senza paroleFine …
senza parole
Fine
Da leggere
Il suo ultimo blog: http://bloghdad.splinder.com
Il suo lavoro in pubblicità: http://www.balene.it/omone.htm
Il settimanale che lo pubblicava: http://www.diario.it
L’amico giornalista: http://www.pinoscaccia.rai.it/torre/
L’articolo di Francesco Merlo: http://www.repubblica.it/2004/h/sezioni/esteri/iraq31/itabag/itabag.html
Il fumetto che traduceva: http://www.doonesbury.com/strip/
I ricordi personali di due blogger: http://adayinthelife.splinder.com/1093374452#2778569
http://www.thepetunias.net/blog/archives/000352.html
Da evitare
Il quotidiano Libero.
naming or battezzing?Il nome della cosaIgor…
naming or battezzing?
Il nome della cosa
Igor Cassina, ormai è cosa nota, prima di appendersi al collo l’oro olimpico ha dato il proprio nome a un movimento alla sbarra. Ha inventato una cosa che pirma non c’era. È andato da chi rilascia i brevetti per quella specialità e da lì in poi quel movimento lì si chiama come lui: movimento Cassina. Una roba che non capita mica a tutti, se ci pensate. E non è il “naming”, è piuttosto una sorta di battezzing. Altavista dice christening, si sbalio mi corrigerete.
Certo, c’è la rovesciata alla Pelè, il gol di mano alla Maradona, il rovescio “bimano” alla Lendl e, saltando di palle in tasti, i block-chord alla Bill Evans ecc. Però qui è diverso, con Cassina, non c’è la preposizione. C’è il battesimo diretto. Tu fai una cosa per primo e poi quella cosa lì si chiama come te da oggi fino alla fine dei giorni del mondo. Esisteranno altri esempi, ma a me ora viene in mente solo Dick Fosbury e lo stile dorsale dell’alto.
…
uhm… altri esempi… beh, a pensarci bene, in fondo di posizioni e movimenti pur sempre si tratta, all’alba del mondo potrebbe anche essere esistita gente tipo Aurelio Delmissionario, Filippo Da Tergo, Gavino Pecorina, Germana Canonica, Anastasia Smorza-Candela (una contessa probabilmente, maritata Vienebasta se non erro), Samantha dell’Ostrica, Lucilla Gabbiano e via dicendo…
Credere, obbedire, volteggiare!
“Ha un aspetto umano ma è un punto esclamativo pervaso di energia venuto dallo spazio: il suo nome è Igor Cassina.”
Il sobrio giudizio di Michele Fusco di RaiDue su Igor Cassina, medaglia d’oro nella sbarra.
Certe volte credo che sarebbe meglio mettere via il foglietto coi testi (ma chi te li scrive poi?) e dire una cosa semplice tipo: “Porca l’oca che bravo!”.
E poi dai, signore iddio, un po’ di spirito olimpico… Basta con questi schiamazzi di giubilo quando sbagliano/cadono gli avversari.
Per chi fosse stufo della tv o volesse provare qualcosa di diverso i Giochi sono anche su RadioDueRai (Caterueb, da non perdere l’atletica commentata con La Torre) e su RadioPop (Dorando).
Tra l’altro, se la radio non fosse stata “in pubblicità” quella frase mica l’avrei sentita…
UPDATE: vedo che non sono il solo che ieri ha drizzato le orecchie di fronte al punto escamativo spaziale.
sembrava un genio invece era un pirlaNudi…
sembrava un genio invece era un pirla
Nudi alla radio
L’idea di un concorso per il seno più bello non è certo una novità d’estate. Che questo concorso si svolgesse alla radio però sì. Così, leggendo sui giornali di “Fuori di seno”, già mi immaginavo la radio restituita del suo primitivo magnifico potere di disegnare anche le immagini, almeno nella mente di chi ascolta. Insomma ero lì che cercavo di immaginarmi il genio che poteva aver partorito una cosa simile: parole (che altro potevano essere se si parla di radio?) che descrivono corpi e un concorso per votare queste parole e quei corpi.
Poi alla terza riga ho capito che si tratta di un concorso di foto via sms “gestito” sul web di una radio. Delusione. Vabbè, così son capaci tutti. Allora dite (lo dico al titolista di Libero di sabato scorso) che c’è un concorso di tette sul web. E la notizia, sinceramente, io non la vedo più.
agenda ipoteticaBonjour paresse! (Elogio…
agenda ipotetica
Bonjour paresse! (Elogio della pigrizia)
Ricordati bene che: se scrivi un manuale su come lavorare il meno possibile e vivere tranquillo, procurati che la tua azienda ti faccia causa per qualche motivo proprio nei giorni della promozione del libro.
Non è proprio una notizia fresca, lo so, ma mi pareva intonata a un lunedì in cui molti (pure troppi) tornano al lavoro.
Ohè, bentornati.
viaggi, incontri, ideeLa FD sull’ES delle…
viaggi, incontri, idee
La FD sull’ES delle FS
(Ovvero: ma che ce l’avete messa a fare la filodiffusione se poi non la fate funzionare?)
Parto da Firenze verso Milano con 2 ore di viaggio e mi mollano nell’ordine: le pile del lettore cd, la microradio gengivale, gli occhi. Questi ultimi sono evidentemente arcistufi di leggere. Di dormire non se ne parla. Gente interessante non ce n’è. A tratti quasi rimpiango il vicino di posto dell’andata, che nei primi 10 minuti della nostra vicinanza mi ha offerto nell’ordine: un biscotto, una passeggiata (mi alzo che ti sgranchisci un poco?), un caffè, uno sdruscio sospetto sulla coscia, molti spunti di chiacchiere buttati lì e da me cordialmente abortiti. Solo che all’andata avevo da lavorare e l’ho cordialmente cagato zero. Ora se ci fosse gli chiederei perché legge quel libro di catechismo o come diavolo fa a imbriciolare il mondo con un solo pacchetto di cracker. Poi gli direi che sono etero e che intendo restarlo ancora e che comunque se proprio volessi togliermi lo sfizio non sarebbe il mio tipo.
Son lì che annego nella noia e poi vedo nel sedile i comandi della filodiffusione: un ingresso cuffia, canale, volume. Mi ci inciuffo più che volentieri ma ovviamente non funziona.
Mi pregio dunque di avanzare una modesta proposta per i signori delle FS: così difficile far funzionare una banale filodiffusione? Vabbè lasciate perdere, anche un grande come Klinsmann in fondo i gol più semplici li sbagliava.
Allora fatemi una rovesciata di tacco invece. Fate un accordo con 3 buone radio (le tre Rai oppure, meglio, no: Radio2 e due private degne) per diffondere i canali sui treni ES. Impossibile dite?
Allora segnatevi questa possibile lista semiseria di canali tematici.
1. L’epopea del radiodramma: vecchia e nuova radio-fiction quando ancora si chiamava sceneggiato.
2. Viaggio in Italia: canale Cicerone multilingua che descrive al viandante straniero i luoghi attraversati dal treno.
3. Galeotto fu il treno: radiobacheca di annunci via sms o bluetoothing o altre diavolerie per organizzare incontri (di gradazione variabile dal placido-platonico al brivido-torrido) sui treni FS.
dal paese delle meraviglie”Voio jenderre…
dal paese delle meraviglie
“Voio jenderre dalla mia ombrra”
La pronuncia è, ammettiamolo, particolare. Da un lato l’interpretazione della “r”, raddoppiata sempre, quasi a sancire lo scarto con chi in casa ce l’ha assai più morbida. Poi l’inserimento di un’aspirazione a mo’ di jota ispanica in luogo del gruppo “sc”.
Insomma, tutte conferme che si tratta di una personcina originale e di carattere.
Quando poi dice queste cose e si imbizzarrisce a provarci, a scendere dalla propria ombra, facendo un movimento simile a quello che si fa per scendere da una bicicletta, ecco in queste occasioni è molto difficile non ribaltarsi giù dalla propria ombra. Dalle risate dico.
mini sondaggioCarneadiadiCiao lettore/trice…
mini sondaggio
Carneadiadi
Ciao lettore/trice agostano/a, scusa se ti faccio una domanda strana, ma a te il nome di Tobias Rehberger dice qualcosa?
Se sì, posso chiederti di spendere 20 secondi per scriverlo nei commenti? Grazie.
No, non aprire Google, altrimenti non mi serve.
Ah, stavolta non si vince nulla.
the Olympic Spirit in me, oh yeahSpigolature…
the Olympic Spirit in me, oh yeah
Spigolature a Cinque Cerchi
Assolutamente permeato dallo spirito olimpico (via ben ben un etto di pancia per sentirsi in forma), comportamenti assolutamente decouberteniani con i colleghi (resi più facili dalla loro assenza), un accendino a forma di tripode, quando posso mi godo i Giochi e se ho tempo anche chi ne scrive. A proposito, Chettimar, ma ti pare proprio il momento di andare al mare “a sorpresa”?
Il beach volley tira un casino. Ha il suo perché, non dubito, con tutte ‘ste inquadrature sui fondoschemi che evidenziano glutei, cosce, tatuaggi ecc. Però, diamine, è proprio obbligatorio l’uso di quegli occhialazzi da sole copritutto? Come faccio a lodare spassionatamente un culo senza sapere di che colore sono gli occhi? Sono troppo sentimentale, dite?
Leggendo di Federica Pellegrini mi incuriosivo per i due maroni che questa qui dimostra già di avere a soli 16 anni. E poi c’era questa storia del costume. “Vorrei indossare il mio, è più veloce. Se qualcuno mi paga la multa dello sponsor della nazionale lo faccio.” Un nuovo caso Totti, piedini doloranti sponsor nella cacca? E io lì a figurarmi che il suo costume era il suo, fatto in casa, magari non proprio dalla mamma, ma da un artigiano locale.Insomma, mi stavo già costruendo un personaggio irresistibilmente anticonformista. E invece no. Fede nuota velocissima e si argenta con il costume che vuole lei. Che è della Speedo. Quelli che hanno promesso un milione a Phelps, insomma non proprio dei pezzenti. Detto questo, Federica resta una sirena.
Lo dicono a denti stretti ma il clima del Villaggio Olimpico, le bistecche troppo dure e altre scomodità, non è adatto alle esigenze dei calciatori azzurri. È mai possibile che si perda ogni occasione per recuperare terreno sul fronte della popolarità? Gli costa poco fare come fanno gli altri atleti e adattarsi? Ok, andatevene pure nel vostro nuovo albergo di lusso.
Ritorna Merlene Ottey. Signori, è la sua settima Olimpiade. Ha cominciato a Mosca ’80. Come me da spettatore. E corre i 100 piani. Bella come sempre. Anzi di più, perché mi va ormai per i 44
Dal Foglio di oggi in pdf: Pollicino Maenza, oro a Mosca ’80 e la sfida Long-Owen a Berlino ’36. Con finale di Fuhrer molto inkazzaten che se ne va dallo stadio meditando una blitzkrieg contro il proprio atleta.
Seguire alla radio un tie-break come quello di ieri di Italia-Brasile è stata un’emozione antica, a tratti pionieristica.
avventure del Corsaro NanoVeronica, Bonaiuti,…
avventure del Corsaro Nano
Veronica, Bonaiuti, diamine, dove diavolo siete?
Ditegli qualcosa. Io un portavoce non ce l’ho, uno staff che mi cura il look nemmeno. Ma la mia signora moglie non mi permetterebbe mai di andare in giro conciato così.
Consigliata la lettura di Gian Antonio Stella sul Corsera.