carta: premiazioniRAEB RAEBUniversità di…

carta: premiazioni
RAEB RAEB
Università di Harvard, gremita la sala dei congressi.
Un distinto signore si presenta sul palco
brandendo un’anatra morta.
Ok, ora lo arrestano e lo schiaffano a Guantanamo.
No. Applausi, strette di mano: lo premiano.
Gli consegnano un lingotto d’oro lungo m. 0,000000001,
ha diritto anche a un discorso di ringraziamento,
ma con tempi ben precisi:
non più lungo di 31 secondi (24 tecnici e 7 divulgativi).
Sono gli Ig-Nobel, i premi per le ricerche più inutili e stravaganti.
Qui ne scrive il Riformista.
Il signore in questione, per la cronaca, si chiama Moeliker,
fa il biologo e ha compiuto studi di grande interesse
sulla necrofilia omosessuale tra le anatre.
Tra gli altri premiati quest’anno: una ricerca sulle superfici
più adatte al trascinamento di una pecora,
uno speciale bronzo per statue che non attira i piccioni
e infine la dimostrazione scientifica
della preferenza accordata dai polli alle persone di bell’aspetto.
(Quest’ultima tesi potrebbe spiegare almeno in parte
le confidenze accordatemi da una gallina in un vecchio post
).
Il titolo di questo post, lo dico per chi non l’avesse riconosciuto,
è il caratteristico verso dell’anatra durante la copula.

























dubbi improvvisiMac mac… mac ome diavolo mi…

dubbi improvvisi
Mac mac… mac ome diavolo mi vedete?
Dopo anni di Windows, ieri rimetto le zampacce su un computer come si deve, e resto basito di fronte a questa stessa pagina.
Per cui ecco un messaggio serioso e un po’ preoccupato agli utenti Mac che passano di qui:
ma vi pare tutto a posto nella pagina?
O la fine del testo dei post si scontra con i link sul lato destro?
Se è così per favore mi fate un segnale così provvedo?
O meglio, cerco qualcuno che guidi le mie zampacce paffute e maldestre dentro il template.
Please, lasciate un rigo, anche un solo carattere, ma ditemi che cosa vedete.
Grazie.












società: comune senso del pudore“Scusi…

società: comune senso del pudore
“Scusi agente ma il vetro si sarebbe appannato… dopo!”
La Cassazione stabilisce i nuovi confini legali dell’amore in auto.
Sarà bene tenere in auto dei vecchi quotidiani e dello scotch.





# letture: wedding-marketing #That’s…


# letture: wedding-marketing #

That’s marketing, babe
Lei si chiama Rachel Greenwald e il marito se l’è trovato a 28 anni (tre i pargoli, per ora). Il suo libro si chiama “Find a Husband After 35 Using What I Learned at Harvard Business School”, già in vetta alle classifiche USA, presto in GB, diritti per il cinema già venduti, insomma un gran bel business. Complimenti aalla signora.
Ma pare non sia il solito caso di “chick lit” o il nuovo manuale di una Bridget Jones frustrata. Il libro prevede ben 15 precise tappe per trovare l’anima gemella. Si va dal Marketing Focus (assicurarsi di essere veramente in cerca di un marito) al Marketing Support (garantirsi l’aiuto di un amico nell’impresa). Poi si passa al packaging (migliorare l’aspetto fisico e mostrarsi al meglio), al telemarketing (chiamare tutti i conoscenti e chiedere di organizzare incontri) e via dicendo. Per arrivare alla exit strategy, cioè il momento clou di ogni relazione, quando la donna decide se lasciare oppure sposare l’uomo con cui esce.
Ordunque, amiche single che vi lamentate in continuazione che noi, magnifiche prede, siamo tutti o già saldamente presi, o irrimediabilmente immaturi o gaiamente felici su altre sponde, che aspettate? Volete forse attendere che il libro esca qui da noi e avere migliaia di concorrenti che usano la vostra stessa strategy? Se fossi in voi lo ordinerei online così da cominciare a studiarmelo per bene.
E se vi capita di passare da Londra, sappiate che lì esce in gennaio e il titolo sarà “Come trovare un marito dopo i 30 anni…”. Ma è solo una scelta editoriale riferita al mercato inglese. Il libro è lo stesso. Accattatevìllo e poi invitatemi alle nozze, claro.








# carta: novità? # …


# carta: novità? #

Credevi… e invece. Tiè, beccate ‘sta sola.

Dopo quasi due anni di preparazione, vari test, un sacco di soldini spesi, una mega campagna a sostegno è uscita finalmente l’edizione italiana di Vanity Fair by Condé Nast. Come già si temeva una signora delusione per tutti coloro che si aspettavano una novità nel panorama dei “femminili”. Non dico un altro Donna, un’Amica ma insomma una boccata d’aria.
Allora, chi va di fretta si accontenti del commento ficcante di Luca Sofri: “Sono andato a comprare il nuovo Vanity Fair italiano e mi hanno dato IoDonna dell’anno scorso”.
Chi ha più tempo si legga l’arguto pezzino del Foglio: Grande Testata partorisce il solito “mangio-tutto-e-resto-magra“.





# carta: peccati capitali # …


# carta: peccati capitali #

Del rumoroso rosicare della ex
dello scrittore ormai famoso

Ok, facciamo un gioco: tu che stai leggendo sei una giovane apprendista scrittrice. A un seminario estivo conosci un giovanotto tale quale a te: di buona volontà e di belle speranze, divorato dalla passione per lo scrivere. Ma afflitto da un persistente blocco creativo. Vi piacete e vi fidanzate. Poi, nell’anno seguente, mentre tu produci solo un raccontino e una misera sceneggiatura lui… Be’ lui scrive un tomo di centinaia di pagine che battezza Le Correzioni e che in breve diventa un best seller mondiale. E nel frattempo vi siete anche lasciati. La domanda è semplice: non provi un pochino di invidia tu, che ti resti la sconosciuta Kathryn Chetkovich, di fronte a lui che diventa Jonathan Franzen? Qui, dal Corsera di lunedì, tutta la storia.




# scintille # …


# scintille #

Elogio del lateralismo

Sul blackout continuiamo a leggere di tutto. Ma nel diluvio di banalità vorrei sottolineare alcuni pensieri “laterali”.

1. La teoria del caos

Da un collega blogger, un brillante collegamento tra il buio totale e il luminoso compleanno del premier. (Leggi il post titolato “La teoria del caos e i piani ben riusciti”).

2. Coincidenza

Di fronte alla notizia del blackout due persone che tra loro non si conoscono (un amico mio e un’amica di una mia collega, per la cronaca) hanno prodotto lo stesso commento poeticamente spiazzante: Caspita, chissà come si vedevano bene le stelle.

3. Riscoperta

Adriano Sofri ha scritto che grazie al blackout ha rivisto per la prima volta dopo anni il buio, quello nero, quello vero, quello che in cella non c’è mai.





# carta: nom de plume # …


# carta: nom de plume #

100 pedate nel culo all’ipocrisia. Già, ma a chi?

Esce un libro (“100 colpi di spazzola prima di andare a dormire“) scritto da un’adolescente che narra in modo crudo e quasi disperato le sue esperienze sessuali con coetanei, insegnati, sconosciuti, esperienze di coppia, di gruppo, di sottomissione ecc. Il libro colleziona recensioni e balza in vetta alle classifiche. L’editore Fazi comincia a ricevere lettere di ragazzine che si identificano e addirittura di uomini che si scusano. L’autrice, protetta fino a ieri dal paravento di Melissa P., prima si fa fotografare da Toscani per Panorama, poi accetta l’insistita corte di Costanzo e partecipa prima al talk show serale e poi alla sagra paesana domenicale.

Di fronte alla ragazzina appena maggiorenne (ma 16enne al tempo in cui scrisse il romanzo), Costanzo palesa tutti i suoi dubbi sulla paternità del libro e si chiede se non sia tutta un’operazione di marketing. L’editore Fazi gli risponde per le rime. Di quest’ultima polemica collegata al libro, la stampa, salvo eccezioni, non parla molto. Tralasciamo per ora tutte le considerazioni in materia di tv e tutela dei minori.

Il libro mi incuriosisce ma non mi attira. Se devo leggere di sesso e trasgressioni preferisco un sesso adulto, gioioso e consapevole. Oppure anche controverso e dolente, purchè raccontato da Una che lo sa fare. Che lo sa raccontare, insomma.


# punti di vista & prospettive #Le…


# punti di vista & prospettive #

Le pensioni viste da quaggiù

Dall’ottica precaria e rassegnata di un cococo, seguo il dibattito sulle pensioni con la stessa partecipazione che dedico ai due terzi dei discorsi che odo in un ufficio popolato in gran parte da esseri di sesso femminile: creme abbronzanti, creme depilanti, tagli di capelli, altre utility tipicamente femminili (con o senza ali).
Ragionandoci su, credo di avere maggiori probabilità di cambiare sesso che di avere diritto un giorno a una pensione.

Potremmo anche fare un mini sondaggio nei commenti: una semplice X (una croce sopra) per chi è cococo e una bella P per chi sta maturando un diritto previdenziale.




# carta: addii # …


# carta: addii #

Chi fa la spia non è figlio di Maria

Anche se è un grande regista, anche se ha scoperto Brando e Dean, anche se dopo la “soffiata” del 1952 contro i colleghi comunisti ha messo in pellicola per bene tutti i suoi sensi di colpa, ricavandone perfino qualche capolavoro. Qui Alberto Crespi racconta Elia Kazan, il greco-turco di Hollywood.