Post vacanze 5: ma da ‘sta banda…*

Come al solito tra NonSole Jazz Festival e Suoni delle Dolomiti di roba da sentire ce ne sarebbe anche stata. Ma nisba.

Un giorno mi sono scoperto a gufare il meteo sul concerto in altura di Niccolà Fabi. In caso di pioggia me lo spostavano in paese. poi ho pensato che poveruomo, no la pioggia no: con tutto quel che ha passato ultimamente si merita mille e mille giorni di sole.

Quindi alla fin fine poi di musica ho sentito solo una banda di scalzacani sotto le mie finestre fino alla una di notte (ah, signora mia che tempi difficili per noi anzyani) e poi la banda del paese che – secondo tradizione – la sera di S. Rocco (nella foto la mia finestra è quella illuminata lassù, quella da cui si sente russare) ha sfidato un vento gelido mescolando alla meglio Radetzky ed Eric Clapton.
Alla fine comunque, ha vinto il vento.

* il titolo del post cita una canzone di cui ignoravo il titolo: La brutta vecia

Post vacanze 4: caccia al tesoro

Alla Malga Castrin sono stato per una caccia al tesoro. Non avete idea di come pacate famigliole in vacanza si possano trasformare in qualcosa di molto simile a un plotone di marines, correndo tra boschi e torrenti e risolvendo quiz e rebus ed enigmi per solutori piuttosto abili. Ma non lo dico per giustificare il nostro piazzamento finale, sia chiaro. Comunque lo strudel finale con vista mucche era buonissimo e meritato.

Post Vacanze 3: magnare & bevere

A ferragosto grigliatona al Santo Palato, la taverna sciccosa di una coppia di amigos che ha appena riaperto. Lavorano solo su prenotazione e sul web non li trovate (ma potete chiedere a me). Non li trovate, ma se li trovate poi non ve li scordate. Anche perché lui è un biker tutto tatuato e lei cucina da paura. Scordatevi la polenta: fanno prelibatezze toscane, intendiamoci. A ferragosto ho mangiato la miglior bistecca della mia vita. Proprio in questo periodo in cui – dopo un gran libro – meditavo sul consumo di carne sono caduto vittima di una fiorentina da sbavo. Però quando la prole accarezzava i vitellini io pensavo a come spiegarglielo il perché il mandriano era triste perché gli era nato il vitello maschio.

Invece tortiei de patate e canederli li ho mangiati un po’ dappertutto in giro, ma preferisco quelli del Mas de la Val, a Ruffrè dove abbiamo visto mungere, cagliare e fare il formaggio.

Ma formaggi ancor più golosi lì ho trovati alla Malga Bordolona di sotto, in Val di Bresimo. Persone gentilissime, vitelli morbidi, formaggi e miele da applauso.

Post vacanze 2: orsi & lupi

Com’è noto, sebbene il santo con l’orso al guizaglio fosse S. Romedio, al suo santuario gli orsi non ci sono più. Li hanno traslati a Spormaggiore: hanno più spazio, stanno meglio. Da quest’anno nell’oasi c’è anche un recinto con tre giovani lupi. Bellissimi. Ma, se anche voi siete nati alla lettura con Jack London, dimenticatevi Zanna Bianca o i lupi del pack: questi sono lupi europei. Somigliano più a piccoli cani lupo o coyote. Ho chiesto da dove venivano. “Dall’oasi di Bussolengo”. Sic.

Post vacanze 1: Castelli

Ok, ora che sono completamente certo di essere rientrato a casa e di aver inevitabilmente concluso le vacanze trentine, vi racconto qualcosa. Innanzitutto: ho mal di gambe.

Castel Thun è proprio bello. Mi fa un po’ impressione sapere che fino a pochi anni fa fosse abitato. Le stanze sono tutte comunicanti, come in un unico grande corridoio circolare. Come si fa a viverci? E poi chissà se c’è la corrente elettrica. Proverò a infiltrarmi a Castel Malgolo, uno degli altri piccoli splendidi castelli della Val di Non, tuttora abitati. Ma abitati da chi, poi, mi chiedo? Lo scopriremo l’estate prossima.

http://www.isuonidelledolomiti.it/cms-01.00/articolo.asp?IDcms=5122&s=8&l=

“Zio, ma cosa legge una ragazza di 15 anni?”

Come si suol dire in questi casi “riceviamo e volentieri pubblichiamo”.

Caro il mio Zio (non nel senso del mio zio ma nel senso che leggo il tuo blog da qualche anno),
ti scrivo ‘sta mai per chiederti due dritte sulla mia figliola.
Le chiedo a te perché -anche se magari tu non ti ricordi- qualche anno fa tu l’hai “spaventata” con un tuo racconto che avevo scaricato dal tuo sito e io ti mandai una mail come questa per raccontarti la scena.
Ebbene la ragazza, che si chiama Alice (come la tua, sì) e che ha ora 15 anni, non è una gran lettrice e io vorrei invece che assomigliasse a sua mamma, cioè io 🙂 e che pian piano lo diventasse.
Mi consigli qualche libro per lei, per la sua età?
Per dirti un po’ che tipo è, le piacciono i film dementi tipo Scary Movie o quelli con Sandra Bullock, oppure anche film un po’ più impegnati, per esempio ha adorato l’Onda. Come musica lei ascolta Fibra e J-Ax, ma le piace per esempio “E se domani” di Mina per dire… Ultimamente mi rompe perché vuole un tatuaggio, un piercing e anche …. un cagnolino!
Insomma è una 15enne confusa, com’è giusto che sia.
Io alla mia età invece vorrei esserlo un po’ meno su cosa suggerirle da leggere.
Mi aiuti vero?

fedele lettrice S.

Sì sì cara S., ci penso, mi informo, chiedo e ti aiuto.
(Psst… voi altri là fuori che ne dite?)

Pagare le multe col sorriso

Noi qui in casa con le multe facciamo un po’ come i calciatori. Sì, quelli che sguazzano nelle milionate di euri.
Anche noi le multe le versiamo in beneficienza. Si fa così: becchi una multa di xx €? Quando la vai a pagare fai un versamento dello stesso importo a chi ti va, tipicamente a Terre des Hommes o Emergency.
Questo sistema, ovviamente, è sostenibile se di multe ne prendi poche: noi abbiamo un’auto sola, la usiamo pure poco e quindi siamo adatti. Questo sistema garantisce due risultati:

1. Dal punto vista meramente economico, la multa diventa ancora più punitiva, un signor spauracchio perché la devi moltiplicare per due.
2. Dal punto di vista dell’umore però, tutto ciò ti fa bene, perché alla fine sganci quei soldi a chi ne ha assai più bisogno di te.

Per questo l’altro giorno, quando Lady Burp è rientrata a casa avvilita da un bollettino di 78 € per sosta vietata “aggravata” dalla fermata del bus, io le ho sollevato il morale (mandandomi lei a cacare ripetutamente, ma i patti sono patti) preparandole un bollettino dello stesso importo destinato a qualche posto del Sud del mondo.
Dello stesso importo, sì, ma di ben diverso valore.

“Il sogno segreto di molte donne…”

“Uno dei sogni erotici più ricorrenti di una donna è quello di avere una volta nella vita una relazione con un giovane uomo di colore superdotato.”

Ricopio fedelmente questa affermazione da un giornale che sta oggi nelle case di milioni di italiani, esattamente come nella mia.
Indovini?

Toy Story 3, ennesimo miracolo Pixar (sniff)

Il fatto è che Toy Story 3 mi è piaciuto ancora di più di Wall-E e Up.
Che erano intendiamoci due signori capolavori.

Ragionandoci un minimo a freddo credo che il succo stia qua: Wall-E e Up avevano una cesura piuttosto netta tra primo e secondo tempo. Più lento e poetico il primo, più d’azione (pure troppo) il secondo tempo. E Toy Story 3 invece riesce a stare magicamente in equilibrio, senza mai tirare troppo la corda dell’action movie. E infilando due o tre respiri narrativi che diventano sospiri.
E colar di lacrime e di nasi.

A questo proposito, vorrei però per il prossimo cartoon Pixar capolavoro, degli occhiali 3D un po’ più coprenti perché anche con questi che comunque ti nascondono più di mezza faccia, quando si accendono le luci alla fine, Alice mi fa “Papi, ma ti sei commosso di nuovo?”

Life, natura capolavoro

Da oltre un’ora sto guardando Life, la serie di documentari della BBC in onda su Rete4 ogni da oggi e per i prossimi 4 mercoledì.

Dice che è costata una paccata di soldi e sono soldi ben spesi. Non ho mai visto niente di simile. E in questi ultimi anni, con le creature per casa, di documentari sugli animali ce ne siamo sciroppati beatamente parecchi.

Non ho mai visto immagini così (e io ho un tv normale nulla di HD), microstorie divertenti, tragiche, buffe o crudeli ma tutte girate e montate con un gusto e uno stile dannatamente cinematografico. Per non dire della musica.

Sono allibito. Capolavoro.

Qui una delle tante clip da youtube.

Ce l’avevo anche io una pianta carnivora così, un po’ meno minacciosa e scattante. Per non farla crepare di fame le catturavo io le mosche e la imboccavo teneramente. Ma questa è un’altra storia.