ricchi premi
Una …

ricchi premi
Una birra per il signore
Colui che corrisponde a questi dati qui sotto è stato il decimillesimo visitatore di BURP!
Si manifesti e avrà il buono-birra.

data e ora: 17/12/2003 – 16:47:32
provider: interbusiness
paese: Italia
browser: Explorer 5.x
sistema operativo: Mac OS

ps: mi spiace un po’ che si sia trattato proprio di un utente MAC, svantaggiato dalla pessima visualizzazione che ahimè sono in grado di offrire.
Vabbè, sarà un segno del destino…











magic America
Mai…

magic America
Mai più senza: il Saddamino-Asso di Picche
Dubbi sugli ultimi regali di Natale per il pargolo? Guardate qui. Per soli $ 29.95 vi mettete in casa un bambolotto con le fattezze del Raiss prima dell’intervento del marine-barbiere. Dipinto a mano, si intende.

E sul sito c’è ampia scelta: dall’Uday sfigurato dai proiettili al Michael Jackson che spenzola il bimbo dal balcone.





mani-rigore-batto

mani-rigore-batto
Menefreghismo istituzionale
Qui non è che si badi molto al galateo o alla forma delle cose. Però che un premier si permetta di dire con quel tono che non ha letto e non leggerà i rilievi “dei tecnici del Quirinale” mi pare qualcosa di più di una sublime scortesia istituzionale.
Comunque è facile prendersela con lui. Vorrei vedere voi come reagireste a un periodo simile, se nel giro di due soli giorni prima una banda di undici peones della pedata e poi un vecchio di 80 anni vi avessero infilato dolorosi calci di rigore prima nel cuore e poi nel portafogli.




chick lit …

chick lit

Una ricetta golosa: la pollastra formato best-seller

Letto bel pezzo sulla “chick lit” a firma Paolo Bianchi su Il Giornale. Il genere “letture per pollastre” qui lo si segue con affetto dai tempi in cui (con un’amica che ora capita spesso da queste parti, ciao, sì sei tu) si lavorava più o meno in quegli ambiti con una regola di cucina molto precisa: mentre correggi e scrivi o riscrivi, leva la melassa, aggiungi bollicine e se possibile anche peperoncino, più o meno piccante.

Il pezzo del Giornale (è di venerdì 5 dicembre, ma quello che è buono non è mai vecchio) sta impaginato con una recensione del nuovo libro di Helen Fielding (la “mamma” di Bridget Jones), in cui la protagonista Olivia vira sullo spionaggio in un clima tutto post 09-11 e affiancato da un box che forse è ancor più interessante del pezzo stesso.

Ma andiamo con ordine.

Apprendiamo che la “chick lit” in GB viene già data per spacciata, che il genere è sommamente autoreferenziale, che i maschi non sono contemplati (quelli buoni sfuggono e quelli che restano sono molesti). Apprendiamo, per dirla con le parole dell’autore, che “le stesse funzionarie editoriali – il pezzo contiene parecchi titoli e qualche breve intervista – sembrano incarnazioni delle protagoniste dei libri di cui si occupano e tutte quante danno l’impressione di doversi impegnare un po’ a forza in qualcosa che sta al di sotto delle loro capacità, delle loro ambizioni e dei loro sogni di ragazze”. La questione di fondo è la distinzione tra letteratura alta e di genere. O meglio tra letteratura di genere e letteratura furbetta di più basso genere. Tutto ciò detto senza alcuno snobismo culturale e anzi massimamente rispettando chi campa delle proprie idee e parole, sia chiaro.

Apprendiamo infine come, dentro le redazioni di Piemme, Sperling & Kupfer, Salani, tutti cercano di dare una qual certa dignità alla “chick lit”, negando che vi siano formule o ricette studiate a tavolino.

E poi, nel box, elaborato dall’autore del pezzo troviamo proprio la ricetta. Ringraziandolo, fedelmente ricopio a beneficio vostro, o lettrici, il decalogo per il successo di un libro “rosa” dei nostri tempi Ora avete la ricetta, che altro attendete? Io per ora non mi cimento. La mia non conformità al punto 8 mi priva di un requisito necessario.

“Chick lit”: decalogo per un best-seller

1. Copertina dalla grafica vignettistica, colori pastello o fluorescenti.

2. Titolo ammiccante in stile colloquiale, anche di un’intera frase, eventualmente con la parola “uomo” o “lui” e contenente una metafora (tipo “cioccolato” o “biscotto”).

3. Protagonista una donna tra i 30 e i 40, vive in città, ha un’amica carissima ma nevrotica, un capufficio dispotico, colleghi maschilisti, una vita sentimentale pasticciata.

4. La protagonista lavora o ha a che fare con il mondo dei mass media e della comunicazione.

5. Il lui ideale è apparentemente introvabile: bello, brillante, bravo in cucina e a letto, dove gli si richiedono in egual misura passionalità e altruismo.

6. Il lui reale è un uomo che non vuol crescere, né assumersi le proprie responsabilità.

7. A un certo punto della storia la protagonista crede di aver trovato l’uomo giusto ma si sbaglia.

8. L’autore è una donna.

9. Il lettore è una donna.

10. Il finale non è lieto. È aperto.

Come dite? Quella sono io? Eh, sì. Ne conosco almeno tre o quattro di novelle Bridget Jones. Coraggio, ora avete lo strumento per trasformare il vostro diario nella prima pietra del vostro planetario successo. Poi, se il destino vi sorride, citatemi tra i ringraziamenti e siamo a posto così.

ultimora
Carlo Az…

ultimora
Carlo Azeglio non firma la Gasparri
Lo apprendo ora. A volte vale la pena di far le ore piccole.



Moige: conosciamoli …

Moige: conosciamoli meglio

Le unghie (sui vetri) alla radio

L’idea di dedicare qualche energia a indagare sul Moige mi pareva ottima. Ma chi sono questi signori le cui bacchettine volonterosamente censorie trovano sempre spazio sulla stampa. Cosa dicono? Da dove vengono? Chi li ha scelti? Chi rappresentano? E solo indagando nel web se ne scoprono di cose interessanti.

Ancor meglio mi è parsa l’idea di un confronto diretto in voce con un rappresentante del Moige, confronto realizzato durante l’ultima puntata di “Ogni maledetta domenica“, che potete ascoltare anche cliccando qui e poi seguendo le istruzioni.

È sempre una bella storia la radio: alla tv forse il rumore delle unghie della signora sui vetri non sarebbe stato così evidente. Accanto a quello c’erano anche alcune inquietanti ammissioni su come la pensano i signori del Moige.
Bene, ora sappiamo una cosa in più.

ospiti scortesi …

ospiti scortesi

La corda in casa dell’impiccato

Forse nel weekend non ho seguito la tv o letto poco i giornali. E forse sono solo malizioso. Ma mi pare che si sia parlato pochino del concerto di Natale in Vaticano. E non sarà mica per quella storia di Lauryn Hill che è andata lì a fare una predica anti preti pedofili, dicendo chiaro e tondo che crede in dio ma non nei ministri di dio? Ma no, dai, ma cosa vado a pensare.

Tra l’altro quel proscenio purpureo, se non erro, è lo stesso dove è passato pure Bob Dylan. Senza muovere neppure una ruga, però.

Comunque Lauryn è bella e brava e ci piaceva anche ieri. Oggi un pochino di più.

me lo regalo, oh yes…

me lo regalo, oh yes
Chi va con lo Zappa…
Una settimana prima di farmi invadere dall’ansia di comprare i regali per il mio prossimo, generalmente mi porto avanti e mi faccio da me i miei. Quindi in pausa pranzo credo proprio che uscirò a comprarmi un cd. E credo proprio che comprerò questo qui, che poi è lo stesso di cui si parla qui. E che costa solo 8 dobloni. Ieri invece, mi sono comprato questo libro qui.
La mia tattica è molto evidente: esaurire il budget natalizio in regali destinati al sottoscritto, indi chiedere prestiti ai parenti, questuare in giro, fare nuovi mutui per gli altri regali. Questo finché non mi si dimostra che davvero “l’importante è il pensiero”. 




“Avanzi di galera”

Tra i tanti buoni motivi per comprare il cd di cui si parla nell’ANSA qui sotto, mi piace sottolineare il titolo perfetto e irresistibile.

CARCERI: CD ‘AVANZI GALERA’, DA S.VITTORE RICETTE E CONSIGLI

(ANSA) – MILANO, 6 DIC – Tra le 80 ricette, dal cavolfiore nel cellone alle zucchine in salsa dell’ergastolano, non manca ovviamente il caffe’, definito dagli autori la vera specialita’ della vita in carcere. Cosi’ come ci sono consigli per costruire un ‘cartoccio’ (fornellino con carta di giornale), un coltello o una grattugia. Tutto sul Cd rom ‘Avanzi di galera’, opera dei detenuti del carcere di San Vittore. Ha collaborato all’iniziativa chi lavora al sito www.ildue.it. net magazine di San Vittore, cosi’ chiamato perche’ il

carcere si trova al civico 2 di piazza Filangieri e una volta per i milanesi ‘andare al due’ equivaleva dire ‘andare in prigione’. Il Cd contiene ricette, informazioni, filmati e anche una poesia. Lo si puo’ acquistare attraverso il sito o dai venditori del giornale ‘Terre di mezzo’. Costo, 10 euro.

Le ricette ‘dei poco di buono’, come ironizzano gli stessi autori, sono comunque l’occasione per parlare di vita carceraria, attraverso racconti di detenuti, esperienze. Il cd

e’ stato prodotto dall’associazione Il Due Onlus, che ha voluto rivolgere un ringraziamento particolare al direttore di San Vittore Luigi Pagano, al personale di sorveglianza e al Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria). (ANSA).

libri: autoanalisi p…

libri: autoanalisi pubblica sconsigliata ai più

So lonely

Si chiama “Broken music” la biografia di Sting che esce a Natale in inglese e poi ad aprile per Mondadori. Sapevamo che non si tratta della solita autocelebrazione, né del volumone fanatico colmo di dettagli inutili. Apprendiamo da Repubblica che il vecchio Gordon, born in the ’50, ha deciso di raccontare la sua infanzia e la prima parte della sua carriera in “una sorta di autoanalisi che indaga soprattutto sul rapporto con i miei genitori”. Apprendiamo che la su’ mamma frequentava un certo Alan con regolarità britannica (tutti i giovedì sera) e che il giovane Gordon a 8 anni, trasferendo su di sé lo scorno muto del babbo becco, si rifugiava a casa della nonna e ivi pestava senza freno il piano della medesima. Da cui il titolo: “Gordon, la vuoi finire con con quella stramaledetta broken music?” Una musicaccia, insomma.

Sconsigliato a: fan nostalgici che vogliono sapere perché i Police si sono sciolti, ai praticanti di tantra che ancora si interrogano su quelle mitiche otto ore di amplesso.

Consigliato a: psicoindagatori dell’io, esegeti dell’animo inquieto delle popstar, anziane pettegole di Newcastle e dintorni: “Mildred? Ciao, sono Marge. Vedi che avevo ragione? Lei lo tradiva con Alan, ora ho le prove, c’è sul libro!”