cinema, libri, libere interpretazioniAchille…

cinema, libri, libere interpretazioni
Achille ama Patroclo. Ma non ditelo in al cinema.

Sul Corsera di domenica, qui, Eva Cantarella (ai miei tempi insegnava storia del diritto romano, ma purtroppo la conosco solo dai libri) confronta Troy all’Iliade e si pone un po’ di domande. Io me la leggo e mi accorgo che sono un po’ somaro pure sull’Iliade e al cinema mi perderei tutte le libere interpretazioni di cui il film è infarcito. Quelle più innocue e quelle meno. 
Però, libertà per libertà, preferisco questa Iliade qua, che stava condensata in otto parole nel concorso sui mini classici del Domenicale del Sole 24. Occhio perchè è fulminea: “Playboy turco seduce miss Grecia. Succede il finimondo.” Con tutto il rispetto per il lavoro chi ha messo mano al kolossal (dagli sceneggiatori all’ultimo degli attrezzisti), andrò a vedere il film per capire se c’è più genio in queste otto parole che in tutta la pellicola hollywwodiana.


cronaca nera: violata la mia intimità…

cronaca nera: violata la mia intimità artistico onanistica

A quel grandissimo stronzo
che mi ha fregato le cassette dall’auto

Ora, io non lo so perché l’hai fatto. Però sei stronzo. Sì, parlo con te. Dimmi che gusto c’è ad aprire la mia 500 di notte sotto casa e portar via una manciata di audiocassette impolverate. Stronzo. Cosa vuol dire che non era chiusa a chiave? Saranno anche cazzi miei se mi sono dimenticato, no? Sai cosa ti dico? Tientele. Non le ascoltavo più. Non so neppure cosa c’è sopra. Mmm… se mi sforzo… Capossela, Tom Harrell, Earth Wind & Fire, Ella, Gabriel, Marley e qualche antologia di jazz. Tutta roba che vivo anche senza.
Però.
Però sul lato B del Ginger Baker Trio che mi hai fottuto c’è l’unica cosa che rivorrei indietro. Quel giorno, sarà stato il ’96, avevo preso un pattern di batteria della Rapput di Bisio e poi ci avevo suonato sopra 4 o 5 temi di Monk, tutti su un giro armonico di blues in F. Tutti insieme naturalmente, in contemporanea. Poi nel mixing finale facevo emergere per sottrazione un tema o l’altro. Era un’orgia di blues, con il tritono nella parte dello stallone. No, ora che ci penso era, musicalmente parlando, una vera sega, privatamente autogestita e coerentemente orgasmica. Oh, come godevo allora laggiù in quel nastro. E come godevo a riascoltarmi ora, sogghignando della mia ingenuità. È per quello che mi manca. Bastardo, ti si secchino le palle. Possibilmente sul più bello e con dolore.




prodigi del www …

prodigi del www

La email spiegata a mia suocera

Ieri ho ricevuto la più straordinaria risposta a una email da che frequento il web. Non tanto per il contenuto (“Grazie, con la tua mail mi hai fatto sentire giovane”), né per la firma (“Tua suocera”). Ma per il mezzo con cui mi è giunta. Qualche settimana prima, in occasione di questo post qui, avevo fatto del grazioso spaming tra gli amici del mio indirizzario. Una mail brevissima, in seconda persona singolare, tono informalissimo. Scorrendo gli indirizzi avevo trovato mia suocera. “Bah… non le ho mai scritto, vediamo…” Va detto che con mia suocera ho un rapporto assolutamente fuori dagli schemi: infatti mi sta simpatica. Ebbene cosa ti trovo ieri sul tavolo della cucina? Una cartelletta trasparente contenente la mia mail stampata e pinzata a un post verdino recante la frase di cui sopra in bella grafia. Ma non è meraviglioso dico? Stampare, scrivere la risposta a mano, pinzare, imbustare, alla prima occasione attraversare la città e consegnare. Santa donna.

comunicazioneIl blog nelle RP, le RP nel…

comunicazione
Il blog nelle RP, le RP nel blog:
sotto, sopra, da dietro, altro a piacere

Molto molto interessante l’articolo di Carola Frediani publicato sul sito della FERPI in tema di “PR blog”. Pare che ci siano una serie di guru delle Relazioni Pubbliche USA che ogni giorno snocciolano il loro diario (segreti, trucchi, case history) aggratis sui relativi blog. Il pezzo parla anche ovviamente di cosa diavolo sono i blog e del perché le aziende (e i comunicatori) dovrebbero cominciare a interessarsene.
Scusate ma per il titolare qui che, seppure da alieno, lavora nelle RP, questa roba è nettare celeste, pura ambrosia, chianti come si deve e salame delle mie parti.





adv? no grazieCreativi di tutto il mondo,…

adv? no grazie
Creativi di tutto il mondo, subvertiamoli!
Qui dal Riformista un pezzo sulla Grassroot Media Conference, movimento per la democrazia mediatica, che ha visto centinaia di giornalisti, accademici e artisti riuniti per potenziare e diffondere i mass media indipendenti e il diritto alla comunicazione contro i colossi mediatici statunitensi, ormai schiavi degli imperativi commerciali e indifferenti al valore della libera informazione. Un’iniziativa del gruppo della rivista Adbuster, bimestrale non-profit che denuncia ogni tipo di messaggio massificante, a cui propone soluzioni alternative attraverso il subvertising“.

Parla come mangi dici? Hai ragione, fratello, copiavo dal Riformista. Allora, mettiamo che sei un creativo puro e duro che non si vende alle multinazionali, ma ti girano i coglioni quandi incontri i tuoi colleghi venduti a bordo di auto di lusso, firmati da capo a piedi, accompagnati da sublimi presenze femminee e con la narice fremente e lievemente infarinata che è il segno del loro successo-potere. Rosichi un tot? Bene, qui c’è pane per i tuoi denti e i tuoi neuroni: subverti la loro campagna, sfoga il tuo estro per costruire un anti messaggio che ridicolizzi l’originale. È chiaro così? Che poi volendo il concetto è anche più serio (ne aveva scritto anche Roberto Gorla sull’Unità qualche giorno addietro) ma ora è tarducci, dai non facciamo i sofisti… E comunque nel pezzo ci sono una dozzina di link di campagne di boicottaggio o sensibilizzazione tutte da visitare.




libri: lad lit Bridget Jones sta a Jane…

libri: lad lit 
Bridget Jones sta a Jane Austen come S.d.R. sta a GQ
Qui dal Corsera una bella recensione di Mariarosa Mancuso su “S.d.R., single di ritorno”, di Franco Barbieri, alias di un trio di scrittori. Il libro dovrebbe aprire la via italiana alla lad lit (letteratura per giovinotti), la chick lit dei maschietti, ma in realtà punta al pubblico delle femminucce. Non fate quella faccia: that’s marketing, baby. Mariarosa Mancuso scrive di cinema (vecchio e nuovo) sul Foglio e probabilmente in un sacco di altri altrove che se li sapete ditemeli perché mi garba. La chiusa del pezzo è il suo giudizio sul romanzo, concetto che barbaramente ho riassunto nell’equivalenza del titolo.
NB: l’articolo sarà on-line per una decina di giorni ancora.



blognotteRadio killed the GF starSensazione…

blognotte
Radio killed the GF star
Sensazione strana. C’è pieno di blogger ormai. Dovunque ti giri ne scopri uno nuovo. Oggi in ufficio ho aperto una porta improvvisamente e ne ho schiacciato uno contro la parete. Uno di meno, che sarà mai… Ora in radio ce ne sono addirittura quattro assieme: Selvaggia, Achille, thePetunias e LaPizia, il cui libro un anno fa mi precipitò in questo turbine. E poco fa, su Macchiaradio, Michele Boroni emmebi, il Neri, Simona Siri di Euston Station. E ora arriva pure Luca Sofri al telefono. E la tv mi manda l’ultima Gialappa e mi tocca pigiare il rec. Vabbè intanto che son qui magari posto qualche arretrato dai…



adv: una voce venduta?… ma vatte’ l’a…

adv: una voce venduta?
… ma vatte’ l’a pijà intercooler!
Ora, io capisco che bisogna campare. E che se uno sa fare bene una cosa, la deve fare e farsi pagare e che diamine. Però tutte le volte che l’inconfondibile voce che fu di Jack Folla si fa confidenziale e cerca di vendermi una macchina con quel robo lì che non so cos’è, a me sta frase mi esce proprio dal cuore.
Insomma, una cosa è vendere la propria voce. Altro è vendere l’intonazione, il ritmo, la vibrazione di un personaggio che ci emozionava proprio perché non si vendeva.




informazione: l’arte del titolo e l’illusione…

informazione: l’arte del titolo e l’illusione ottica
“Iraq, Berlusconi ritira le troupe”
Era l’apertura del Tempo (lo riprendo da “Greatest Hits” di Alessandra Lucarini di Punto.com) l’altro ieri, giorno della richiesta di silenzio stampa sulla vicenda ostaggi.


futuro
Alza il c…

futuro
Alza il culone, zio Burp
Ok raga, dopo aver dimenato le chiappe con i Maroon 5, dopo aver per qualche mese ruminato su come cambiare/migliorare questo blog (sento una vocina che fa “ehi tu stronzo, è chiaro ora? non era quella la cosa da cambiare…”), dopo aver rizzato le antenne per sentire il vento dentro e fuori di qui, è ora di decidersi a investire le migliori energie possibili in un’impresa gajarda assai: trovare un lavoro diverso e migliore.
Come voi tutti ben sapete, cercare un lavoro, cercarlo bene, quello giusto dico, è un lavoro in sé, con tutti i suoi crismi. Meno la retribuzione ovviamente.
E ancora non so come, ma anche questo blog sarà uno dei tanti strumenti da utilizzare, insieme col mulucirruc, con le altre diavolerie che potrò escogitare e con quei quattro contatti quattro che sono riuscito a far germogliare nonostante la mia pantofolosa pigrizia da arrampicatore di pianura.
Avanti, gente, fatemi un inboccallupo. Che fuori è un brutto mondo. E oggi piove pure a dirotto.