimento in Times corpo 12. Blu quelle di Bush, arancione quelle di Kerry.

“E con quelle di mr Schieffer, che si fa?” chiede uno degli omini al caposquadra.
“Naaa quello non conta una fava, via via…” risponde l’altro calciando via a pedate una manciata di punti di domanda.

In meno di mezz’ora hanno finito. Sono 50 sacconi bianchi pieni di parole, tutte quelle del terzo e ultimo dibattito pubblico tra i candidati alla presidenza degli USA. I sacconi finiscono su un camion, volano sull’oceano, arrivano
qui
e altri omini in borghese li svuotano con cura nella bocca della macchina trita-parole.
Prima quelle blu, poi quelle arancioni.
L’addetto verifica che siano entrate tutte, digita qualche ordine su una tastiera e poi schiaccia il tasto Play. La machina parte con gran stridore di ingranaggi, rumina e sbuffa vapore comunicazionale per un paio d’ore e poi genera una serie di grafici e disegni che un altro omino addetto trasforma in
questo rapporto qui
: un’analisi testuale completa di tutto il verbalizzato dalla coppia Bush-Kerry.
Il documento in .pdf viene appeso
qui
, accanto agli altri due, a beneficio di studiosi e curiosi di tutto il mondo.














musica & bimbiVolevo un gatto nero,…

musica & bimbi
Volevo un gatto nero, neeeeeeeeeero, nero
In qualità di curioso, babbo, musicante, parolista e soprattutto in vista di un progetto affascinante e impegnativo che ho in mente con alcuni amici, valuterò con attenzione questo disco. Ma anche questo libro, perché no.
E tutte le altre dritte o impressioni o libri o dischi che vorrete segnalarmi sulla musica per l’infanzia.

Mumble mumble… anzi: si potrebbe anche organizzare un rapido questionario via mailing o via blog.
Scusate, pensieri privati in luogo pubblico.









appuntamentiCi vediamo lì?La volta scorsa è…

appuntamenti
Ci vediamo lì?

La volta scorsa è stata proprio una bella seratina.









diventare grandi: cambiamentiSveglia alle…

diventare grandi: cambiamenti
Sveglia alle 7.30, un lusso quasi dimenticato
Oggi al posto del solito tran tran, un bel pacco di novità:
– alzarsi un’ora dopo (fare colazione a casa, biscotti, mutande e TG5)
– prendere un bus nuovo (minchia che traffico, rob de mat, domani bici)
– prendere un treno nuovo (altri mondi, altri pendolari, altra fascia oraria, vestiti, libri, odori)
– non sfogliare/rassegnare 22 quotidiani tra le 8 e le 10 (ho fatto il conto: negli ultimi 34 mesi è accaduto tutti i giorni per un totale di 22.440 copie di giornale: ora il mazzettone passa al giovine e ardimentoso collega di fronte)
– lavorare 9-18 (orario standard, basta part time, basta elasticity e pomeriggi free da giocarsi al parco)

E comunque, in questa giornata nuova, dai ritmi strani e dalla routine parzialmente sconvolta, l’immagine che mi porto è quella della creatura che per la prima volta nella sua vita mi ha visto in casa alle 7.30, rifiutandomi subito un bacio causa guancia spinosa da barba incolta.

Ah, dimenticavo: ho anche firmato un contratto di assunzione.