Di un compleanno post mortem
Non so se da voi per caso si festeggi il compeanno di chi è già defunto, ecco qui no.
No, mai.
Fino all’altro giorno mai.
Tutta colpa di Alice la settenne: “vabbè ma se anche il nonno non c’è più, se la nonna fa la torta io ci metto una candelina sopra, possiamo soffiare tutti insieme e lui sarà contento”.
E non è una bimba tanto golosa da averlo detto solo per la torta.
E così è stato. Tranquilla festicciola per l’assente, valorizzata da proiezioni di rarissimi filmini di famiglia strappati dal sottoscritto a un cassetto di mammà e strappati all’oblio tecnologico da un bravo fotografo. Sui filmini però, e in particolare sulla musica, ci fo un post a parte.
Soffiata la torta, accompagno Alice a giocare in cortile e chiudendo la porta la sento allontanarsi con Teresa.
“Tete, ma lo sai che adesso abbiamo appena fatto la festa di compleanno di mio nonno che è già morto?”
Leggere ad ampie falcate in 1a B
Quando la maestra Filomena mi ha detto che era la settimana della lettura e che cercava un genitore al giorno per leggere una storia in classe, mi ci sono infilato di getto. Poi in realtà non è stato facile scegliere. Ho anche chiesto aiuto su FF e ho avuto un sacco di stimoli e di proposte. Il difficile era scegliere qualcosa che andasse bene per tutta la classe, per la maestra e… anche per Alice. Che ovviamente premeva perché scrivessi qualcosa apposta. “Papi… qualcosa tipo Harry Potter…” Ah, certo hai detto poco… Insomma io ci tengo a queste cose qui, perché mi divertono un mondo. Dopo aver a lungo scelto il pirmo capitolo di Cion Cion Blu di Pinin Carpi, alla fine un Pollicino riscritto da Roberto Denti l’ha avuta vinta. Perché mi dava modo di sorprenderli con una storia un po’ diversa da quella che conoscono. E perché su questo terreno fertile potevo sganciare il germe del gioco: pigli una storia che (non) ti piace e la cambi. Il libro di Denti a questo proposito è perfetto. Tanto che Filomena nel pomeriggio ha letto in classe le altre tre storie. Vi dico solo che quando Cappuccetto Rosso arriva dalla Nonna c’è un party di nozze perché la Nonna stessa si sta sposando con un Principe Azzurro di passaggio. E che Cenerentola quando calzata perfettamente la scarpina si sente chiedere la mano risponde: “Mah… ora non è che perché tu sei il principe io devo sposare te ecco… pensavo… prima conosciamoci…”. (E tre righe sotto però sposa il giardiniere, Maurizio, tiè al principe).
Nel Pollicino che ho letto c’era qualche variazione e qualche altra è venuta da sé.
Avete presente un Orco che mentre cammina nel bosco a passi giganteschi, con gli stivali delle sette leghe che rimbombano sul pavimento della 1a B, avete presente ecco cosa può succedere se quest’Orco a un certo punto… pesta una merda?
Petra & Ferruccio, senza se e senza ma
è quando pensi che in concerto li hai già visti, che i dischi li conosci a memoria, che a tua figlia grande hanno dedicato una canzone in teatro, che tua figlia piccola già prima dei 18 mesi intona guardacheluna, è quando pensi che ok sì’ vado al concerto perché minchia stavolta mi suonano sotto casa mica posso mancare, e poi ci porto pure mammà stavolta, è quando sì insomma sai che faranno fuochi d’artificio ma pensi di conoscerne già ogni scintilla è lì che ti sbagli, che te ne vai al concerto bel tranquillo e loro ti stendono, di nuovo, cambiando 3/4 del repertorio, inserendo felicità di dalla con il loop monotono mono tono, facendo nessuno in minore e un paio di pezzi ma belli belli mai uditi prima.
Petra Magoni e Ferruccio Spinetti: il miglior duo di sempre nell’ardua specialità del contrabbasso-bar.
Quando non sono morto per tanto così
Prima di tutto non è vero che si rivede in fastforward tutta la propria vita.
Io ho sentito solo TONK. E poi l’asfalto bello caldo di un pomeriggio di fine maggio. E la bici addosso.
No, che non l’ho visto il vecchietto parcheggiato che apriva la portiera proprio sul mio ginocchio destro.
Sì che l’ho vista la macchina che frenava un metro prima di mettermi sotto.
Sì che l’ho sentita – qualche minuto dopo – la pavesissima moglie del vecchietto spaventata più di me “…ma è sicuro che non vuole nemmeno… una camomilla?” (Ma un rum no?)
No che no mi sono fatto niente, no. Sì, spaventato sì. Ma solo dopo. A freddo. Per l’esattezza il giorno dopo, in metro, riproiettandomi il film non della vita ma della giornata precedente. Una giornata in cui mi ero chiesto se avesse senso il desiderio di congelare la propria prole. Per poterla poi ritrovare ogni volta identica a quel giorno lì. Fermare tutto insomma, senza scendere però.
Una giornata iniziata con la figlia unenne che pronuncia il tuo nome, dotandolo di una patente di supereroe mitologico: PapàTitano. Lei che assorbe e riproduce ogni parola e suono. Che imita – non si sa se per burla o per istinto – persino il pianto della sorella maggiore. Spugna sonora. Campionatore umano di 80 cm di altezza.
Una giornata conclusa con un’interminabile sessione di allettamento della settenne: mezzora di Neverending Story con tanto di trascrizione pseudofonetica (ric de stars, drim e drim ecc.), proseguita con lettura libro, rito del quanto bene (lungo come la fila di tutte le formiche del mondo) e chiuso dalla domanda sulla luna. “Papi ma a cosa serve? la luna” “… ahem… (improvviso al volo) a far sognare gli innamorati…” “Papi me l’avevi già detto e poi tanto lo so che non è vero notte”. Piccolo archivio vivente interattivo delle risposte già date.
Quindi non è vero che ti rivedi scorrere la vita davanti. E’ vero però che se poi ci pensi a freddo in metrò a un certo punto dici ad alta voce: “E vaffanculo: per fortuna che non sono morto! … No, signora scusi non dicevo a lei”.
Poi capita che ci metti una settimana per capire se questa storia andava scritta e se sì come. E poi lo fai solo ora. Appena è sparita la botta sul ginocchio.
MN plays Zappa – Venerdì 22 maggio a Spaziomusica Pavia
Domani sera riomaggiando Frank Zappa giochiamo in casa, a SpazioMusica.
Pare che l’intera prima fila sarà occupata dalla numerosa famiglia zappiana di Monica, la più avvenente donna coi baffi che io conosca. Una vera zappafan. Una che ai suoi tempi si era fatta autografare dal Maestro il cruscotto dell’auto.
Una che la settimana scorsa era allo Zappanale di Parigi, sul palco con Dwezil e compagnia bella. Lei e i suoi baffi. Il video lo trovate sul mio myspace e qui.
Colgo quindi l’occasione per invitare tutti i fan delle donne baffute e delle ruspe gialle.
A Pavia: Pagani, Zappa, Cinestesia, Magoni&Spinetti
– …or. ..n .. ….. p.ù ..ando s..ni? – Gesticola Elisabetta alle 7.55 davanti alla stazione.
Mi levo gli auricolari.
– Allora non mi scrivi più quando suoni?
– Ok certo che sì: segnati ‘ste date: venerdì 22 a Spazio con i Contenuti Speciali, la Zappaband che non hai ancora ascoltato. Martedì 26 sempre a Spazio con la chiusura della stagione di Cinestesia, che doveva essere domani ma poi l’hanno spostata per un non so cosa… ho dovuto anche aggiornare il calendario su facebook…
– Te lo dico io per cosa vi hanno spostati. Domani sera c’è Mauro Pagani che presenta il suo libro!
– Oh ciumbia, l’ho sentito che ne parlava a RadioPop, vengo di certo.
– E poi ricordati il 14 giugno: Petra Magoni e Ferruccio Spinetti nel cortile del Borromeo.
– Sì, stavolta oltre la figlia ci porto pure la mamma. Vieni venerdì allora?
– Sì… ma tu ricordamelo con una mail ok?
– Guarda, magari ti metto pure nel blog…
Il babbo della tween al tempo delle mail
Se vi state chiedendo perché me ne sto col naso dentro questo libro, ebbene io sto studiando.
Com’è noto ai più, sono doppiamente babbo di prole femmina e i tempi scorrono così veloci che Alice (7 anni e il 32 di scarpe) tra non molto sarà una tween, che poi è il target di questo libro.
Tween, da between, abbreviazione made in USA per pre-adolescente.
Io non lo so esattamente quando iniziava l’adolescenza ai tempi nostri. A occhio, per noi maschi… non prima dei 12-13 anni. Ora no, ora tutto è più veloce.
E poi c’è Dave Letterman. Io me lo ricordo cosa ha detto lui quando si è riprodotto. Alla nascita del piccolo Harry, Dave aveva 56 anni e disse: “Tanto quando avrà l’età per mettersi nei guai, io sarò già morto…” Io le bimbe ho fatte un po’ prima di lui quindi per me a occhio quella via di fuga lì non vale. Tutto questo per dire che come ogni babbo, ho pensieri confusi e mutevoli sulla non prossima adolescenza della prole.
OK non divaghiamo, il libro si chiama “Il tempo delle mail – Caro Di@rio: segreti e confidenze delle pink teen“, l’ha scritto Elena Giordano (qui un’intervista), ed è un libro fitto di domande e di risposte. Le ragazzine confindano dubbi e incertezze a un diario immaginario e questo risponde a tono. C’è un po’ tutto il campionario di crucci adolescenziali femminili: famiglia, scuola, amica del cuore, specchio, bilancia, fidanzatino, primo ciclo, primo bacio ecc.
Mia moglie gli ha dato un’occhiata e ha trovato saggio il tono e rassicurante il fatto che siano gli stessi “problemi” che aveva lei. (In realtà oltre ai grandi classici ci sono anche questioni assai più contemporanee come realityshow, chat, bullismo, sms, social network).
“Rassicurante”, ha detto.
A me, che ero in principio semplicemente terrorizzato. Perché proiettavo sulle nostre bimbe questo vastissimo campionario di crucci, prime cotte, brufoli, insicurezze, brutti voti, baci con la lingua, false amiche e porte in faccia. Quasta fungaia di ansietà in fermento che è l’adolescenza. Terrorizzato perché leggevo solo le domande.
Poi per fortuna c’erano le risposte. Pazienti e intonate. Semplici e non banali. Mai dogmatiche (anche se la casa editrice Paoline in principio mi fece temere il contrario), anzi spesso più aperte e serene di quel che mi attendessi. In una parola, assennate. Un buon senso di cui vorrei far tesoro, ecco perché studio.
Un libro adatto per bambine ragazzine, target 8-12 anni.
Un libro anche per genitori alle prime armi. Di ogni età
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Cicogne
Ieri alle 9 in piazzale Baracca rimbombava forte la sirena di un’ambulanza. Trasporto Neonatale Urgente diceva la scritta sulla fiancata, in pratica il sottotitolo della scena.
L’ambulanza stava bella imbottigliata nel traffico. Merda.
Appena il tempo di agitarmi, di rivivere cose di cui sopra e l’ambulanza si sbottiglia e va.
Alzo gli occhi e incontro la mia amica del treno.
Verde nausea e raggiante.
Incinta di due mesi.
Proprio come desiderava.
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PS: sì lo so questo è apparso ieri su FriendFeed ma forse era da mettere qua. C’è grande confusione, la situazione sotto il ciele è eccellente (cit.).
Pmi, vino e cantine 2.0, domani a Verona
Domani sarò a Verona. Convegno di Osservatorio Wine dal titolo “Essere pmi e cantine 2.0”.
Sarà l’occasione per conoscere facce e volti della rete non ancora incrociati e per incontrare Gianluca di minimarketing, con cui invece ci si legge-scrive più o meno dai debutti dei rispettivi blog. (Sembra una vita fa e forse un po’ lo è. Ah un dì sbriglierò i ricordi per dirvi di quando qui online era tutto 1.0 o quasi…)
Sarà l’occasione per rivedere il Capitano Angela, conosciuta per caso proprio monitorando il web e con la quale poi sono nate collaborazioni (l’ultima per X1 Panel Challenge) e affinità.
Sarà l’occasione – why not? – anche per assaggiare qualche vino
Sul sito di Osservatoriowine e sul mio youtube (e su FB) trovate anche il mio videobox di presentazione, artigianalmente girato in famiglia.
Ma non sono così egocentrico dal postarlo (anche) qui no, no.
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Manco da Verona più o meno dai tempi degli scazzi tra Montecchi e Capuleti (era forse una gita delle medie?) e mi ci fermo fino a sabato: quindi accetto proposte su cose da fare, curiosare, comprare, assaggiare.