# rassegna stampa #[Telenovela estiva: il…

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[Telenovela estiva: il diavolo in corpo]
Continua la telenovela diabolica dell’estate. Ne ho già scritto più indietro (ma come si linka un vecchio post da qui? poi ci provo). Oggi il caso “Hunziker-posseduta-dal-demonio” è in prima sul Messaggero – proprio qui – con tutto il suo contorno di maghe, esorcisti, cuori spezzati e piccole aurore in pericolo.

Ps: ci ho provato ma non ci riesco. Qualcuno sa come si fa o devo disturbare il sig. Splinder? A linkare un vecchio post, dico… Ohè, dico a voi. C’è qualcuno là fuori??
(…?) Ma dove ho già vissuto questa scena?







# rassegna stampa # …

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[Pubblicità regresso]

GB: l’autorià pubblicitaria inglese ha respinto il ricorso dei consumatori contro una campagna della low cost easyJet. L’accusa era quella di “banalizare il tema della guerra e il conflitto in corso”.

No comment.

(Qui accanto prima del weekend c’era l’immagine della campagna. E c’era anche la mia bicicletta davanti alla stazione, legata a un palo. Oggi sono sparite entrambe. Ok, tutto qua.)



# rassegna stampa #[Santi, navigatori e…

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[Santi, navigatori e poeti]
La poesia approda ufficialmente in Parlamento. Repubblica riprende dall’Ansa lo scambio di rime tra Clemente Mastella e Giancarlo Giorgetti.

Mastella esordisce:
Bossi e’ malato
Castelli e’
andato
il movimento e’ mortificato
l’Udc vi ha inculato.

Giorgetti replica:
Il brutto e’ che dobbiamo pure fingere di essere contenti!!!
Tempo 2 giorni il generale e’ in sella
e
chi ci ha inculato verra’ mutilato!

Per inciso Mastella, presidente di turno, sedeva allo scranno di Casini.

Fonte: Ansa 30-LUG-03 16:51











# rassegna stampa #[Sex makes the world go…

# rassegna stampa #
[Sex makes the world go ‘round! Altro che love…]
Dopo cinematografo, super 8, vhs, foto e videocamere digitali, web, ora è il turno del videofonino. Per tutti questi prodigiosi passi avanti del progresso il sesso è stato prezioso volano di diffusione del relativo business. E fin qui nulla di nuovo. È da millenni che si sa cosa tira di più, non fatemi scadere nal pecoreccio.
Però non è carino che l’utente di Tre sia stato inserito in una specie di elenco telefonico dei televideodotati (la lista dei Videofan), che ora lo rende bersaglio di chiamate improvvise da altri suoi simili tecnologicamente all’avanguardia che si esibiscono, invitano, propongono, vendono, con la grossa novità che chi vende può anche mostrare la merce. Lo spamming del sesso spinto sul cellulare, moltiplicato dall’effetto dell’immagine, solleva altri problemi rispetto ai noiosi mesaggi email (tipo “Enlarge your penis?” e via proponendo) da cui tutti abbiamo imparato a difenderci.
Così il signor Tre, che ha investito 90 milioni in una campagna bruttina (fatta ovviamente con le bonazze ma pure stuprando malvagiamente una canzone dei Queen), ora ha i suoi bei problemucci da risolvere.
Oggi ne scrive Il Riformista, proprio qui.

Ps: ma prima o poi i Riformisti si accorgeranno che anche se i loro articoli sono accessibili solo previa registrazione, io li linko da qui e li beffo? A beneficio vostro, naturalmente.
… vostro?…
Ohè, ma c’è qualcuno lì?










# cose di musica #[Obiezione totale:…


# cose di musica #
[Obiezione totale: boicottiamo i tributi!]

L’altra sera me ne vado a sentire un gruppo. L’Ensemble Vinaccia esegue il suo tributo a Vinicio Capossela. Sostanzialmente una cosa musicalmente ben fatta, nonostante l’acustica pessima. Bravi, dai, bravi tutti. Solo al batterista avrei volentieri tirato una bomba intelligente per come ramazzava indegnamente sui piatti, privandomi a ogni tragica piattata di tutte le frequenze alte per le successive tre battute.

Ma vogliamo parlare del cantante? Io ‘sto ragazzo, permetto, non lo conosco. Ma perché, mi chiedo io, uno che si esibisce in un tributo a Capossela deve sforzarsi anche tra un pezzo e l’altro di imitarne la voce e il modo e la mimica e l’atteggiamento e le parole? Ok, sbattiti, salta di qua e di là, dacci dentro perdio. E il ragazzo ci dava dentro eccome: dal suo completo maron ai 40 gradi del locale si poteva ricavare a fine serata una mappa precisissima delle zone di massima produzione del sudore negli umani. Massimo rispetto insomma per il sudore d’artista.

D’artista, appunto. Giovane, sì dico a te con il capello lungo e la barbetta, giovane per favore: risparmiaci la clonazione totale in diretta. O hai forse delle crisi di identità? La tua dedizione di fan (lo sarai, immagino) arriva al punto che anche nell’intimità parli e agisci come lui?

O è che sei un professionista e ti pagano per fare il buffone al 100%?

Ma forse ‘sto ragazzo in fondo non c’entra del tutto. Non diamogli tutta la colpa, suvvia. Il guaio, la vera peste musicale è ‘sta mania dei tributi che sta rovinando gran parte dei giovani musicisti. Ma che senso ha replicare in ogni dettaglio l’altrui repertorio, completo di costumi, mosse e ammicchi? Perché per puntare sullo zoccolo duro dei fan di una star (amo l’originale, vado a sentire il tributo, corro) questo benedetto mini star system della provincia canora ha messo in piedi tutti questi cloni così tanto perfettini e speculari da ispirare una gran voglia di prenderli a calci?

Ma se io domani mi alzo di buzzo buono e ricalco per benino Picasso? E se copio a mano Garcìa Marquez, secondo voi lo trovo un editore? Ma se io copio paro paro un cd e poi lo vendo commetto o no un reato?

Ragazzi, la musica è altro. È altrove.

Intendiamoci. Io sui tributi scaglio la prima pietra perché, confesso, ho peccato, ho tributato. Anni fa, november ’91 se non erro, me ne stavo su un palco quando arrivò la notizia che Freddy Mercury se n’era andato. Il gruppo era una cover band ruspante, la cui sana energia era tutto sommato quasi indipendente dal tasso alcolico e stupefacente.

Avevamo pronta “Show must go on” e la eseguimmo dopo aver dato la luttuosa notizia dal palco. Quello fu un tributo. Vero, improvviso, sentito. La gente lo capì. Il pezzo venne benino immagino, ma mica perfetto. Però c’era l’energia giusta e nessuno si rivoltò nella tomba immagino.

Poi quello stesso gruppo decise di battere il… feretro finchè era caldo (sorry Freddie, ora rivoltati pure) e divenne una specie di queenificio. Ma questa è un’altra storia.

 



# vecchi tempi, assai vecchi #[Ecco chi…


# vecchi tempi, assai vecchi #
[Ecco chi è la mamma di Liv Tyler!]

Cos’hanno in comune Cynthia Plaster Caster (collezionista di calchi “intimi” di rockstar), Bebe Buell (mamma di Liv Tyler), Paula Yates (ex Mrs Geldof e vedova dell’Inxs Michael Hutchense), Anita Pallenberg e Marsha Hunt (entrambe mamme di un piccolo rollinstone), Nancy Spungen (compagna di Syd Vicious), Pamela Des Barres (ha giaciuto con quasi tutto il rock inglese anni ’60) e le più artisticamente famose Nico e Janis Joplin?

Semplice: sono state delle groupies. Per intenderci, la parte di Kate Hudson in “Quasi famosi”, o la Rosie cui Jackson Browne dedicò una canzone che faceva così.

Una ricercatrice dell’Università di Palermo ci ha scritto su un tomo di ben 300 pagine, Groupie – ragazze a perdere. Ne ha parlato il Messaggero.

Altro rock, altre ragazze, altri tempi.

 



# ministri canterini #[Le radici del…

# ministri canterini #
[Le radici del “tribalismo”]
A tutti coloro che stanno scoprendo il Brasile grazie al (meritato) successo dei Tribalistas, segnalo questo articolo a proposito dei loro “antenati”, ancora assai pimpanti nonostante l’età e una poltrona ministeriale attaccata alle chiappe. Poi mi sovviene che qui da noi il ministro della cultura è Urbani, poi c’è Maroni che suonicchia l’hammond e poi certo, quasi dimenticavo: abbiamo un premier che (con l’amico Confa) ha gloriosi trascorsi da pianobarista in crociera e soprattutto un radioso futuro come artefice del prossimo revival della canzone tradizionale partenopea.
E scusate se è poco.






# rassegna stampa #[Bla bla… blog] …


# rassegna stampa #
[Bla bla… blog]

Ormai si fa prima a contare i giornali che ancora non ne hanno parlato, dei blog dico. Ieri è toccato all’Avvenire in un paginone di cui linko (qui e qui) i due pezzi principali.


 




# rassegna stampa #[Incredibile cosa?] …


# rassegna stampa #
[Incredibile cosa?]

La soubrette Michelle Hunziker, il suo nuovo compagno nonché agente e amministratore del patrimonio, la fattucchiera madre di quest’ultimo, il povero Eros, l’incolpevole Aurora, la nonna preoccupata, la Bild, Amorth l’esorcista del vaticano e last but not least, il demonio in persona.

Ecco i protagonisti del primo vero polpettone estivo con tutti i crismi.
Roba da Rosmary’s baby, incredibile.
O è più incredibile che La Stampa lo spari in prima pagina?

 





# standing ovation #[Ben fatto, Ben] …


# standing ovation #
[Ben fatto, Ben]

Ben disegnato

Quest’uomo mi seduce.
La sua mescolanza mi intriga.
La sua semplicità, la sua energia, il suo impegno, la sua grazia, la sua grinta, tutto ciò in qualche maniera mi compensa: erano aaaanni che nessun musicista rock contemporaneo mi dava queste vibre.

Per non dire del fatto che il suo sguardo a volte mi fa dubitare persino della mia felice eterosessualità.

Comunque, a parte i meriti di Ben, la notizia di oggi è che anche un e-somaro come me ha imparato a mettere le immagini. Olè, standing ovation.