profe, ecco la giustifica …


profe, ecco la giustifica

Blogvagando. Ho visto cose che voi umani…

Sì, rieccomi, dicevamo? Ok, sì sono stato impegnato. Ho visto una commedia hollywodiana, bravi e belli, sì divertente, ma era dei geniali fratelli Coen e allora siamo solo perplessi o assai delusi? Poi sono andato a sentire un gruppo, ho bevuto una birra con vecchio amico e amenità varie e un bel “chissenefrega” me lo dico da solo.

In realtà pur assente dal bloggare attivo ho percorso qualche nuova via qui sopra. E continuo a stupirmi. Che non appena uno esce dal personale recinto dei blog che segue abitualmente (qualcuno in più dei pochi link disordinati che trovate in fondo a destra), non appena uno varca il confine del conosciuto si può perdere davvero. E se dici “Esco 10 minuti”, stai certo che tornerai dopo 30 e via così. Esponenzialmente. Esattamente come la sbrodolata che segue.

Così ho visto blog di carta. Quelli ospitati da un quotidiano e mensilmente pubblicati sul medesimo. Ho visto un blogger rifare stupendamente lo stile Soncini e finire anche lui su carta e con i complimenti meritatissimi della parodiata medesima. Ho acquistato il primo atteso numero di una rivista di carta e prima ancora di poterla sfogliare avevo già letto qua e là almeno tre pareri diversi, contraddittori e interessanti. Ho scoperto la storia del theremin (avete presente quella specie di sciamano che si agita sul palco ai concerti di Vinicio Capossela? Quel tipo suona il theremin). Ho scoperto che il Viagra fa avere gli amplessi blu, ma ti aiuta anche a scrivere pezzi come questo. Ho appreso che la lobby della chirurgia estetica, dopo aver prima gonfiato e poi sgonfiato le puppe al mondo, ora punta a lavorare sulle dimensioni. Ma non le solite, quelle della spada: quelle del fodero. Ho capito che quel pazzo di Ali G. che imperversa sottotitolato la sera su Jimmy conciato come un rapper pappone è laureato a Cambridge in cultura afroamericana. Mi sono dispiaciuto per il suicidio di un cantautore che neppure conoscevo. Ho visto uno splendido elenco di bloglink sottesi da una compiuta metafora cinematografica. Ho appreso che l’autrice e la regista di Bridget Jones, Hugh Grant, lo sceneggiatore delle commedie blockbuster inglesi (già inventore di mr Bean) e lo stesso Rowan Atkinson sono un fertile gruppo di amichetti che si scambia le idee dai tempi del college. Ho letto tanti di quei pareri su un film che vorrei vedere (intervento del regista compreso) che quasi quasi non lo vado più a vedere. Ho scoperto una sirena che, pazza d’amore per un marinaio blogga la loro storia e gliela regala. Ho scoperto che in USA parte la terza edizione di una serie di cui mi arrabatto a seguire insieme la prima e la seconda serie (oh, ma questa qui non è morta venerdì? Ah no oggi è domenica). Ho visto i primi blogvagiti di una interessante autrice di cui ho letto cose interessanti sul MDS (e che mi ha insegnato la coniugazione originale e partenopea del verbo cazziare). Ho scoperto che un dj bravo e belloccio ora tiene una rubrica sul Sole 24 Ore, su un tema molto a la page come la responsabilità sociale delle aziende. Ho scoperto che sul Giorno il giovedì (solo carta ahimè) c’è una promettente rubrica titolata “Storie di parole”. Ho saputo che un notissimo a apprezzatissimo blogger se ne esce con un romanzo. Allungo ancora l’occhio avanti e vedo che Dispenser del sabato sera promette un’intervista al traduttore di Palahniuk. Che gli GnuAward forse portano sfiga. E altro ancora che ora non rammento e che si è perso sullo schemo, nello zaino, o su qualche interminabile treno. Insomma, c’è tutto un mondo là (qua?) fuori.

E in tutto questo blogvagare ho trovato anche il modo, come ogni benedetta settimana che qualcuno manda in terra, di portare a casa la pagnotta.



saudadeAssente giustificatoAbbiate fede….


saudade

Assente giustificato
Abbiate fede. Stiamo curiosando per voi.




parole: sport estremi …


parole: sport estremi

Tautopassera: plaudiamo passera pacifista!

Si chiama tautogramma, si fa con le parole ma è a tutti gli effetti uno sport estremo. Non fate quella faccia, provateci. Provate a raccontare una storia o a descrivere qualcosa utilizzando solo parole che iniziano con la medesima lettera. Qui, parecchie notizie (e un gran tautogramma in P) su “Povero Pinocchio” un libro spassosissimo, nato dai corsi di Umberto Eco a Bologna, che comprende naturalmente molti esercizi estremi di questo tipo. Ma sto divagando.

Rilancio dunque volentieri la palla rimessa in mezzo da yaub e vi invito a leggere su “Lessico e nuvole” (preziosa rubrica di giochi ed enigmistica a cura di un certo Bartezzaghi) Tautopassera, morfologia, fisiologia, storia, amori, politica, consigli pratici, proverbi e altro, tutto sui sui genitali femminili. E tutto solo con parole che cominciano per P.

Incantevole, spettacolare.

Off topic post scriptum: no, non ho ancora provato a risolvere i problemi di visualizzazione di Burp!. In compenso mi è sparito anche il margine sinistro che dava un po’ di aria al testo. Scusate. Ma c’è il corso di blog al CEPU? Quasi quasi…



musica, saldi: 3 post al prezzo di uno …


musica, saldi: 3 post al prezzo di uno

Rock, latin, & Tenco

Riprendo dal “Riformista” e accorpo qui ben tre begli articoli di argomento musicale usciti questa settimana.

Qui, un bel profilo di Ben Harper, presto in Italia. Io ho già detto la mia su di lui (mannaggia dov’è quel post…). Dimenticando di aggiungere che credo sia il suo l’unico disco di rock uscito negli ultimi due anni che non mi stufo di far girare. Ma si sa che qui il titolare è un pre-matusa snobbone e jazzofilo che rinnega il suo passato di poppettaro-rockettaro-marchettaro.


Qui
, un bel profilo di Tommy Mottola. Come chi è? Ex manager Sony ora in affari per conto suo. Scopritore dei talenti vocali (e non solo vocali, direi) di Mariah Carey (sua ex moglie), Jennifer Lopez (sua ex fidanzata), ora impegnato nel lancio palanetario di Thalìa Sodi (v. foto, già cantante dei
“Vaselina”…) e prossima bomba del latin-pop (sua attuale moglie). Ebbene sì: dico a te, volonterosa ragazzina gorgheggiante che sei di nuovo rimasta fuori da “Saranno Famosi”. Scrivi a Tommy Mottola, detto pigmalione e accludi foto. Non si sa mai.


Qui, una presentazione critica del Premio Tenco 2003 che premia tra gli altri Gaber, esattamente come 29 anni fa nell’edizione d’esordio. Dove va la musica d’autore? Ci siam persi un’intera generazione o sbaglio? Questa la tesi non peregrina dell’autore, malinconicamente perso tra le lodi per quelli bravi che ci sono, e il rimpianto per quelli che non ci sono più.
Ps: occhio a Rai 2 e Radio 2 che trasmetteranno il Premio Tenco. Quando?







omonimie risolte …


omonimie risolte

5 nominations, 2 Oscar, 7 mariti, 20 romanzi

Perdiana, non male il curriculum di Elizabeth Taylor!
Già, solo che le Taylor sono due.
La più nota è la Liz hollywodiana, Cleopatra, la diva dagli occhi viola, per intenderci.
L’altra è una scrittrice inglese (“the dark british lady”) attiva tra i Quaranta e i Settanta, tanto sofisticata quanto spassosa.
Mai uscita in Italia. Ora l’editore Giano ne ha acquistati quattro titoli. Siamo curiosi.
Qui, il Riformista.








campagne elettoraliLa coscia…


campagne elettorali
La coscia dell’infermiera e i cetrioloni padani

Storie e storielle di candidati dalla campagna elettorale trentina per il presidente della Regione.

Qui, il solito brillante Gianantonio Stella su Corsera.

Chi trovasse l’immagine del manifesto elettorale in cui il candidato del centrodestra Carlo Andreotti “truccato da arrapato matusalemme, allunga la mano sotto le gonne di un’infermiera”, è pregato di segnalarlo al titolare, che mi par cosa assolutamente degna di attenzione nazionale.




ancora pippe (non mentali stavolta) …


ancora pippe (non mentali stavolta)

Giudici pazzi, primo caso in Francia. Allora è epidemia?

Tempi duri per i magistrati. Un giudice della Corte d’Appello di Bordeaux colto a farsi una pippa durante l’arringa di un’avvocato (sì, con l’apostrofo). Si ignorano, per ora, i motivi del gesto.

Secondo alcuni rumors il magistrato avrebbe un suo blog e avrebbe inteso schierarsi in modo inoppugnabile con Guia Soncini.

Primo titolo proposto: Sotto la toga, la mano voga.
Bocciato. Che qui mica è il Verna’oliere, diamine.




scrittori: inattesi addii …

scrittori: inattesi addii

Adios Manuel. Nos queda Pepe y todos los demas

Uno stramaledetto infarto a Bangkok si beffa dei suoi peace-maker e alla mezzanotte di ieri si porta via Manuel Vazquez Montalban. Resta orfano Pepe Carvalho, il detective-gourmet catalano con cui molti di noi hanno girato tutta quanta Barcellona e un po’ di mondo.
Montalban, classe 1939, di famiglia operaia, antifranchista (3 anni di galera), era giornalista, buongustaio, saggista, calciofilo, intellettuale, scrittore.

Quando se ne va improvvisamente uno scrittore che abbiamo amato, i primi pensieri mescolano realtà e finzione, autore e personaggi. Qui al titolare, la prima cosa che gli è venuta in mente è stata: Charo, chiunque tu sia nella realtà, ti abbraccio forte.




scrittori: graditi ritorni …


scrittori: graditi ritorni

Bentornato, Mordechai

Scritto nel 1990 da Mordechai Richler, arriva in libreria per Adelphi “Solomon Gursky è stato qui”. Sono ben 596 pagine. Basteranno? Dico basteranno a chi appena letta “La versione di Barney” ha visto scomparirne l’autore e ha cercato invano consolazione ne “Il mio biliardo”? Basteranno a chi sovente torna ad abbeverarsi di dolcezza e cattiveria dentro i pensieri e la vita di Barney Panofsky?
Il “nuovo” romanzo narra avventure e peripezie di una famiglia ebrea di Vilnius che traversa l’oceano alla fine dell’Ottocento e brigando e truffando, pian pianino mette su il suo bell’impero multimiliardario basato su contrabbando di alcol e hotel con piacenti donnine.

Basteranno queste 596 pagine? Spero di sì perché il mio Barney è parecchio consunto e puzza di sigari e whisky.

 

E per chiudere, una scintilla del vecchio Mordechai. Barnard (il più cattivello dei figli di Solomon) sta sul letto di morte. La moglie Libi gli chiede se crede in Dio.

E lui: “Come puoi pensare a stronzate simili in un momento come questo? … Non capisci proprio niente. Se Dio esiste, io sono fottuto.”




scrittori: tra chat e cartoon …


scrittori: tra chat e cartoon

Libri che sono un paesaggio

La chat con Alessandro Baricco di quest’anno mi è parsa un pochino meno interessante di quella dell’anno scorso. O forse che quella era una novità e mi aveva intrigato di più. O forse che “Senza sangue” mi ha un po’ perplesso e non sono il solo. Però anche quest’anno non sono mancate le cose interessanti (vedi per esempio l’estratto qui sotto) o quei casi strani in cui una semplice domanda è talmente più bella della possibile risposta che finisce per basire anche lo scrittore.

Chat a parte, sempre a proposito di Baricco, andrebbe comunque letto (anche se non vi piace Baricco intendo), il pezzo che ha scritto su Repubblica a proposito di “Appuntamento a Belleville”, il magnifico cartoon francese in arrivo per Natale.

“A me non piacciono molto i libri che vai avanti perché vuoi vedere come va a finire. Mi piacciono quelli in cui, potendo, staresti lì, senza andare avanti. Quielli che sono un paesaggio, e non una strada. Per cui anche quando scrivo libri che sono strade (Seta, ad esempio, lo era) li scrivo come uno che costantemente si lascia distrarre dal paesaggio, e perde tempo per strada, e alla fine si siede sotto un albero e guarda quello che c’è intorno, e parte con la fantasia. “